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Pannella Marco - 11 luglio 1989
FEDERAZIONE LAICA: PANNELLA: "E' ORA DI FINIRLA CON LE TRISTI AMENITA' SULLE LISTE LAICHE. ABBIANO MAGGIOR PUDORE I RESPONSABILI DELLA SCONFITTA LIBERALE, SABOTATORI PER SPIRITO DI FAZIONE DEL SEGRETARIO DEL PROPRIO PARTITO. "

SOMMARIO: Contesta l'affermazione secondo cui la lista antiproibizioniusta avrebbe raccolto gran parte dei voti radicali.

(NOTIZIE RADICALI agenzia, 11 luglio 1989)

Roma, 11 luglio - N. R. - Riproponiamo la dichiarazione di Marco Pannella che abbiamo diffuso nel pomeriggio di ieri.

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Il senatore e amico Giuseppe Fassino, autorevole esponente della corrente dell'amico sottosegretario Raffaele Costa, scende in campo anche lui con tristi amenità che sarebbe l'ora cessino d'aver corso. Il senatore Fassino, infatti, sostiene con evidente allusione a chi scrive che: " (ha creato) una lista per conto suo, come la lista antiproibizionista che ha raccolto gran parte dei voti radicali. . . "

Rispondo, una volta per tutte: a Teramo, mia città, abbiamo poco meno che quadruplicato i voti dei liberali e repubblicani riscuotendo quasi il 12% dei voti. Ebbene, in quella città, con quest'esito e questa risposta, politica e personale, gli Antiproibizionisti hanno raggiunto qualche millesimo di punto superiore alla media nazionale, facendo il 1,31% di voti. E i Verdi Arcobaleno hanno riscosso un significativo successo.

I voti della lista antiproibizionista sono stati tolti ai concorrenti, e non alla lista laica, per il 90% almeno.

Inoltre Taradash ha dimostrato in televisione che non ha bisogno di esser 'l'uomo' di nessuno, per riscuotere voti. Non siamo, infatti, un gruppo di clientela, di notabilato come quello di Raffaele Costa in alcune zone del cuneese.

Vorrei invitare Raffaele Costa e Giuseppe Fassino, piuttosto, a maggior pudore. Se non vi sono stati eletti liberali, questo è dovuto esclusivamente a loro, ed al loro impegno di fazione per sabotare i capilista della Federazione, il segretario di tutto il PLI. Qui non c'entrano nè destra nè sinistra, ma un certo stile, una certa correttezza. Trionfare sulle macerie del proprio Partito non è titolo di merito per nessuno, se si concorre a provocarle. Piuttosto mi si lasci chiedere perché l'amico Costa, che conferisce patenti di 'liberalismo' a destra e a manca, e che ritiene che Dahrendorf non abbia nulla di liberale, non pensi piuttosto a confluire nella componente clerico-moderata della DC che, sembra a me, sarebbe più confacente alle sue idee dell'ultimo periodo.

 
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