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Pannella Marco - 6 settembre 1992
PANNELLA: RATIFICARE ENTRO IL 20 SETTEMBRE I TRATTATI DI MAASTRICHT E' IPOTESI DI GRANDE STOLTEZZA POLITICA, INTOLLERABILE QUANTO INCOMPRENSIBILE CHE VENGA PROPOSTO.
Roma, 6 settembre 1992

SOMMARIO: Il solo motivo che potrebbe giustificare la firma del trattato di Maastricht è che oggi occorre "scegliere" "fra due avversari, fra due errori": da una parte vi sono gli eredi dei vari sciovinismi; dall'altra vi è "un monumento di protervia burocratica", che ha dato il colpo definitivo all'europeismo da anni Trenta svolto dai politici. In questo quadro, il "sì" sarebbe obbligato: ma peraltro affrettarsi a firmare resta manifestazione di "desolante superficialità ed irresponsabilità". Sarà alla riunione europea di Edimburgo che si potrà verificare come si intende applicare il Trattato. Ed è bene che all'appuntamento l'Italia non giunga disarmata.

(NOTIZIE RADICALI agenzia, 6 settembre 1992)

"Il solo motivo per ratificare il Trattato di Maastricht da parte di federalisti e di democratici è che occorre scegliere, in questa occasione, fra due avversari, fra due errori.

Da una parte gli eredi di fascisti, gollisti e comunisti, sciovinisti di destra e di sinistra, con valori e destini tragici che portano con sé; dall'altra un monumento di protervia burocratica, ademocratica, antifederalista, antiparlamentare, che assesta un colpo definitivo alla semplice speranza di Stati Uniti democratici e federalisti d'Europa entro il 2000 e oltre, prodotto da una classe dirigente "europea" ed "europeista" del tutto simile a quella degli anni trenta. Il nostro "sì" è dunque obbligato, in questo quadro.

Per questo, la proposta di votare in fretta e furia, per mere ragioni di tatticismo, sia pure "solamente" al Senato, la ratifica di quel Trattato, mi appare di desolante superficialità e di incredibile irresponsabilità da parte italiana, per non dire federalista.

Sarà infatti all'inizio di dicembre, ad Edimburgo, che constateremo come si intende applicare quel pur pessimo Trattato. I segnali sono i peggiori. Che la diplomazia italiana, anziché ripetere la decisione per la quale fummo ultimi nel ratificare il Trattato Unico del Lussemburgo, dopo che i fatti hanno dato ampiamente ragione alla posizione italiana, federalista e del Parlamento Europeo, arrivi al tavolo di Edimburgo senza nemmeno una arma teorica contro pur possibili tentativi di realizzazione inaccettabile del Trattato di Maastricht mi sembra, francamente, incomprensibile e inaccettabile. Mi auguro che i Gruppi del Senato non accettino nemmeno di discutere di tale stoltezza politica.

 
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