Riprendere e rilanciare la battaglia sulla fecondazione assistita e per la libertà di ricerca scientifica.
Martedì 20 febbraio ad un anno dalla morte di Luca Coscioni ed in occasione della Giornata per la Libertà di Ricerca, conferenza stampa a Trieste presso il caffè Tommaseo alle ore 11.00 con la prof.ssa Margherita Hack, Marco Gentili del comitato nazionale di Radicali Italiani e Christina Sponza già membro del comitato promotore referendario contro la legge 40.
Il 20 febbraio vogliamo riprendere il cammino di Luca (e di Piergiorgio Welby).
Â
Â
Dall'appello dell'associazione Luca Coscioni:
Cari amici “referendari”, il 12 giugno 2005 non eravamo dei “perdenti”. Rischiamo di diventarlo oggi. Il 12 giugno 2005 siamo stati battuti, è vero. Abbiamo già discusso sia il perché oggettivo sia le responsabilità soggettive di quella sconfitta.
Siamo arrivati a conclusioni anche diverse, certo. Per alcuni di noi fu devastante il connotato - tutto “tecnicistico” - imposto allo scontro dalla Corte Costituzionale che cancellò le oltre un milione di firme apposte sul quesito unico, quello su cui si concentravano per noi le massime speranze di successo. Su quel terreno dissestato dall’illegalità ha avuto partita facile il fronte avversario: che per soprammercato si vide arrivare come alleati quanti, fomentando l’ignoranza e le paure della gente, hanno fatto campagna per l’astensione. Altri di noi hanno raggiunto conclusioni diverse, anche opposte, anche di rammarico per un dialogo che è sembrato mancare, per soluzioni condivise che, si è detto, anche nel nostro”campo” non sarebbero state cercate fino in fondo, come invece si sarebbe dovuto. Bisognerebbe ora riavviarlo, quel dialogo, quel dibattito. Non per un ozioso e tardivo esercizio, ma per riprendere in mano i nostri obiettivi di ieri alla luce di ciò che è successo da allora e ancora sta succedendo in questi giorni: pensiamo al “caso Welby” o alla vicenda dei PACS, per citare i fatti più clamorosi (di tante altre piccole evenienze che pur dovrebbero sollecitare attenzione e interventi adeguati vi parlerà questo giornale).
Il “caso Welby”, sicuramente, in primissimo piano: e qui vogliamo ricordarvi qualcosa che ci pare molto bello. Piergiorgio Welby era già da anni un dirigente dell’Associazione Coscioni. Quel giorno, per andare a votare, rischiò il poco di salute che gli era rimasta. Ma da quella sconfitta, lui e Luca ottennero una vittoria: la prima parziale riforma per il diritto di voto dei malati intrasportabili. Comunque - va bene - il 12 giugno 2005 siamo stati battuti. Ma se non riusciamo a riorganizzarci ancora, oggi, subito, attorno a quegli obiettivi, la sconfitta rischia di produrre effetti più gravi delle norme che essa ha lasciato, purtroppo, in vigore. Da “sconfitti” in virtù di un “non-voto”, di un voto “nullo” sul piano formale, rischiamo di divenire definitivamente “perdenti”, perdenti non di una battaglia ma della guerra. Appariremo, all’opinione pubblica, come quelli che non sono più in grado né di vincere né di convincere. E’ l’amara, triste condizione di chi ha rinunciato a lottare. Il 20 febbraio 2006 moriva a Orvieto Luca Coscioni. Quel giorno, milioni di italiani hanno per la prima volta conosciuto la sua storia. Per il 20 febbraio 2007 abbiamo deciso di promuovere la prima “Giornata per la libertà di ricerca”. Non vogliamo coltivare il ricordo di Luca, ma cogliere l’occasione per essere speranza di cambiamento, per affermare e far trionfare le libertà e i diritti che dovrebbero essere garantiti ai corpi nella loro concretezza vivente e invece sono loro negati in nome di una vita astratta e lontana....
Â
Â
Dall'agenda Coscioni per il legislatore:
La libertà di ricerca scientifica è obiettivo irrinunciabile di uno stato di diritto democratico e laico. In Italia, purtroppo, tale libertà viene costantemente violata e condizionata attraverso leggi e scelte politiche ispirate da pregiudizi ideologici e dogmi religiosi.
Ci rivolgiamo ai responsabili politici e istituzionali di ogni partito e schieramento affinché, in questa nuova legislatura, si impegnino da subito per:
- consentire, attraverso limiti e regole stringenti sul modello della Gran Bretagna, la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali finalizzata alla comprensione e alla cura di malattie che colpiscono centinaia di milioni di persone nel mondo;
- consentire l'accesso alla fecondazione assistita e alla diagnosi preimpianto per le coppie affette da malattie genetiche, oltre alla fecondazione assistita con seme esterno alla coppia;
- garantire la libertà terapeutica, affidata al rapporto tra medico e paziente, nella effettiva somministrazione di farmaci ampiamente testati e autorizzati in tutti i Paesi civili, ma ostacolati (e in alcuni casi proibiti) nel nostro Paese, quali: pillola abortiva RU486, cannabis terapeutica,trattamenti farmacologici per i cittadini tossicodipendenti e oppioidi per il trattamento del dolore;
- consentire autonomia e responsabilità individuale nelle scelte relative alla fine della vita, innanzitutto per abbattere il fenomeno dell'eutanasia clandestina attraverso il rispetto della volontà individuale liberamente e inequivocabilmente espressa, anche attraverso il riconoscimento delle direttive anticipate di trattamento e forme di regolamentazione dell'eutanasia sul modello olandese, belga, svizzero o secondo l'orientamento che sta assumendo anche il parlamento britannico.
La rimozione di divieti irragionevoli è la premessa per politiche di investimento nella ricerca e nella formazione come elemento irrinunciabile di ogni strategia di sviluppo economico, civile e democratico. Lo stesso metodo scientifico - basato sull'analisi empirica e non su pregiudizi ideologici - può e deve essere adottato dalla politica, dalle democrazie liberali, come metodo laico per scegliere soluzioni di governo ai problemi della nostra epoca, relativi all'essere umano e al suo rapporto con la società e l'ambiente.
Â
Â
I sigg. giornalisti sono invitati a partecipare.
Marco Gentili
http://www.radicalifvg.it
+39 3282220364