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Pannella Marco - 28 settembre 1988
SAETTA, ROSTAGNO: PANNELLA:"SONO VITTIME DEL PROIBIZIONISMO FEROCE E IMBELLE E DELLA DISINFORMAZIONE SULLE RICERCHE E SUGLI STUDI IN PROPOSITO. PER LA PARATA DI PALERMO SI SONO RIUNITI INVIATI SPECIALI E RIEMPITE PAGINE DI GIORNALE, PER IL COLLOQUIO SCIENTIFICO INTERNAZIONALE DEL 29 SETTEMBRE A BRUXELLES LA STAMPA ITALIANA RISCHIA DI ESSERE LATITANTE ANCORA UNA VOLTA.

SOMMARIO: Forse, abolendo il "proibizionismo criminale e criminogeno" sulla droga, né Rostagno né il giudice Saetta e suo figlio sarebbero morti. Invita i massmedia ad occuparsi del "Colloquio sull'antiproibizionismo" che sta per aprirsi a Bruxelles, evitando piuttosto "incarognite e inutili reazioni, rabbiose quanto cieche".

(NOTIZIE RADICALI agenzia, 28 settembre 1988)

Bruxelles, 28 settembre - N.R. - Marco Pannella ha ieri dichiarato:

"Una sola misura basterebbe, ed urge, in Italia, in Sicilia, e nel mondo, per evitare che il massacro continui: abolire quel proibizionismo criminale e criminogeno che sta facendo precipitare nel caos e nella distruzione la società, le istituzioni, l'ordine sociale e civile, e rende mostruosa la forza della criminalità.

Conoscevo e amavo Mauro Rostagno, ancora di recente mi aveva invitato a visitare la sua comunità. Ma nè lui, nè il giudice Saetta e suo figlio sarebbero oggi morti, avremmo con loro potuto concorrere ad affermare civiltà e leggi, senza questo criminale regime che fa di materie, di prodotti che avrebbero il valore ed il peso dell'alcol e del tabacco o degli psicofarmaci uno strumento di morte inevitabile e sempre più grave.

Il Colloquio sull'antiproibizionismo che il 29 settembre si apre a Bruxelles non è certo la grande parata di Palermo, cui i mass media hanno di recente dato spazio e promozione di grande rilievo. Ma è un incontro scientifico, conoscitivo, con presenze di grande rilievo non volte a manifestazioni esteriori e demagogiche.

Finora le notizie al riguardo sono state praticamente inesistenti, e l'impegno dei quotidiani italiani rischia di essere nullo.

Noi questo dedichiamo alla memoria di Saetta e di Rostagno, alla vita in pericolo di tanti altri. Ed è una desolazione che da ogni parte si eccella in cronache funebri, in incarognite e inutili reazioni rabbiose quanto cieche. Rivolgo un appello, ancora una volta, a tutti coloro che vogliono reagire con determinazione e ragionevolezza perché si cessi di collaborare a questo flagello, e si apra un dibattito senza soffocarlo."

 
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