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Partito radicale - 15 gennaio 1972
RIUNIONE DELLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PR

SOMMARIO: Testo della mozione approvata dalla direzione. Si deplora l'elezione alla presidenza della Repubblica di una personalità "di parte clericale", si sottolinea come i partiti cosiddetti laici mantengano una "sostanziale subalternità alla strategia complessiva del mondo clericale", mentre i sondaggi dimostrano che la grande maggioranza di "credenti e non-credenti" considera la legge Fortuna-Baslini una legge "adeguata, civile e giusta". Qualora la Corte Costituzionale lo riterrà "legittimo" il referendum dovrà esser tenuto, respingendo "ogni tentativo di evitarlo", magari ricorrendo ad "elezioni anticipate". Il partito dovrà comunque impegnarsi "per preparare la presentazione...di proprie liste". Gli organi dirigenti del partito sono impegnati peraltro a raggiungere i "mille iscritti" e almeno "20 milioni di bilancio annuo". Sul tema dell'antimilitarismo, si indicano i "momenti più impegnativi" dell'anno: manifestazione per l'obiezione di coscienza di R. Cicciomessere, VI marcia antimilitarista, IV con

gresso antimilitarista. L'iniziativa di Cicciomessere dovrà essere considerata non come "iniziativa individuale" ma come "momento di crescita dell'impegno del Partito"; la marcia si svolgerà nel 1972 sul percorso Trieste-Aviano, in particolare per portare la marcia "nei luoghi tradizionali della retorica militarista e patriottarda". Sono poi presi in esame i numerosi processi che vedono accusati i radicali, e in primo luogo il processo che si svolgerà all'Aquila contro Pannella, Signorino e Loteta in connessione con il processo a Braibanti. Sono poi presi in esame i temi dell'organizzazione del partito e della stampa, con indicazioni relative alla formazione di partiti regionali in Piemonte e in Lazio, al proseguimento de "La Prova radicale", e alla possibile realizzazione di altri strumenti di informazione a stampa.

(NOTIZIE RADICALI n. 143 del 15 gennaio 1972)

Nei giorni 4-5-6 gennaio si è riunita a Chianciano la Direzione Nazionale del Partito Radicale.

Hanno partecipato ai lavori: A. Bandinelli, L. Strik Lievers, M. Monducci, P. Priano, E. Mancuso, F. Landi, L. Perfetti, S. Pergameno, F. Federici, G. Moroni, A. Totarofila, G. Ercolessi, G. Pecol, Giorgio Spadaccia, F. Sircana, G. Ramadori, U. Dessy, Gianfranco Spadaccia, G. Cancellieri, R. Cicciomessere, L. Merlini, C. Bartoletti, M. Teodori, M. Pannella, G. Ozzo, G. Mancini, P. Craveri.

Al termine è stata approvata la seguente mozione:

"La direzione Nazionale del Partito Radicale, riunita a Chianciano il 4-5-6 gennaio

RILEVATO che il progressivo aggravarsi della situazione di regime, da tempo in atto nello Stato, nelle istituzioni politiche, nella società, è stato confermato dall'elezione alla più alta magistratura della Repubblica di un Presidente di parte clericale, il quale già nel suo messaggio alle Camere ha mostrato, dietro l'immagine di un uomo al di sopra delle parti, la volontà di rappresentare in realtà soltanto la più arretrata cultura e civiltà politica del paese;

CONSIDERATI gli aspetti essenziali della vicenda delle elezioni presidenziali, che hanno confermato e reso ancor più evidenti caratteristiche comuni di sostanziale subalternanza alla strategia complessiva del mondo clericale, classista, corporativo, rappresentato dalla DC, da parte di tutti i partiti che dovrebbero rappresentare le istanze e le tradizioni laiche (dal PCI al PLI, dal PSI al PRI, dallo PSIUP al PSDI);

PRESO ATTO che tutti questi partiti hanno ancora ribadito in questi giorni la volontà di cedere al ricatto vaticano e clericale posto con la minaccia di un referendum popolare contro il divorzio per ottenere la conferma dei Patti Lateranensi e l'abrogazione della legge Fortuna, mediante la truffaldina e antidemocratica iniziativa di presentazione del progetto di legge Carrettoni Bozzi;

IMPEGNA il Partito Radicale, ad ogni suo livello, e tutti i militanti delle lotte per la conquista di nuovi, essenziali diritti civili in Italia, a mobilitarsi perché prenda corpo una vigorosa risposta popolare per una politica di alternativa a quella di abbandono, di dimissioni ideali, di subalternanza politica alla DC, proposta e attuata finora.

Il recente sondaggio in tema di divorzio o referendum dimostra in maniera inequivocabile che la grande maggioranza dei credenti e dei non-credenti si oppone alle pretese clericali, respinge le valutazioni prevalenti fra i vertici dei partiti tradizionali o parlamentari, considera la legge Fortuna-Baslini una legge adeguata, civile o giusta. Anche per questo il Partito Radicale deve oggi assicurare forza politica e organizzata dopo esserne stato ininterrottamente per anni interprete, alla volontà delle masse democratiche che chiedono un chiaro confronto politico con le forze clericali, classiste e corporative dell'attuale regime come condizione necessaria di scelta e di autentico progresso democratico.

La direzione del Partito Radicale ribadisce che, se la Corte Costituzionale lo riterrà legittimo, malgrado l'opposta convinzione del vasto movimento laico per i diritti civili formatosi nel paese, il referendum debba essere ormai affrontato e tenuto e respinge qualsiasi tentativo di evitarlo, anche quello - ora delineatosi più chiaramente - del ricorso alle elezioni anticipate.

Il Partito Radicale ha ormai il compito di assicurare, anche nel momento elettorale, una presenza laica e libertaria e di alternativa di sinistra al regime. La Direzione decide pertanto che il Partito debba subito impegnarsi per preparare la presentazione, per la prima volta dalla sua costituzione, nel dicembre 1955, di proprie liste alle prossime elezioni politiche.

E' in particolare nel momento elettorale, infatti, che appare in tutta la sua evidenza la confisca dei diritti democratici dei cittadini e la falsificazione del gioco democratico che viene oggi sistematicamente effettuata dai partiti del regime, aggravata dalla stessa proposta di un loro pubblico ed aperto finanziamento da parte dello Stato, realizzato comunque con il monopolio dell'uso dei mezzi pubblici di informazione.

Non è ulteriormente lecito e possibile affidare battaglie di alternativa al sistema e al regime alla sola gestione dei vertici burocratici e di apparati di partiti della sinistra, che vengono così palesemente meno ai loro doveri ed ai loro compiti, né del resto possono essere considerati valido e non velleitario punto di riferimento per uno sviluppo democratico e socialista i gruppi extra-parlamentari.

E' perciò che il PR indica anche nelle elezioni un momento di confronto con la realtà politica e con i problemi che lo sviluppo della democrazia comporta - prima fra tutti la concreta possibilità di sottoporre proposte ideali o politiche al giudizio dei cittadini e del suffragio popolare - cui dei laici e dei libertari non possono accettare d'essere ulteriormente sottratti.

La direzione invita tutti i gruppi ed i militanti del Partito a prepararsi quindi sin da ora alla presentazione di liste elettorali, in collaborazione con l'articolato movimento laico e dei diritti civili che esiste nel paese. La partecipazione alle elezioni deve essere considerata anche come uno degli efficaci strumenti per raggiungere e coinvolgere zone sempre più larghe di cittadini interessati allo sviluppo delle lotte antiautoritarie e alla loro autogestione e come occasione di rafforzamento e di crescita delle iniziative anticlericali e antimilitariste del Partito Radicale".

La Direzione, presi in esame gli impegni che emergono dalla mozione congressuale,

RIBADISCE che compito prioritario del Segretario Nazionale, del Tesoriere, della direzione stessa e di tutti i militanti è il raggiungimento a mille iscritti e di almeno 20 milioni di bilancio annuo;

RITIENE che ogni impegno di lotta del Partito debba essere anche momento o strumento della sua crescita organizzativa;

RITIENE inoltre che la attuale situazione organizzativa del Partito, grazie all'esistenza di gruppi organizzati, consenta oggi e comporti che alcune specifiche responsabilità di gestione e di organizzazione delle lotte del Partito siano affidate ad alcuni di questi gruppi.

ANTIMILITARISMO

La Direzione ha discusso in particolare gli impegni derivanti dallo sviluppo della lotta antimilitarista.

I momenti più impegnativi saranno nel 1972:

1) - la manifestazione di obiezione di coscienza che alcuni compagni antimilitaristi, fra cui l'ex segretario nazionale del Partito Radicale Roberto Cicciomessere, effettueranno nel prossimo mese di febbraio;

2) - l'organizzazione e l'effettuazione della VI marcia antimilitarista;

3) - l'organizzazione del IV Congresso antimilitarista di novembre.

Sul punto 1) la direzione ha ascoltato una relazione informativa di Roberto Cicciomessere ed ha deciso che l'obiezione di coscienza dell'ex Segretario Nazionale debba essere considerata non come iniziativa individuale, ma come momento essenziale di crescita dell'impiego antimilitarista del Partito e quale strumento indispensabile di pressione sulle forze politiche e sul Parlamento per influire sulla discussione e sulla approvazione della legge per il riconoscimento dell'o.d.c. secondo le indicazioni della mozione congressuale. Per questi motivi:

a) Roberto Cicciomessere ha annunciato che, accanto alla dichiarazione comune degli obiettori di coscienza, motiverà e qualificherà con una propria dichiarazione politica il rifiuto di prestare il sevizio militare;

b) la direzione ha deciso che l'atto di obiezione del compagno Cicciomessere debba essere accompagnato e sottolineato da una manifestazione organizzata dal Partito con la partecipazione e l'intervento di militanti di tutti i gruppi radicali.

Sul punto 2) la direzione ha deciso che la VI marcia antimilitarista si svolgerà quest'anno sul percorso Trieste-Aviano anziché sul percorso Milano-Vicenza. Il mutamento del percorso è motivato dalle seguenti considerazioni: a) il venir meno dei fattori di novità e di richiamo che avevano assicurato il successo della manifestazione nei luoghi toccati dalla marcia; b) il fatto che Vicenza non è più l'importante centro di installazioni e basi NATO che era fino a due anni fa; c) l'opportunità di portare la marcia nei luoghi tradizionali della retorica militarista e partriottarda, in zone di frontiera il cui sviluppo economico è limitato e impedito dall'esistenza di servitù militari.

Per quanto riguarda l'organizzazione delle attività del Partito relative alla preparazione della marcia, la direzione ha preso atto della disponibilità del gruppo di Trieste ad assumerne la responsabilità, in stretta collaborazione con il Segretario del Partito. Analogamente, per il VI Congresso antimilitarista di Torino, la direzione ha invitato il gruppo di Reggio Emilia a curarne la preparazione e l'organizzazione.

Essenziale è, nel 1972, anche in considerazione di queste importanti scadenze, realizzare e sviluppare rapporti di sempre più stretta collaborazione con i numerosi gruppi antimilitaristi esistenti, affinché gli obiettivi, gli strumenti e le occasioni di lotta possano divenire sempre più comuni in una prospettiva federativa. Accanto agli impegni assunti dal gruppo di Trieste e a quelli sollecitati dalla direzione al gruppo di Reggio Emilia, si è costituito a Roma un comitato composto da Marco Pannella, Emilia Mancuso, Liliana Ingargiola, Giosi Mancini e Cipriano Bartoletti.

PROCESSI POLITICI

La direzione, esaminati i numerosi processi politici che vedono imputati militanti radicali e in particolare Marco Pannella, e gli altri processi promossi dalle iniziative giudiziarie del Partito; decide di delegare al gruppo romano la gestione di questi processi; richiama in particolare l'attenzione di tutti i radicali sul prossimo processo che vedrà imputati all'Aquila il 25 gennaio i compagni Marco Pannella e Giuseppe Loteta, insieme all'ex vice-direttore responsabile dell'"Astrolabio", Mario Signorino, dei reati di oltraggio, calunnia e diffamazione aggravata per aver opportunamente denunciato i metodi seguiti e le tesi sostenute dal Pubblico Ministero Lojacono e dal Presidente del Tribunale Falco nella fase istruttoria, nel dibattimento e nella sentenza di primo grado del processo di cui è stato vittima Aldo Braibanti.

Tale processo assume un valore di attualità alla vigilia del processo Valpreda che sarà presto celebrato a Roma. Il giudice che dirigerà il processo contro l'anarchico Valpreda e gli altri imputati della strage di Milano è infatti quello stesso Presidente Falco che giudicò e condannò per plagio l'anarchico Braibanti. Il processo dell'Aquila contro Pannella e Loteta può e deve diventare una importante occasione di lotta del Partito, non solo per affermare e difendere la libertà di critica e di denuncia nei confronti dei comportamenti dei magistrati, che nell'espletamento del loro compito sono soggetti al vincolo della legge come tutti i cittadini, ma anche per mettere in luce ancora una volta i meccanismi e le modalità con cui avviene la selezione e la scelta dei magistrati nella assegnazione dei processi politici più importanti; la direzione invita pertanto tutti i gruppi radicali ad organizzare nelle rispettive città, concordando le date con il segretario del Partito, dibattiti sul processo Pannella-Loteta,

che valgano a richiamare su di esso l'attenzione dell'opinione pubblica; prende atto della disponibilità già dichiarata per questo impegno dei gruppi di Roma, Milano, Trieste, Cagliari e Cuneo; decide di richiedere analogo impegno ad altre organizzazioni in quelle città dove esso non potrà essere assicurato dal Partito Radicale.

ORGANIZZAZIONE DEL PARTITO E STAMPA

Esaminando i problemi organizzativi del Partito, la direzione

RITIENE che il lavoro per la costituzione dei primi partiti regionali, secondo le indicazioni contenute nello Statuto, debba essere concentrato nelle regioni del Piemonte e del Lazio come le più vicine al raggiungimento dell'obiettivo statutario;

INVITA pertanto il Segretario del partito e i militanti di queste due regioni a coordinare i loro sforzi in vista della organizzazione di congressi o convegni regionali;

su suggerimento e richiesta di alcuni compagni INCARICA l'avv. Gianni Ozzo di preparare un documento di presentazione delle caratteristiche e degli obiettivi politici del Pr che sarà esaminato nella prossima riunione della direzione;

SOTTOLINEA inoltre come, per il raggiungimento degli obiettivi del Congresso, siano indispensabili adeguati strumenti di comunicazione e di stampa.

A questo proposito la direzione

CONSIDERA urgente la pubblicazione di un numero unico di "Notizie Radicali" a grande diffusione per rendere nota la mozione congressuale e gli impegni da essa derivanti;

ESPRIME il proprio apprezzamento per la realizzazione di un bollettino quindicinale, diffuso agli iscritti e ai sostenitori iscritti, che si è rivelato utile strumento di informazione interna;

RITIENE estremamente positivi i primi risultati conseguiti da "La Prova Radicale" ed auspica che essi possano essere consolidati e sviluppati;

PRENDE ATTO di una ipotesi di lavoro, prospettata da Marco Pannella riguardante la possibilità di una iniziativa editoriale da realizzare in comune con la LID e il Movimento Laico, per fornire il Partito Radicale e queste altre organizzazioni di strumenti periodici di informazione; una iniziativa che, rispettando le autonomie dei movimenti in essa impegnati, potrebbe fondarsi sull'utilizzazione di comuni strumenti di organizzazione e distribuzione;

AUSPICA che la possibilità della realizzazione di questa ipotesi di lavoro venga al più presto verificata.

La direzione ha infine discusso l'organizzazione dei propri lavori decidendo in linea di massima di riunirsi per quattro volte prima del Congresso, nei mesi di marzo, maggio, luglio e settembre, e prevedendo per ogni riunione possibilmente due giorni pieni di lavoro.

 
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