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Pannella Marco - 4 novembre 1992
CASO DE LORENZO. PANNELLA: "MI SONO CONVINTO, GIUDICI CORRETTI"
AGENZIA DIRE del 4/11/92

SOMMARIO: Ritrattando una sua precedente dichiarazione, Pannella ammette che sul caso De Lorenzo "i giudici non hanno violato la legge" [quando hanno fatto irruzione nello studio del parlamentare, sequestrando documenti e carte in relazione all'inchiesta sul finanziamento dei partiti, n.d.r.]. Analizza quindi il "caso Franceschini" [il brigatista rosso, n.d.r.] e rievoca il modo come venne liquidato il referendum sulla responsabilità civile della magistratura.

(NOTIZIE RADICALI agenzia, 4 novembre 1992)

"Mi sono convinto: sul caso De Lorenzo i giudici non hanno violato la legge, sul piano tecnico il provvedimento è stato corretto". Marco Pannella, leader radicale, spiega la sua posizione sulla vicenda giudiziaria di Alberto Franceschini, e si collega alla polemica che ha interessato De Lorenzo e i magistrati napoletani per spiegare che il suo bersaglio non sono i magistrati, ma le disfunzioni dello Stato "nel suo complesso". Dopo Tortora e dopo Sofri, aggiunge Pannella, anche la vicenda che ha coinvolto il dirigente dell'Arci, ed ex brigatista, Alberto Franceschini "è una manifestazione dello stato di 'non diritto' endemico, radicato, diffuso nella nostra società". La classe politica ha delle responsabilità precise, aggiunge il leader radicale: "Se quel referendum sulla responsabilità civile dei giudici, su cui c'era stato un chiaro pronunciamento dei cittadini, non fosse stato disatteso da un accordo fra i partiti, non ci troveremmo in questa situazione. D'altra parte - aggiunge Pannella - i socialisti ade

sso stanno piangendo per l'atteggiamento che hanno tenuto dopo il voto". Il fatto che Franceschini abbia voluto estendere il suo problema a tutti i detenuti che sono alle prese con il problema della "cumulazione", osserva il radicale, "gli fa molto onore, sono convinto che riguardi più del 70 per cento dei detenuti comuni. Quelli che non hanno un nome - conclude Pannella - e che non sono sotto i riflettori della stampa".

 
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