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Pannella Marco - 10 febbraio 1991
DOPO L'AGGRESSIONE AL BRANCACCIO: RIFONDAZIONE COMUNISTA C'ENTRA POCO, C'ENTRA IL "PACIFISMO". QUELLO DEI PURI, DEGLI ANGELI, DEL "MANIFESTO", DEGLI INTOLLERANTI. MA LE VERE FERITE NON SONO QUESTE. SONO QUELLE DELLA VILTA' NAZIONALE DELLA STAMPA E DEI MASS-MEDIA. DICHIARAZIONE DI MARCO PANNELLA

SOMMARIO: Visto che il messaggio prevalente è che da una parte ci sono i pacifisti, "i veri democratici", e dall'altra i "guerrafondai" del "Kapitalismo", non c'è da meravigliarsi per l'aggressione con "sputi, schiaffi, calci, insulti", ecc., subìta da Pannella al teatro Brancaccio; ma, ancora peggiore di questo, è il comportamento di quanti "mentono, distorcono la verità, censurano"...

(NOTIZIE RADICALI agenzia, 10 febbraio 1991)

"Quando alcuni (e non certo Cossutta, Garavini e i comunisti rifondati) hanno bombardato l'Italia con un solo messaggio: da una parte ci sono i pacifisti, gli angeli della vita, i veri democratici, e dall'altra i guerrafondai, gli americani del petrolio e del Kapitalismo, i traditori ed i venduti, o qundo si danno valenze etiche e morali alle scelte politiche nutrendo e manifestando così i fondamenti stessi della intolleranza, quando altri inseguono costoro con demagogia e falso realismo politico, quando i profittatori delle guerre e delle armi, dal potere, sequestrano l'informazione e si fanno passare - loro! - per angeli sterminatori in nome della giustizia, è fatale che le passioni compiano ovunque il loro compito devastatore.

Una volta di più sento quanto il Partito Radicale è davvero (ripeto: sempre più) una forza di tolleranza, di democrazia, di intelligenza storica, capace - e quindi maestra - di democrazia, e ricordo l'intervento alla Camera dei Deputati del Primo Segretario del partito Sergio Stanzani.

Stamani, certo, ho raccolto ancora una volta il mio bottino di sputi, schiaffi, calci, insulti, questa volta in versione "pacifista". E sul "pacifismo", non sul Movimento di Rifondazione Comunista in quanto tale, uditi e visti gli "ideali" in nome dei quali mi si aggrediva, è bene riflettere da parte di molti.

Per quanto mi riguarda niente di nuovo: durante marce antimilitariste, della "pace", unilateraliste, per decenni, durante i referendum, durante sedute della Camera, ovunque, anche durante digiuni e altre azioni nonviolente, ho provato le stesse cose.

Non sono queste che feriscono, anche se addolorano. Ma lo fanno coloro che feriscono quotidianamente l'immagine, in difesa dall'ordine giudiziario italiano colpevole del peggiore modo d'esser complice del regime e delle violenze in questo settore vitale della società; che mentono, distorcono la verità, censurano: come in questi giorni sulle mie proposte di riforma e di costituente democratica che, da ragionevole e rispettoso dialogo con tutti, viene presentata come l'obbiettivo megalomane di uno arteriosclerotico o giù di lì.

P.S.: ringrazio in particolare i colleghi Gianni Bucci, di "Il Giornale" e Gianni Pennacchi di "Stampa Sera" per la loro presenza durante l'aggressione che ho subito.

 
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