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Stanzani Sergio - 22 aprile 1989
35· Congresso di Budapest(5) Relazione del primo segretario
Sergio Stanzani

V.

LA NOSTRA IDEA DI EUROPA

SOMMARIO: Nel quinto capitolo della relazione presentata dal Primo segretario del Partito radicale al Congresso di Budapest, Sergio Stanzani definisce la concezione radicale dell'Europa politica, che non deve chiudersi nel suo benessere ma divenire casa di democrazia e di pace aperta ai paesi dell'Europa dell'Est, ad Israele ed ai paesi africani.

(35· Congresso del Partito Radicale, Budapest 22-26 aprile 1989)

Per noi, l'Europa politica, gli Stati Uniti d'Europa sono, come qualsiasi istituzione politica, uno strumento e non un fine.

Non vaticiniamo un Superstato.

Non intendiamo sostituire al mito dello Stato Nazione il mito dell'Europa Nazione.

Per noi l'Europa non è dunque un freddo obiettivo istituzionale, ma un obiettivo pratico, un obiettivo etico-politico.

Unità federale dell'Europa per noi significa la possibilità di affrontare in maniera più tempestiva, rapida ed efficace il governo delle crisi determinate dall'emergenza ambientale, che può rivelarsi, in breve volgere di tempo, catastrofica per l'umanità.

Significa poter affrontare in termini nuovi la questione del terzo mondo, del sottosviluppo, dello sterminio per fame, dello stato di disperazione e di miseria in cui è abbandonata tanta parte della popolazione mondiale.

Significa poter contrastare, con sforzi unitari, il flagello della criminalità e della droga, che affliggono i paesi più ricchi e sviluppati.

Per noi l'Europa non è un fortino di dodici paesi chiusi in se stessi, a difendere il loro sviluppo ed il loro mercato privilegiato.

Per noi l'Europa è anche Israele.

E' anche Jugoslavia.

E' anche "Eurafrica", per il debito storico che l'Europa ha contratto con i paesi ex coloniali.

E' anche la non rinuncia ad occuparsi dell'"altra Europa", la non rinuncia a ritrovarci nella democrazia con i popoli dell'Unione Sovietica, dell'Ungheria, della Polonia, della Cecoslovacchia.

Europa, infine, deve per noi poter significare la possibilità di difendere ovunque nel mondo i diritti umani nella lotta contro la violenza, il totalitarismo e l'intolleranza.

Se tuttavia guardiamo ad ognuno di questi campi, possiamo renderci conto di quanto la realtà sia lontana dalle nostre volontà e dai nostri bisogni.

 
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