Squillino le trombe, suonino i tamburi e soprattutto rintocchino le campane a morto.
Il gruppo consiliare di An alla provincia di Potenza annuncia in pompa magna, urbi et orbi, che scenderà in campo contro i “Dico”.
Il momento è grave e la nazione va salvata, e possibilmente purgata da pericolose derive omosex.
Questi uomini veri e duri, vera spina dorsale di questa nostra debole Italia, stanno lavorando per la famiglia del nuovo millennio.
O cari amici, saranno tutte rose e fiori d’arancio, e chi non vorrà i fiori, e nemmeno l’arancio, verrà deportato ad Arcore, affinché possa comprendere il vero valore della famiglia.
Ma se proprio non dovesse bastare, i difensori della pubblica moralità hanno di già in serbo, per tutti coloro che si dimostreranno refrattari alla cura, un trattamento come quello riservato ad Alex il drugo in Arancia Meccanica.
E allora si compagni, che il mondo sarà restituito alla sua purezza e al suo candore.
Al grido di famiglia o morte, gli amici di An marceranno su Avigliano sabato 24 febbraio.
E tutti coloro che avranno la fortuna di poter essere presenti, potranno abbeverarsi alla fonte di Don Domenico Baccellieri, professore di teologia morale all’istituto Teologico di Potenza, nonché di Gustavo Selva, presidente della consulta etico religiosa di An.
Viva la famiglia, viva il Papa, viva la moralità di Stato, e soprattutto un doppio evviva per Don Domenico Baccellieri, professore di teologia morale.
Mamma mia che paura!!!
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Da il Quotidiano della Basilicata, 18 febbraio 2007
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An alla Provincia lotta contro i Dico
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E’ prevista per domani alle 11.30, presso la sala Agri del consiglio regionale della Basilicata, la conferenza stampa per illustrare la posizione di An sulla famiglia e sui Dico. Nel corso della conferenza stampa sarà illustrato anche il convegno “Famiglia e società nel nuovo millennio”, che si terrà ad Avigliano il 24 febbraio, cui parteciperanno Don Domenico Baccellieri professore di teologia morale all’Istituto Teologico di potenza, Gustavo Selva, presidente della consulta etico religiosa di An e il senatore Nicola Buccico…
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Potenza, 10 Febbraio
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Il Fascio Lucano
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Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, segretario Radicali Lucani, consigliere associazione Coscioni, Coordinatore regionale Rnp e Direzione Nazionale Rnp
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Proprio bello questo “fascio” lucano! A volte, poche righe, pubblicate in cronaca, raccontano più di qualche migliaio di pagine di analisi socio-antropologica.
E l’articolo pubblicato oggi sulle pagine del Quotidiano, è un autentico affresco: racconta tanto di questa nostra terra. Todisco ha incontrato politici, autorità civili e militari e amministratori locali. E l’intento è quello di rendere l’evento un appuntamento periodico tra autorità religiose e istituzionali. A-U-T-O-R-I-T-A’, questa parola assume un sapore strano, ed evoca altre pagine di storia, magari quelle dell’Italia concordataria, dell’Italia dei Patti Lateranensi. E le preoccupazioni di Monsignore sullo sviluppo economico, che inciderebbe su divorzi e separazioni, ci restituiscono intatta l’eco del Sillabo e le preoccupazioni di Pio IX per il diffondersi dell’istruzione. Un altro tavolo di “concertazione”, dopo quello aperto un anno e mezzo fa dalla Giunta regionale. E mentre il governo si riunisce nella vanvitelliana e borbonica reggia di Caserta, in Basilicata va in onda l’ennesimo conclave con partecipazione di A-U-T-O-R-I-T-A’ religiose, civili e militari. E mentre il Paese e il Parlamento discutono di “Dico”, il nostro assessore alla sanità sottopone le leggi al vaglio della censura pontificia.
Siatene certi, a Melfi erano presenti tutti, o quasi, senza distinzione di “colore”. Tutti lì ad omaggiare sua Eminenza, magari a fare atto di contrizione.
E poi la marcia/fiaccolata antiradicale di sabato 4 febbraio. E la richiesta di un TSO(trattamento sanitario obbligatorio) per il sottoscritto, proveniente dalle pagine di un giornale lucano.
E il silenzio eterno e di comodo in “patria”, della deputata Lombardi da Rivello(PZ), a cui fa seguito l’incredibile “marketta” rappresentata dalla interpellanza urgente discussa alla Camera giovedì 8 febbraio. Interpellanza in cui si è convenientemente provveduto ad una certosina opera di rimozione e falsificazione della nostra esistenza e della nostra lotta sul “caso San Carlo”.
Ci sono gli zuavi pontifici, ma ci sono anche gli zuavi di questo bel regime lucano, che attraverso la bocca di autorevoli esponenti diessini e sdini parla dei “radicali alla Bolognetti”, da, è sottinteso, eliminare…bisogna pur fare un po’ di pulizia.
Siamo alle solite: occorre adesso trovare l’interlocutore di regime, adeguatamente addomesticato.
Divago come sempre.
Dicevamo di Melfi, e mi chiedo se in quella città sia rimasta una qualche traccia del confino di Colorni, delle sue idee, di quel rifiuto opposto alla richiesta di esporre alla finestra della sua casa il gagliardetto fascista.
“Per i potentini le unioni di fatto rappresentano ‘una malattia’”, così titolava ieri il Quotidiano della Basilicata, e il sottotitolo recitava “Una battaglia di inciviltà ”.
Ma se le Unioni di fatto sono una malattia, quale sarà la cura? Meglio non chiederlo, qualcuno potrebbe risponderci.
Naturalmente lo stesso pezzo conteneva l’intervento/monito del Presidente della Cei, Agostino Superbo.
A questo punto vi chiederete: ma qualcuno a reagito? No, erano tutti impegnati ad omaggiare Todisco e la Cei, ad abbassare i toni, a limare i profili, a presentare il libro del giornalista Rai su Padre Pio.
Notizie clericali, le solite. E non parliamo, per favore, di Chiesa. Perché, come afferma Marco Pannella, la Chiesa, intesa come comunione dei credenti e dei fedeli, è stata occupata dai signori vaticani.
Un’ultima cosa: non so se Potenza sia un corpo estraneo rispetto al resto d’Italia, ma i sondaggi raccontano un’altra Italia. L’Italia che sul “Caso Welby” si è schierata con i blasfemi radicali, e non con Suo otto per mille Ruini e con Torquemada Ratzinger.
Lor signori possono continuare ad usare il manganello e l’aspersorio, ma sono certo che prima o poi una risata liberatoria li travolgerà , nonostante tutto,, e nonostante l’occupazione sistematica, sicuramente in questa regione, di tutti i luoghi di potere.
Ancora una volta questa sera diremo no alla deriva Etica e confessionale delle nostre istituzioni. Sì ad una Italia con più diritti e libertà , ad iniziare dalla libertà di ricerca.     Â