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Il Partito Nuovo - 1 settembre 1991
Africa, Europa, America, organizziamo l'azione
Da ventuno paesi al Consiglio Federale

SOMMARIO: Deputati e cittadini, iscritti al PR, provenienti da Belgio, Brasile, Burkina Faso, Canada, Cecoslovacchia, Costa d'Avorio, Croazia, Francia, Israele, Italia, Kossovo, Nigeria, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Ungheria, Unione Sovietica, si riuniranno a Zagabria, se possibile, per la seconda sessione del Consiglio Federale, dal 31 ottobre al 3 novembre.

(Il Partito Nuovo, n.4, Settembre 1991)

Dopo una pausa che durava dal gennaio 1990, è tornato a riunirsi il Consiglio Federale del Partito Radicale, a Roma, dal 19 al 22 settembre 1991.

Questa prima sessione - la seconda si terrà, se sarà possibile, a Zagabria, dal 31 ottobre al 3 novembre - è stata aperta dalle relazioni del Primo Segretario, Sergio Stanzani e del Tesoriere, Paolo Vigevano, integrate dall'intervento di Marco Pannella, Presidente del CF.

Il CF ha discusso: la situazione del PR, ad oltre due anni dal Congresso di Budapest, che ha conferito i »pieni poteri congressuali ad Emma Bonino, Marco Pannella, Sergio Stanzani e Paolo Vigevano, che rappresentano il Partito, mantenendo integre le loro singole responsabilità; la situazione della Comunità europea, punto introdotto dall'intervento di Carlo Ripa di Meana, membro della Commissione della Comunità, che pochi giorni prima si era iscritto al PR; la situazione jugoslava (in altra parte di questo giornale riportiamo la mozione approvata all'unanimità, cogente solo per gli organi direttivi del PR); lo stato del progetto editoriale e politico transnazionale (punto introdotto da Emma Bonino, Presidente del Partito).

Una parte informale della riunione è stata dedicata al dibattito sulla situazione italiana, e, in particolare, alla decisione del Partito di impegnarsi nella campagna di raccolta firme per sottoporre a referendum popolare otto leggi (tra le quali: quella che prevede il finanziamento pubblico ai partiti; la legge sulla droga, che è di stampo proibizionista e punitivo nei confronti di chi consuma; la legge che disciplina le elezioni del Senato, per introdurre il sistema uninominale).

Deputati e cittadini, iscritti al Partito Radicale, provenienti da Belgio, Brasile, Burkina Faso, Canada, Cecoslovacchia, Costa d'Avorio, Croazia, Francia, Israele, Italia, Kossovo, Nigeria, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Ungheria, Unione Sovietica, hanno dato vita a quattro giorni di dibattito animato e costruttivo.

La drammatica situazione dei balcani è stata testimoniata dagli interventi dei rappresentanti: sloveni (Aurelio Juri, Sindaco di Capodistria; Zoran Thaler, Vice Ministro degli Esteri; Ciril Zlobec membro di presidenza della Repubblica; Jasa Zlobec, deputato al Parlamento); croati (Ivan Zvonimir Cicak, Presidente del Partito Contadino; Lidija Jurkovic, Vice-Presidente del Partito Social-Liberale; Zdravko Tomac, Vice Presidente del Governo); del Kossovo (Hyseini Agim, rappresentante del sindacato indipendente; Umberto Bytyqi, ex Vice Ministro dell'Economia; Lazer Krasniqi, Presidente del Partito Democristiano; Abdullah Karjagdiu, Vice Presidente del Partito Democristiano; Mark Krasniqi, Presidente del »Forum degli Intellettuali Albanesi ; Simon Kuzhnini, Presidente dell'»Associazione Maria Teresa ; Shkelzen Maliqi, Presidente del Partito Socialdemocratico; Mirie Rushani, Vice Presidente del Partito Liberale).

Sono inoltre intervenuti i deputati cecoslovacchi al Parlamento nazionale ceco: Dezidr Balog, Ondreij Gina,, Zdenek Guzi, del Roi (Iniziativa Civica dei Rom), oltre che Emil Scuka, Presidente del Roi.

Dalla Romania, sono intervenuti i deputati: Anton Nicolau, rappresentante della minoranza greca; Gheorghe Raducanu, Presidente del Partito Democratico dei Rom; Catalin Radulescu, segretario della Commissione Esteri della Camera.

Insieme ad Alexander Kalinin, deputato del Mossoviet - che durante il Consiglio Federale, alla notizia che le sue richieste di far rispettare nella sua assemblea parlamentare le regole democratiche erano state accolte, ha interrotto l'azione di digiuno, iniziata quindici giorni prima - dall'Unione Sovietica sono intervenuti, tra gli altri: Oktaj Akmedov, Etibar Mamedov, deputati al Soviet Supremo; Mamuka Tsagareli, deputato del Congresso della Georgia; Dimitri Zapolskij, deputato al Lensoviet; Anatoly Zheludkov, deputato al Lensoviet.

Sono infine intervenuti i seguenti parlamentari italiani, che dividiamo per gruppi di appartenenza: Peppino Calderisi, presidente, Roberto Cicciomessere, Giovanni Negri, Alessandro Tessari, Bruno Zevi, presidente d'onore del Partito Radicale (Gruppo Federalista Europeo della Camera); Willer Bordon (Gruppo PDS, ex Gruppo Comunista, della Camera); Renè Andreani, Gianni Mattioli (Gruppo Verde della Camera); Franco Corleone, Lorenzo Strik Lievers, presidente (Gruppo Federalista Europeo Ecologista del Senato).

Ricordiamo i nomi dei parlamentari non italiani che non sono potuti intervenire alla prima sessione del CF: Shulamit Aloni, deputata israeliana; Georges Donnez, francese, parlamentare europeo; Alexander Koshevarov, deputato al Mossoviet; Anton Lintzmayer, deputato romeno; Raul Morodo, spagnolo, parlamentare europeo; Vladimir Moskovka, deputato al Soviet Supremo dell'Ukraina; Vojtech Wagner, Vice Ministro degli Esteri cecoslovacco.

Ricordiamo che del Consiglio Federale del Partito Radicale fanno parte inoltre i seguenti parlamentari: Adelaide Aglietta, presidente, Virginio Bettini, Marco Taradash, eletto nella Lista Antiproibizionista (Gruppo Verde al Parlamento europeo); Gaetano Azzolina (Gruppo Misto della Camera italiana); Giovan Battista Columbu (del Partito Sardo d'Azione); Giulio Cardetti, Mario Del Bue, Mario Raffaelli, Carlo Tognoli, Ministro Turismo e Spettacolo (Gruppo Socialista della Camera); Gianni Lanzinger (Gruppo Verde della Camera); Gianfranco Mariotti, Domenico Modugno (Gruppo Federalista Europeo Ecologista del Senato); Carmine Nardone (Gruppo PDS della Camera); Ilona Staller (Gruppo Federalista Europeo della Camera).

Contributi significativi al dibattito, tra gli altri, sono stati quelli di: Basile Guissou, già Ministro degli Esteri e della Cooperazione del Burkina Faso, durante il Governo di Sankara; Albert Blaustein e Mario Oriani-Ambrosini, statunitensi, presidente e vice-presidente della »Philadelphia Constitutional Foundation ;

A conclusione dei suoi lavori, il CF ha assistito ad un vero e proprio evento: per la prima volta, almeno in questa nostra Europa, persone che hanno la responsabilità di Governo, hanno assunto l'impegno con se stessi di essere militanti di un'organizzazione gandhiana della nonviolenza, della libertà, della giustizia, della forza, non di un generico pacifismo. Infatti si sono iscritti al PR, Zoran Thaler, Vice Ministro degli Esteri della Slovenia e Zdravko Tomac, Vice Presidente del Governo croato.

Mirie Rushani

Vice Presidente del Partito Liberale del Kossovo

»Fino ad ora odiavo la parola 'politica'. Penso che questo valga per tutti coloro che vivono nell'Est, perchè politica significava tutto quel che può esistere contro la persona, contro la libertà, contro la cultura.

Nel Partito Radicale ho trovato quel che cercavo da molti anni: mi iscrivo ad una forza politica che guarda alle cose internazionali nello stesso modo in cui due persone amiche scambiano i propri sentimenti, senza altri secondi fini .

Zdravko Tomac

Vice Presidente del Governo croato

»Sono diventato membro della vostra organizzazione non soltanto per ringraziarvi di quello che avete fatto finora e di quello che fate e che avete intenzione di fare per la libertà del mio popolo, ma anche perchè, da membro del Partito Radicale, quando si tratterà di battersi per i diritti di un altro popolo, mi sentirò in obbligo di mobilitare tutta la mia gente e di fare quello che voi avete fatto per noi.

Vi prometto che ci incontreremo presto, in Croazia, perché quello che siete stati disposti a fare dimostra che l'amore fra i popoli e la battaglia per la libertà sono più grandi di ogni violenza .

Alexander Kalinin

Deputato al Mossoviet

»Per me è stato un grande onore ed un grande piacere partecipare per la prima volta ai lavori del Consiglio Federale del Partito Radicale.

Sono entrato a far parte di questo Partito, perchè è un Partito che lotta a favore dei diritti della persona e dell'umanizzazione della società e dello Stato, ma ho avuto delle difficoltà a capire questo suo carattere transnazionale.

Per capire, sono dovuto venire, vedervi all'opera, vedere il vostro modo di lavorare. Adesso sono convinto che la scelta transnazionale, nonostante tutte le difficoltà che comporta, è giusta, è ricca di possibilità, è unica in quanto scelta politica.

Sono convinto che lavorando bene si può fare molto, per organizzare questa forza politica .

Basil Guissou

Già Ministro degli Esteri e della Cooperazione del Burkina Faso nel Governo del Presidente Sankara

»L'Africa si rifiuta di restare ancora per molto tempo il continente della fame, dell'ignoranza, delle malattie, l'AIDS in particolare, e delle dittature sanguinarie che bloccano la democrazia, la vita del diritto e il diritto alla vita.

Una nuova società civile, dei partiti politici, dei sindacati, delle associazioni di ogni genere, stanno costituendo lentamente, ma sicuramente, dei reali contropoteri.

Il messaggio radicale trova una eco sempre maggiore in Africa. Il progetto transnazionale del Partito Nuovo guadagna dei nuovi amici: l'associazione radicale per lo stato di diritto in Africa (AREDA) ha potuto realizzare più di duecento iscritti, in un solo anno di esistenza legale nel Burkina .

Zoran Thaler

Vice Ministro degli Esteri della Slovenia

»Nel 1988, dopo aver incontrato Marco Pannella a Belgrado, mi sono iscritto per la prima volta al Partito Radicale. Ora verso di nuovo la quota d'iscrizione, soprattutto perchè mi ha impressionato il dibattito, l'analisi e la concretezza delle proposte di questo Consiglio Federale. Infatti la mozione approvata sulla situazione dell'ex Jugoslavia è fra i testi più seri tra quelli che sono stati elaborati in queste settimane nell'Europa e nel mondo .

Hans Walter Janitschek

Già Segretario Generale dell'Internazionale Socialista, attualmente consulente dell'ONU:

»Se dovessi spiegare le ragioni per le quali mi sono iscritto al PR, direi solo una parola: Speranza.

Sarebbe un motivo di per sè sufficiente il fatto che questo è un Partito formato da persone che mantengono integra la loro diversità.

Il Partito Radicale rappresenta l'alternativa, è il Partito del futuro, nel senso che non solo affronta i problemi, ma ne cerca anche le soluzioni .

Carlo Ripa di Meana

Membro della Commissione della Comunità Europea, delegato ai problemi dell'Ambiente:

»Come altri militanti socialisti riprendo il mio posto nel Partito Radicale in un momento particolarmente difficile per l'Europa e per il nostro paese.

Cercherò di dare un contributo alle iniziative intraprese concentrando su alcuni temi il massimo impegno.

Per me i temi prioritari sono quelli dell'integrazione europea, della gestione efficace delle società democratiche e della intransigente protezione dell'ambiente naturale e degli esseri viventi.

Sono invece del tutto disinteressato alle dispute ideologiche, alle interminabili querelles su destra e sinistra .

 
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