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Pannella Marco - 19 settembre 1990
JUGOSLAVIA: APPUNTI SULLA CONFERENZA STAMPA DI MARCO PANNELLA, TENUTASI OGGI ALLA SALA STAMPA DI MONTECITORIO

SOMMARIO: Si registrano i vari punti toccati da Marco Pannella in una conferenza-stampa sul tema della crisi Jugoslava. In particolare, si informa che Pannella prenderà parte ad una "assemblea aperta" a Belgrado, e che nelle ore successive il Partito radicale assumerà iniziative presso la Comunità Europea e i Governi dei 12. Si riportano infine alcune drammatiche notizie provenienti dal Kossovo.

(NOTIZIE RADICALI agenzia, 19 settembre 1990)

1) Le notizie che giungono dal Kossovo sono di estrema gravità. La durissima politica messa in atto dal governo serbo è letteralmente incomprensibile. E comprensibile, ma grave, è la situazione di impotenza del Governo centrale. Un aspetto che sfugge in genere alla analisi degli osservatori è la situazione delicatissima e drammatica di chiunque in Serbia non consenta con la politica della Repubblica, salvo forse i serbi che fanno parte dell'apparato dello Stato e dell'Esercito ai maggiori livelli. Il rischio è grande che la politica nazionalistica del Governo, si risolva nella perdita delle poche libertà politiche e civili democratiche formali del cittadino serbo in quanto tale.

2) Il Partito Radicale, nel quadro della sospensione di gran parte delle sue attività decisa all'inizio dell'anno, non ha assunto iniziative specifiche sul fronte jugoslavo, che pure gli è tradizionale.

Le notizie che giungono, ormai, ci impongono una prima ripresa di attività su questo fronte. Per questo, venerdì sera, a Belgrado, si terrà un'assemblea aperta cui parteciperò, quale Presidente del Consiglio Federale del PR, eurodeputato, membro della delegazione P.E.-Parlamento jugoslavo, che per motivi che rischiano di divenire poco chiari proprio in questo periodo è di fatto inattiva.

3) Lo svolgimento di questa Assemblea sarà un elemento ulteriore di giudizio. Ci si dice che v'è ormai timore di partecipare ad una qualsiasi iniziativa democratica e che la stampa, essa stessa, sia meno libera e informi meno che nel decennio passato. Fino a prova del contrario non dobbiamo crederlo.

4) Nelle prossime ore chiederemo alla Comunità Europea ed ai Governi dei 12, a cominciare dall'Italia, quali siano le loro valutazioni e le loro intenzioni sulla situazione jugoslava. Chiederemo ugualmente alle massime autorità serbe di volerci aiutare a meglio comprendere il loro punto di vista e le intenzioni per il presente e per il futuro.

Intanto continuano a giungerci dal Kossovo notizie drammatiche:

1) tutti gli aiuti umanitari destinati alla popolazione albanese vengono confiscati dalle autorità serbe. Convogli della Croce Rossa slovena e svizzera sono stati respinti alla frontiera.

2) Tutti gli albanesi impiegati da imprese pubbliche sono stati licenziati (ciò corrisponde al 15% della popolazione attiva).

3) Circa 1400 imprese private albanesi sono state chiuse d'autorità.

4) Tutti i medici albanesi sono stati licenziati e sostituiti da personale serbo.

5) Abbiamo notizia di almeno tre villaggi nel Kossovo completamente isolati e circondati dalla polizia serba, che non permette agli abitanti di circolare o avere contatti con l'esterno.

 
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