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Pannella Marco - 10 marzo 1992
COMUNICATO DI MARCO PANNELLA. PERCHE' NON HO FIRMATO IL COSIDDETTO "PATTO SEGNI". RISCHIA DI SERVIRE ESATTAMENTE ALL'OPPOSTO DI QUEL CHE VOGLIAMO.

SOMMARIO: Enumera le ragioni per le quali ha ritenuto di non dover aderire al "patto Segni": Il patto "garantisce...un supporto referendario" a DC e PDS; tra gli stessi garanti, due su tre sono per il "doppio turno" alla francese; il testo costitutivo è compatibile con un vero e proprio "tradimento" delle intese assunte negli anni precedenti; non ha fiducia che M. Segni saprà "difendere" con vigore i referendum dalle insidie maggiori; si continua a millantare il voto sulla preferenza unica come una grande riforma, il che non è.

(NOTIZIE RADICALI agenzia, 10 marzo 1992)

Non ho firmato il "patto Segni" perchè:

1) garantisce, o tenta di garantire, un supporto "referendario" a partiti, quali la DC e il PDS, in occasione di queste elezioni. Questi due partiti hanno proposte di riforma elettorale perfettamente compatibili con il testo del "patto", che porterebbero un aumento del parastato partitocratico. Infatti il bipartitismo (o tripartitismo) di stampo anglosassone - che io sostengo - costringerebbe tutti gli attuali partiti a confluire in nuovi soggetti politico-elettorali. Mentre il "bipolarismo" comporterebbe un aumento sostanziale del numero e del sottopotere dei partiti specie se basato, come molti del "patto" vogliono, sui "due turni";

2) fra gli stessi garanti almeno due (su tre) sono accanitamente per i "due turni" alla francese; esattamente l'opposto, per me, di quanto voluto dai nostri referendum, che correggono in una parte non determinante un meccanismo perfettamente anglosassone, di uninominale secco;

3) il testo del "patto" è perfettamente compatibile con un vero e proprio tradimento delle intese di questi anni: infatti le ipotesi anzidette possono benissimo esser ricondotte - secondo la lettera del documento - a controriforme pseudo-uninominali e maggioritarie, come le attuali leggi per il Senato e per le Provincie;

4) non ho nessuna fiducia che Mariotto Segni sappia "difendere" con il necessario vigore e con assoluta determinazione i referendum dalle insidie maggiori, per prima quella della Corte Costituzionale. Non lo ha fatto nella occasione scorsa, non vedo perchè questa capacità (non mettendo io menomamente in dubbio la sua buona fede, che gli riconosco pienamente e per la quale gli resto amico) dovrebbe averla ora;

5) si continua, da parte degli autori del "patto", a millantare la grande illusione del giugno scorso come un voto di riforma. La verità è che la preferenza unica era ed è una controriforma, sicchè oggi più di ieri boss mafiosi, lobbisti, apparatchiks, trafficanti, possono sperare di farcela.

 
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