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Pannella Marco - 1 maggio 1976
Vent'anni di attesa
Intervista a Marco Pannella

SOMMARIO: Marco Pannella digiuna dal 16 aprile contro l'esclusione dall'informazione radiotelevisiva pubblica del Partito radicale e del movimento dei diritti civili. Chiede una riparazione "simbolica" del danno subito e cioè un intervento radiotelevisivo di mezz'ora riservato al Pr e al movimento dei diritti civili. Intervistato da settimanale IL TEMPO nel giorno in cui passa al digiuno assoluto di sola acqua (22 aprile), Marco Pannella parla dei motivi della sua azione nonviolenta, del partito radicale, dei comunisti, dei socialisti e dei progetti per le elezioni politiche convocate per il 20 giugno.

(Tempo - Maggio 1976 da " Marco Pannella - Scritti e discorsi - 1959-1980", editrice Gammalibri, gennaio 1982)

Tempo - Come stai?

Pannella - Bene...

Tempo - Bene? Da quando è che digiuni?

Pannella - Dieci giorni mi pare...Ma finora mi sono retto con i cappuccini... e a questo tipo di digiuni sono, diciamo così, abbastanza allenato...

Tempo - E ora?

Pannella - Da stamattina solo acqua... E da domenica, 25 aprile, niente del tutto...

Tempo - E quanto tempo si può resistere così?

Pannella - Questo proprio non lo so...Così non ho mai provato...Ma secondo gli onorevoli membri della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai-Tv potrò resistere, a digiuno totale, almeno sette giorni.

Tempo - Perché Hanno fatto degli studi ?

Pannella - Non so se hanno consultato degli esperti... Ma dovevano riunirsi ieri, per dare una risposta alle nostre richiese, e hanno invece deciso di rinviare la riunione di una settimana, a mercoledì 28 aprile... Evidentemente pensano che a quella data sarò ancora vivo...

Tempo - E' una bella gara... con la morte... Non potevi aspettare ancora una settimana?

Pannella - Sono venti anni che aspettiamo...Dal gennaio del 1955, da quando ci costituimmo in Partito radicale... E sono vent'anni che il regime impone contro di noi questa legge selvaggia del silenzio... Della censura... Vent'anni che tentano di abrogarci... Siamo arrivati al dunque... Questa è ora l'alternativa, non per me, per la mia persona fisica, ma per il Partito radicale: o morire o rompere l'assedio e diventare infine anche noi una forza parlamentare...

Tempo - Non drammatizzi? Non rischi di dare ragione a chi vi definisce come estremisti?

Pannella - Non siamo estremisti. Ma non possiamo nemmeno essere complici.

Noi crediamo nella democrazia, ma ci crediamo veramente: il gioco deve essere leale, non giochiamo con i bari... e quando le istituzioni fanno strage delle leggi non è che la premessa delle stragi delle persone...

Tempo - Eppure, finora, nonostante il silenzio e la censura, non sono riusciti a togliervi di mezzo, ad "abrogarvi". Siete senza finanziamenti, senza giornali, senza radio e senza televisione, ma non siete degli sconosciuti...

Pannella - Siamo conosciuti attraverso i nostri apparenti eccessi...attraverso il folklore, come saccentemente distinguono... Avremmo potuto avere i soldi come gli altri, dalle stesse fonti degli altri... Anche dai petrolieri, come li ha presi La Malfa, ce li offrirono fin da dieci anni fa, attraverso Cefis... Ma noi li rifiutammo: e la nostra scelta di povertà fu una scelta di libertà...

Tempo - E siete vissuti ugualmente...

Pannella - Diciamo meglio: chi ha caratterizzato la società italiana in queti anni? Il Partito comunista? La tesi dell'alternativa, la proposta di un programma comune delle sinistre? Noi abbiamo atteso il 15 giugno, noi facemmo queste proposte il 7 o il 10 marzo del 1959, non ricordo bene, dalle colonne di Paese Sera... E Togliatti ci oppose allora un netto rifiuto, un rifiuto di stile e di contenuto "stalinista"... E che cosa hanno fatto in tutti questi anni i cosiddetti "laici", i liberali, i repubblicani, i socialdemocratici... Con i loro finanziamenti, i loro giornali, con la Tv, con i loro deputati... E' tutto da ridere...

Tempo - E voi?

Pannella - Si, noi. I radicali. Tutti i temi nuovi, civili, moderni, europei... tutti li abbiamo introdotti noi nella società italiana... Il divorzio, l'obiezione di coscienza, il movimento femminista, l'aborto, i diritti delle minoranze, la democrazia politica... Non è questo un partito? Un partito che caratterizza la società, una delle grandi forze del Paese... Cosa c'è oggi veramente, in questo Paese? C'è un Partito nazionale fascista - Democrazia cristiana, c'è il Partito comunista, e c'è questa grande forza socialista libertaria...

Tempo - Socialisti...

Pannella - Sì. Socialisti del Partito radicale...Chi è che ha dato un'anima al Partito socialista? Che dice, che cosa fa oggi il Partito socialista, se si vuole veramente distinguere? Dice sull'Avanti: "Noi ci ispiriamo alle tradizioni libertarie...". Libertario: una parola che era stata cancellata dalle colonne dell'Avanti, dal vocabolario del PSI...

Tempo - Parlate sempre di socialisti del Partito radicale e di socialisti del PSI... Riconosci che, pur tra ritardi e contraddizioni, i socialisti del PSI hanno accettato e hanno fatto le battaglie giuste, dal divorzio all'aborto, fino alla scelta di fondo dell'alternativa... Eppure per il prossimo appuntamento elettorale avete annunciato la presentazione di liste separate...

Pannella - La crescita della potenzialità socialista in Italia è enorme...

Tempo - Lo dicono tutti sondaggi...

Pannella - I sondaggi confermano che c'è tanta gente che si augura di poter votare PSI, quanta è la gente che si dichiara disposta, e sarebbe meglio dire rassegnata, a votare PCI.

Tempo - E tu ritieni che questa crescita sia dovuta anche a voi...

Pannella - Questa crescita è dovuta interamente al recupero del voto libertario che è cominciato per il PSI con la battaglia del divorzio negli anni 1964-'65... Ma questa battaglia al vertice del PSI ha avuto per molti anni soltanto il volto di Loris Fortuna...

Tempo - Allora...ma ora?

Pannella - I radicali sono gli unici che in questi anni hanno avuto una strategia che non è entrata in crisi, ma si è sempre più rafforzata... E quando abbiamo constatato il successo della nostra strategia, abbiamo posto ufficialmente, ed è già da due anni, il problema dell'incontro definitivo e anche organico in un Partito socialista rifondato di tutti i socialisti e di tutti i laici libertari.

Tempo - La proposta è stata respinta?

Pannella - Con la battaglia dell'aborto e con la finale, definitiva convergenza in questa battaglia di radicali e socialisti, contro tutte le altre forze politiche, la proposta dell'unione organica è penetrata profondamente nella coscienza della base socialista e anche in buona parte dei parlamentari...

Tempo - E dunque?

Pannella - Per due anni i radicali hanno sottolineato che si trattava di un accordo politico e non di un accordo elettorale... Ma il vecchio vertice del PSI ha sentito, più che capito, che accettare di sedersi con i radicali attorno allo stesso tavolo per discutere il programma socialista avrebbe comportato l'apertura traumatica nel PSI di un dibattito sulle scelte concrete...

Tempo - Per esempio?

Pannella - Basterebbero due soli esempi: il Concordato e i referendum... Se il PSI andasse alle elezioni con questa bandiera, l'abrogazione del Concordato clerico-fascista e la raccolta delle firme per l'attuazione della Costituzione, raccoglierebbe un'immensa forza parlamentare, per se stesso e per tutta la sinistra, e liquiderebbe in partenza la prospettiva del cosiddetto "compromesso storico", che altro non è se non un aggiornamento semantico della ormai estenuata linea togliattiana... I socialisti rappresenterebbero da soli un'alternativa non solo per la società dei cittadini nello Stato, ma anche per la società dei credenti nella Chiesa...

Tempo - E i socialisti rifiutano di innalzare questa bandiera?

Pannella - Purtroppo abbiamo dovuto constatare che al vertice del PSI sembrano aver scambiato i radicali per dei potenziali "compagni di strada", equivalenti ai cosiddetti indipendenti di sinistra (cioè indipendenti del PCI) e mostrano ancora di credere che il problema dei radicali sia quello di un posto in lista per me o per Adele Faccio... Il nostro problema è invece quello di un partito socialista che sia oggi l'antagonista dei fradici equilibri di questo regime e diventi entro dieci anni il protagonista...

Tempo - Allora non c'è proprio niente da fare? Vi presenterete divisi?

Pannella - Sia chiaro che deve trattarsi di una battaglia esplicitamente e deliberatamente comune e convergente... Noi vogliamo che questa battaglia elettorale sia condotta con la stessa responsabilità e fraternità che si sarebbe avuta se le nostre proposte si fossero potute tradurre in tempo utile anche in un'unica formazione elettorale...

Tempo - E niente di più?

Pannella - Oggi come oggi, la decisione del Partito radicale è quella di essere presente con liste radicali a tutti gli appuntamenti elettorali, politici, regionali, comunali, provinciali, senza eccezioni... Mi pare tuttavia che in questi ultimi giorni tra i compagni socialisti, anche al vertice, vada maturando una responsabile e seria valutazione dei problemi che noi abbiamo posto...

Tempo - C'è ancora qualche possibilità?

Pannella - Per quanto mi riguarda ho l'impressione che solo un miracolo possa riaprire un discorso a proposito delle liste per la Camera dei deputati... Non posso escludere, anche se mi pare molto difficile, che si possano ancora trovare, se lo si vuole veramente, e sempre in un quadro politico prima che elettorale, soluzioni unitarie per altre questioni...

 
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