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La voce repubblicana - 29 gennaio 1977
LA VOCE REPUBBLICANA E IL PR (8) - SQUALLORE DEI RADICALI

SOMMARIO: I corsivi pubblicati dal quotidiano del PRI "La voce repubblicana" dal 1972 al 1977 ("il pugno o la rosa", a cura di Valter Vecellio, Bertani editore, 1979)

("La voce repubblicana", 29-1-1977)

L'elezione di Oronzo Reale alla carica di giudice costituzionale è carica di significati precisi: è il riconoscimento verso un tenace combattente per la libertà di questo paese, un uomo politico con le carte in regola nella lunga lotta contro il fascismo, che ha dato un contributo rilevante alla costruzione degli istituti repubblicani, animato da un forte impegno morale e civile. Questo è il senso dell'elezione di Reale, ma qualcuno ha preferito intingere il mestolo nel pentolone della polemica preconcetta, nell'ottuso frasario che rifiuta l'argomentazione politica e cerca il colpo ad effetto. Ci riferiamo ai radicali di Marco Pannella ed Emma Bonino, che si sono sforzati prima di aprire un fuoco di sbarramento contro la candidatura di Reale e poi di gettare una palata di insulti contro il neoeletto.

Si tratta del mediocre tentativo di giocare un ruolo per cui non sono tagliati né idealmente né politicamente. E' appena il caso di ricordare che coloro che accusano l'antifascista Reale d'essere uno "squallido personaggio" sono gli stessi che stanno trattando l'adesione al partito radicale del fascista Armando Plebe, fino a ieri sodale di Almirante. Sarebbero costoro, insomma, i difensori della decenza e del rigore dello Stato repubblicano. Triste paradosso. Sappiamo bene che i radicali di oggi nulla hanno da spartire con la dignità e la coerenza morale dei radicali di un tempo e che rappresentano poco più di un'escrescenza della crisi del paese. Ma non esagerino, si contentino di giocare alla politica con i Pannella e i Plebe. Lascino a chi ne ha i titoli il compito di salvaguardare le istituzioni dello Stato.

 
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