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Moscon Giorgio - 22 agosto 1961
NO AL FASCISMO
di Giorgio Moscon

SOMMARIO: [Si trova nella rubrica "Lettere scarlatte"]. Manifesta dissenso rispetto a quanto C. Galante Garrone ha scritto sul "Mondo" (8 agosto 1961) a proposito del disegno di legge Parri "per lo scioglimento del MSI". Non per le motivazioni "pseudogiuridiche" avanzate in merito; piuttosto perché, "sciolto un MSI se ne fa un altro": il MSI in realtà "fa più rumore che danno", e se i soldi che riceve andassero invece alla DC sarebbe ancora peggio, perché si rischierebbe "verosimilmente una maggioranza assoluta" di questo partito.

(IL MONDO, 22 agosto 1961)

Egregio direttore, chissà se l'amico Carlo Galante Garrone penserà che io amo gli scarafaggi: spero proprio di no, dato che per combatterli, come egli forse sa, ho fatto quanto stava in me da quando ho l'età della ragione. Credo di potere quindi, con tranquilla coscienza, manifestare il mio sommesso dissenso da quanto egli ha scritto in "No al fascismo" nel numero dell'8 agosto 1961, a proposito del disegno di legge Parri per lo scioglimento del MSI. Non certo, si badi bene, per le ragioni politiche e pseudogiuridiche avanzate dal Senatore Zotta e tanto efficacemente confutate dal Galante (anche in questo caso - come già sulla questione della censura sullo spettacolo - il Sen. Zotta sembra aver scordato la logica ed i principi stessi del diritto. Ma non facciamogli troppo torto; egli è certo il primo a rendersi conto della inconsistenza delle sue argomentazioni: l'ipocrisia del gioco parlamentare impone di ammantare di considerazioni, si fa per dire, giuridiche, una volontà politica ben precisa che deve prev

alere, indipendentemente da ogni ragionamento, "quia nominor Leo", per la pura forza del numero).

Invece il discorso è un altro: anzitutto il MSI, ossia il fascismo conclamato, alla luce del sole, fa più rumore che danno: ben più pericoloso è l'altro fascismo, quello dei ``padroni del vapore'', quello nascosto - e neppure troppo - nelle strutture dello Stato e nella stessa DC e che da uno scioglimento del MSI verosimilmente si rafforzerebbe. Vi sono certe malattie, scriveva Sainte Beuve, che noi ci illudiamo di curare e di estirpare, mentre soltanto le distorciamo: "le mal n'à fait que changer et se déplacer". Quando i miliardi con i quali il MSI viene sovvenzionato, fossero diretti alla destra DC e forze similari, quando anche elettoralmente la massa dei votanti missini, privata della ``fiamma'', rovesciasse i propri voti su quella destra (ripetendo il fenomeno del travaso dei voti monarchici verso la DC constatato in Sardegna), si arriverebbe verosimilmente ad una maggioranza assoluta DC, la quale inoltre si troverebbe rafforzata proprio nella sua ala destra. "Pezo el tacon del buso", mi pare.

In pratica poi sciolto un MSI se ne fa un altro: e facilmente si creerebbe un'aria di martirio che, complice l'ignoranza e la passionalità della gioventù missina, aureolerebbe i vari Almirante i quali altro non cercano se non di crearsi finalmente a buon mercato fama di eroismo.

Capisco la ribellione morale e nei casi minori il senso di fastidio che la tracotanza missina desta in ogni democratico: peraltro ancora una volta è questione di educazione e di convincimento proprio verso quella gioventù colpevole soprattutto di non sapere (ed ecco tornare alla ribalta l'amaro problema della scuola che troppo spesso manca al suo compito democratico). Falsi profeti ve ne sono sempre stati, ma il rogo non è mai servito ad altro che a farli amare o almeno a compiangere.

 
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