Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 18 apr. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Pannella Marco - 22 ottobre 1980
Diritti umani all'Est
Intervento di Marco Pannella al Parlamento europeo

SOMMARIO. Quando uno Stato si mette fuori legge nei confronti dei diritti dell'uomo, esso rappresenta un pericolo per la pace e per la vita dei nostri popoli e per il mondo. Nei paesi del comunismo reale, i diritti civili sono fuorilegge. E allora dobbiamo chiederci se dovremo solo deplorare la cosa e restare conniventi con quei governi, oppure far sì che la via della libertà si affermi. Chiede che "sia demolita" una certa attitudine di "complicità sostanziale" con quei paesi, quando violano i trattati internazionali e le leggi supreme "dell'umanità e del diritto". Altrimenti faremo come i "pacifisti" Daladier, Laval o Chamberlain che prepararono la guerra. Purtroppo invece, la politica con la quale siamo confrontati è politica di complicità della NATO con il Patto di Varsavia.

(DISCUSSIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO, 22 ottobre 1980)

Pannella. Signor Presidente, penso che molti siano in realtà i parlamentari che approvano la nostra posizione, ma le loro presidenze di gruppo ed i loro partiti hanno una posizione diversa. Qual'è la nostra preoccupazione, Signor Presidente? Noi consideriamo che quando uno stato si mette fuorilegge nei confronti dei diritti dell'uomo e quindi è fuorilegge nei confronti dei Trattati internazionali questo stato rappresenta un pericolo non solo per la pace, ma anche concretamente per la vita dei nostri popoli e per la situazione attuale del mondo.

Allora mi sembra evidente, Signor Presidente, che nei paesi che definiamo del comunismo reale, per quel che concerne gli accordi di Helsinki, i diritti sindacali, la carta delle Nazioni unite, questi Stati sono fuorilegge. E noi dobbiamo una volta per tutte stabilire se vogliamo accontentarci di deplorare questa situazione, per essere poi conniventi con questi governi, oppure se vogliamo al contrario fare sì che la via della libertà si affermi, affermando così la via del diritto, soprattutto senza costringere gli operai, le donne e gli uomini dei paesi del comunismo reale a rischiare la propria vita o la propria libertà per conquistare ciò che non costituisce un privilegio per loro, ma bensì un diritto per tutti noi e tutti loro.

Di conseguenza, Signor Presidente, noi abbiamo proposto che ancora una volta, o piuttosto per una volta, sia demolita questa attitudine di complicità sostanziale con i governi dei paesi del comunismo reale quando violano i trattati internazionali e le leggi supreme dell'umanità e del diritto. Per fare ciò, consideriamo che si deve avere il coraggio e la franchezza di non collaborare con i violenti; i violenti non collaborano con la violenza. Altrimenti sono dei "pacifisti" lo ripetiamo, come Daladier, Laval o Chamberlain che preparano la guerra collaborando con i violenti.

E' per questa ragione, Signor Presidente, che siamo convinti in realtà che la politica con la quale siamo confrontati è politica di complicità della Nato con il Patto di Varsavia e viceversa, nei confronti dei diritti e del diritto, e quindi ci asteniamo su questa proposta di risoluzione dopo il rigetto del nostro emendamento.

 
Argomenti correlati:
intervento
diritti umani
comunismo
nato
stampa questo documento invia questa pagina per mail