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Per i dipietristi, la buonuscita milionaria di Michele Santoro «è un atto immorale»; per i democratici «un’offesa»;l’Udc invita il ministro Tremonti a «riferire». Opinioni contrastanti nel mondo politico dopo l’intesa raggiunta dal conduttore di Annozero con l’azienda mentre le indiscrezioni parlano dì 7 milioni di euro di buonuscita e di almeno un milione a puntata per le docufiction. Ma il contratto non è ancora definitivamente firmato che già la trasparenza dei compensi dei conduttori, degli ospiti e dei costi dei format esterni è stata al centro della seduta della Commissione di Vigilanza.
Sergio Zavoli, presidente della Commissione ritiene che «questa questione di Santoro avrà conseguenze anche sui colleghi». E non crede che «tutti rimarranno felici e contenti di vedere come uno di loro, che certo non considereranno il più bravo in assoluto, ha potuto chiudere la sua partita con l’azienda».
Roberto Rao, Udc chiede chiarezza: «Il ministro Tremonti, in un momento in cui- si annunciano stangate e grandi sacrifici per i cittadini, deve farci capire che succede». Per il leader Udc Casini «è un autentico scandalo e il silenzio che lo circonda a destra come a sinistra è ancora più inquietante». Secondo il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi, «che i vertici della Rai gettino denaro pubblico al solo scopo di stare tranquilli ed evitare che giungano loro le puntuali telefonate di Berlusconi per fermare Annozero, sostituendolo con un giornalista più rispettoso degli ordini di scuderia, risponde solo agli interessi politici di questa maggioranza». In questo modo secondo Franco Monaco, Pd, il premier l’ha spuntata nel suo proposito censorio, tutto e tutti si comperano, gli italiani pagano di tasca loro cifre colossali per impoverire l’offerta informativa della Rai con l’avallo del suo cda». «Saluto l’ingresso
di Santoro nel mondo dorato delle partite iva Rai, in cui più si riscuote più ci si proclama vittime di censure». È la considerazione di Marco Beltrandi, radicale, della Commissione di Vigilanza.
Ancora più esplicito Giorgio Merlo (Pd), vice presidente della Vigilanza: «E’ una pagina buia per la credibilità , la serietà e la trasparenza del servizio pubblico, un’offesa per chi paga il canone».