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Partito radicale - 28 luglio 1976
1ª MARCIA INTERNAZIONALE IN EUROPA DEGLI ANTIMILITARISTI NONVIOLENTI

SOMMARIO: Il testo del volantino distribuito nel corso della prima marcia internazionale in europa degli antimilitaristi nonviolenti.

28 LUGLIO /1 AGOSTO: FRIULI

REDIPUGLIA/GORIZIA/CORMONS/PALMANOVA/UDINE/PESCHIERA

4 AGOSTO /10 AGOSTO: FRANCIA

METZ/GRAVELOTTE/JARNY/ETAIN/DOUAMONT/CHARNY/VERDUN

13 AGOSTO /19 AGOSTO: SARDEGNA

CAGLIARI/DECIMONANNU/ORGOSOLO/OLBIA/ARZACHENA/PALAU/LA MADDALENA

Per la difesa popolare nonviolenta

Per il disarmo

Per la conversione delle strutture militari in strutture civili e sociali

Per l'abolizione della giustizia militare

Per la commemorazione pacifista dei morti in guerra

Per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza in tutti paesi

Per il riconoscimento dei diritti civili dei cittadini in divisa

Per l'abolizione dei blocchi militari (in particolare NATO e Patto di Varsavia)

Per l'immediata cessazione del commercio internazionale di armi

Per la liberazione degli obiettori e soldati detenuti nelle carceri militari

27 LUGLIO: TRIESTE

Manifestazione-concerto

Ore 18 - P.zza GOLDONI

28 LUGLIO: REDIPUGLIA - GORIZIA

(Appuntamento con i marciatori alle ore 9.30 nel piazzale antistante il sacrario di Redipuglia - Manifestazione-concerto a Gorizia alle ore 19 nel largo antistante i giardini di Corso Verdi)

29 LUGLIO: GORIZIA - CORMONS

(Manifestazione-concerto alle ore 19 in piazza Libertà di Cormons)

30 LUGLIO: CORMONS - PALMANOVA

(Manifestazione-concerto alle ore 19 in piazza Grande a Palmanova)

31 LUGLIO: PALMANOVA - UDINE

(Manifestazione-concerto alle ore 19 nel terrapieno di Piazza Libertà di Udine)

1 AGOSTO: PESCHIERA DEL GARDA

(Manifestazione-concerto dalle ore 10 alle 20 davanti al carcere militare)

PROMOSSA

PARTITO RADICALE

Via Torre Argentina 18

00186 ROMA

tel. 6547160

WAR RESISTERS' INTERNATIONAL

35 Rue Van Elewyck

BRUXELLES

Tel. 02/6486524-6485220

BUREAU INTERNATIONAL DE LA PAIX

MUOVEMENT INTERNATIONAL POUR LA RECONCILATION-INSOUMISSION COLLECTIVE INTERNATIONALE

ORGANIZZATA:

LEGA DEGLI OBIETTORI DI COSCIENZA

MOVIMENTO NONVIOLENTO

DEUTSCHE KOORDINATION

Fendrichstr. 6

7800 FREIBURG

COLECTIF MARCHE

6 Rue A. Lamey

6700 STRASBURG

PARTITO RADICALE del Friuli, Veneto, Sardegna

ADERISCONO:

Federazioni del PSI di Gorizia, Udine, Trieste, Cagliari, Nuoro, Sassari

Movimento di Liberazione della Donna

Lotta Continua

Su Populu Sardu

Città e campagna

Smilitarizzazione per la ricostruzione

"Cittadini, militari del Friuli",

la vostra regione, già duramente oppressa dai vincoli delle servitù militari, è stata anche colpita dal terremoto. Questo doloroso evento ha messo drammaticamente in luce l'assoluta mancanza di un politica "difensiva" del nostro governo.

Difesa della "patria" non può infatti significare sperpero di miliardi, per armamenti, la costruzione repressiva ed inutile della naja per milioni di giovani, l'imposizione di valori e miti violenti, nell'unica prospettiva di opposizione a supposte minacce da parte di nemici esterni.

Difesa della "patria" deve significare innanzitutto difesa della vita, del lavoro, degli interessi dei cittadini: le uniche "guerre" che da sempre siamo chiamati a combattere sono quelle per la piena occupazione, per la difesa dalle calamità naturali e dalle ben più gravi calamità rappresentate dal regime clerico-fascista che da trent'anni ci governa, per la costruzione di una società socialista a misura d'uomo, per la conquista dei diritti civili, politici, economici "annunziati" dalla Costituzione ma da sempre vietati dal partito democristiano e dalle classi minoritarie che rappresenta.

La tragedia del Friuli ha dimostrato ancora una volta l'inadeguatezza colposa delle strutture di difesa civile sia nella fase dell'immediato soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto sia nella fase della ricostruzione. Solo l'impegno civile dei nostri soldati, assolutamente impreparati per compiti di soccorso, forniti di baionette e carri armati invece che di pale e trattori, mal coordinati da superiori abituati a rapporti di autorità piuttosto che di collaborazione, ha impedito più gravi tragedie.

Ma lo Stato corrotto da trent'anni di malgoverno democristiano, diretto da uomini abituati a considerare la "cosa pubblica", le istituzioni, come terra di rapina, dopo le promesse e le strumentalizzazioni elettorali, ha ancora una volta dimostrato l'incapacità di realizzare la ricostruzione dei paesi colpiti dal terremoto. Perché lo spettro della Valle del Belice non prenda forma anche nel Friuli è necessario imporre con la lotta l'attuazione di tutti quei provvedimenti doverosi per la difesa degli interessi delle popolazioni colpite.

Ma questo processo non può realizzarsi senza mettere in discussione l'organizzazione stessa delle FF.AA., senza prevedere accanto ad un piano di ricostruzione un piano di smilitarizzazione, di abolizione delle servitù militari nel Friuli.

Anche quest'anno quindi, veniamo con la marcia antimilitarista a riproporre temi di riflessione e di lotta, un tempo inascoltati, oggi sempre più drammaticamente attuali. Appare infatti sempre più chiaro che oggi gli unici utopisti e velleitari sono coloro che sostengono la necessità degli eserciti per la difesa della patria:

- l'enorme potenziale distruttivo sia delle armi atomiche che di quelle "convenzionali" c'impone oggi la scelta fra la prospettiva ed il rischio di distruzione totale di intere nazioni o la ricerca di nuove forme di difesa popolare nonviolenta che uniche possono assicurare l'effettivo controllo popolare sulle strutture difensive;

- gli scandali delle commesse militari, la precisa responsabilità dei maggiori dirigenti militari e dell'intero "SID" nella direzione, nel finanziamento e nell'esecuzione della "strategia della tensione" che ha portato alle stragi di vite umane e di istituzioni di questi anni, ha chiarito in maniera inequivocabile la funzione repressiva e di conservazione di regime che ogni esercito nazionale ha all'interno delle alleanze militari: il nemico contro il quale il nostro esercito è preparato a combattere non è quello "straniero" ma è quello "interno", è il popolo in lotta per la conquista della giustizia sociale ed economica;

- l'imposizione della divisione del proletariato internazionale in nazioni, sotto diverse bandiere, rivela ormai a tutti il tentativo della borghesia internazionale d'impedire con falsi miti patriottardi e guerrafondai che le popolazioni di tutti i paesi riconoscano il proprio nemico non nei fratelli di altri paesi che soffrono uguali disagi ma in quei governati uniti nell'unico interesse del profitto, nella necessità di realizzarlo attraverso lo sfruttamento e la violenza.

I cimiteri militari del Friuli e della Francia presso i quali sosteremo per testimoniare il nostro no alle guerre testimoniano il passaggio di eserciti che, giustificati da esigenze di "difesa" o di "conquista" hanno portato solo la morte di migliaia di soldati, di civili costretti a farsi ammazzare, hanno portato solo disgrazie, rovine, sofferenze. E se "difese" o "conquiste" ci sono state non hanno riguardato certamente le nostre vite, quelle dei nostri cari, i nostri interessi; altri, gli stessi che da sempre guadagnano sul nostro lavoro in tutti i paesi, hanno costruito immense fortune producendo cannoni, guerre e morti.

Con questa 1ª Marcia Internazionale in Europa degli antimilitaristi nonviolenti intendiamo chiedere a tutti i cittadini che nel Friuli, nel Veneto, in Francia, in Sardegna parteciperanno alle nostre manifestazioni, leggeranno questo volantino se a partire da queste ed altre considerazioni è ancora tollerabile la politica ufficiale dei partiti democratici e storici della sinistra che da una parte nega validità ed attualità politica alla nostra rigorosa azione antimilitarista e internazionalista e dall'altra, necessariamente, fornisce copertura e avallo e sesso complicità con eserciti che non possono che essere strumento di ricatto politico, causa di sperpero di miliardi, scuola antidemocratica di violenza.

Dobbiamo anche dire chiaramente che democrazia socialista è incompatibile con organizzazione militare così come le speranze di una società liberata dallo sfruttamento ed a misura d'uomo è incompatibile con il modello organizzativo gerarchico, violento, autoritario che l'esercito propone e spesso impone.

Ma la nostra chiara posizione che tende al deperimento progressivo degli eserciti, alla conversione delle strutture e spese militari in strutture e spese civili ci consente, unici, di gestire lotte per l'effettiva democratizzazione e controllo della vita militare, per la piena attuazione dei diritti civili, politici e sindacali dei militari di ogni grado.

Non infatti adulando questo o quel generale, fornendo patenti di democraticità e "popolarità" al nostro esercito la nostra grande sinistra può esorcizzare i pericoli, da tutti riconosciuti, conseguenti alla vocazione golpista e reazionaria degli eserciti. Noi antimilitaristi nonviolenti crediamo che vi è un solo modo per realizzare il controllo democratico del paese sull'esercito e quindi la possibilità di aprire un dibattito chiaro e non frenato da tabù o paure sulle necessità di sua conversione: sostenere le lotte dei soldati, dei sottufficiali e degli ufficiali per il pieno affrancamento dalle leggi e regolamenti fascisti, imporre nel Parlamento e nel paese la lotta per l'affermazione dei diritti civili, politici e sindacali dei militari, per forme di partecipazione e rappresentanza all'interno delle caserme.

Crediamo infatti che solo un militare libero da ricatti, inserito nel dibattito e nella crescita civile e politica del paese possa realizzare dall'interno il controllo democratico sull'esercito.

"Cittadini, militari del Friuli",

con questa marcia che per la prima volta è stata promossa ed organizzata a livello internazionale per testimoniare la necessaria unità di lotta di tutti i democratici, di tutti i paesi e l'improponibilità di soluzioni "nazionali" ai problemi di ognuno, intendiamo fornire ai cittadini, ai militari, ai democratici che incontreremo occasioni di dibattito e lotta sui gravi problemi da sempre irrisolti che riguardano la condizione di voi militari o di voi cittadini militarizzati.

APPELLO PER LA MARCIA INTERNAZIONALE IN EUROPA

Rispondendo all'appello delle organizzazioni nonviolente, antimilitariste, pacifiste e socialiste e libertarie che hanno promosso la prima marcia antimilitarista internazionale nonviolenta in Europa, ci rivolgiamo a nostra volta alle forze popolari dei nostri paesi affinché aderiscano, sostengano e partecipino a questa manifestazione. Ci sembrano un dovere ed una necessità quelli di riunirci per commemorare e celebrare, nei luoghi in cui riposano, milioni di persone assassinate durante la guerra e dove, da più di mezzo secolo, continuano ad essere sfruttate e moralmente assassinate da coloro i quali, appunto, rappresentano ed impongono valori militari, autoritari, nazionalisti e violenti.

"Mai più guerre" non può essere lo slogan di copertura della preparazione di nuove guerre internazionali e civili. L'internazionalismo socialista, libertario, nonviolento, democratico di classe, deve manifestarsi di nuovo in quanto proposta politica per oggi, e deve quindi affermarsi l'unità quotidiana, fraterna e militante e di lotta di tutti coloro che vi credono.

Dobbiamo affermare che il disarmo unilaterale del nostro paese, come di qualsiasi altro, è possibile, urgente e necessario. Non esistono altre dissuasioni adeguate contro il militarismo, il nazionalismo e la guerra. Ma per poter essere effettivamente armati di nonviolenza dobbiamo infine elaborare e proporre progetti concreti di conversione delle strutture e spese militari in strutture e spese d'investimento sociale e civile. E' necessario iniziare questo cammino e questa lotta comune con umiltà, ed è un dovere farlo a partire dai luoghi stessi in cui milioni di persone innocenti e pacifiche, belghe, francesi, tedesche, olandesi, italiane, inglesi, algerine, irlandesi, marocchine, tunisine, senegalesi, croate, serbe, occitane, bretoni, celte, americane, ecc... sono state assassinate.

HANNO ADERITO ALL'APPELLO:

FRANCIA

Lanza del vasto (Communauté de L'Arche), Alain Pierre (avvocato), Jean Jaques De Felice (avvocato), Ambroise Monod (prof. univers., presidente dell'IFOR), Théodore Monod (Biologo, prof.), Réné Dumont (prof. univ.), Paula Chauchard, Jean Marie Vidal, Jean Luis Soulié, Raymond Shirner (attualmente detenuto), Maurice Bénin (cantante), Denis Langlois (avvocato e scrittore), Pierre Samuel (prof. univers. Parigi), Roger Garaudy (prof. univers.), Bernard Clavel (scrittore), Raymond Fuths, Jean Toulat.

BELGIO

Ernest Glinne (Deputato del Partito Socialistga Belga), Jean Van Lierde

AUSTRIA

Jean Goss

SPAGNA

Lluis Xirinasc, Pepe Beunza (primo obiettore di cosceinza cattolico spagnolo)

SVIZZERA

Arthur Villard (deputato)

OLANDA

Mr. Van Wjik (deputato), Mr. Van der Lik (deputato Partito Socialista Pacifista), Mr. Van der Speek (deputato Partito Socialista Pacifista)

GERMANIA

Joseph Beuys, Ernst Bloch (scrittore), Heinz Kloppenburg, Théodore Ebert, Ossip Fleichtein

INGHILTERRA

Very Reverend Lord McLeod of Fuynnary (Camera dei Lords), Reverend Lord Soper (Camera dei Lords), Lord Fenner Brockway (Camera dei Lords), Guynfor Evans (Camera dei Pari), Arthur Latham (C. dei P.), Mr. R. Parry (C. dei P.), Mr. Ron Thomas (C. dei P.), Mr. R. Atkins (C. dei P.), Mr. William Wilson (C. dei P.), Mr. James Lamond (C. dei P.), Mr. Denis Canavan (C. dei P.), Mr. G. Rodgers (C. dei P.), Mr. Stan Thorne (C. dei P.), Mr. J. Selby (C. dei P.), Mr. Ted Fletcher (C. dei P.), Mr. Dick Kelley (C. dei P.)

ITALIA

on. Loris Fortuna (deputato PSI), on. Mario Artali (deputato PSI), Carlo Cassola (scrittore), on. Marco Pannella (deputato PR), on. Emma Bonino (deputato PR), on. Mauro Mellini (deputato PR), on. Adele Faccio (deputato PR), Ignazio Silone (scrittore), on. Salvatore Tocco (deputato PSI), Michele Columbu (Partito Sardo d'Azione), Danilo Dolci

FRANCIA

4 AGOSTO: METZ

(Incontro con i marciatori a Metz alle ore 14 all'Ile de Soulcy, campus universitaire. Ogni partecipante deve recarsi all'ufficio di accoglimento per ricevere le istruzioni nella sua lingua e per pagare la quota di iscrizione di 10 F e per prenotare il traghetto per la Sardegna. Ore 16 manifestazione-concerto sul tema: "giustizia militare, tribunali militari e repressione)

5 AGOSTO: METZ - GRAVELOTTE

(Ore 18 dibattito sul tema: "Forze armate ed economia: riconversione delle strutture militari in strutture civili)

6 AGOSTO: GRAVELOTTE - JARNY

(Ore 20 al Puxe-Castello, commemorazione dell'anniversario della bomba atomica di Hiroshima. Proiezione del film "La bombe" e dibattito, musica e balli)

7 AGOSTO: JARNY - ETAIN

(Ore 20 dibattito sulla militarizzazione del territorio)

8 AGOSTO: ETAIN - DOUAMONT - CHARNY

(Ore 14 commemorazione silenziosa dei morti di tutte le guerre e di tutti i paesi nel cimitero di Douamont - Ore 20 a Charny illustrazioni e dibattito generale della marcia)

9 AGOSTO: CHARNY - VERDUN

(Ore 20 dibattito sulla difesa popolare nonviolenta)

10 AGOSTO: VERDUN

(Ore 16 manifestazione conclusiva)

SARDEGNA

13 AGOSTO: CAGLIARI

(Arrivo da Livorno alle ore 11 - Concentramento alle ore 16 in p. Matteotti - Manifestazione-concerto alle ore 18 ai giardini pubblici)

14 AGOSTO: CAGLIARI - DECIMOMANNU

(Manifestazione-concerto a Decimomannu alle ore 18 in p. del Municipio)

15 AGOSTO: ORGOSOLO

(Trasferimento da Decimomannu ad Orgosolo - Manifestazione-concerto a Orgosolo alle ore 18 in p. Caduti della Guerra)

16 AGOSTO: OLBIA

(Trasferimento in pullman da Orgosolo ad Olbia - Manifestazione-concerto ad Olbia alle ore 18 in p. Regina Margherita)

17 AGOSTO: OLBIA - ARZACHENA

(Manifestazione-concerto ad Arzachena in p. Risorgimento)

18 AGOSTO: ARZACHENA - PALAU - LA MADDALENA

(Trasferimento in traghetto da Palau a La Maddalena - Manifestazione-concerto a La Maddalena alle ore 18 in p. Umberto I)

19 AGOSTO: LA MADDALENA

(Manifestazione a La Maddalena e concerto conclusivo a p. Umberto I)

Interverranno alle manifestazioni:

Henry Cow - Maria Monti - Franco Battiato - Jury Camiasca - La Compagnia del sarto: fragili fili tengono il cielo - Living Theatre - Alfredo Cohen - Fabrizio De André - Nicola Donatelli - Mimmo Locasciulli - Rovescio della medaglia

 
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