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Archivio Partito radicale
Teodori Massimo, Ignazi Piero, Panebianco Angelo - 1 ottobre 1977
I NUOVI RADICALI: Premessa degli autori
di Massimo Teodori, Piero Ignazi, Angelo Panebianco

SOMMARIO: L'interpretazione storica e l'analisi sociologica del Partito Radicale fondata sulla ricostruzione delle diverse fasi della vicenda radicale dal 1955 al 1977.

INDICE GENERALE

"Premessa degli autori"

Parte prima

STORIA DEL PARTITO RADICALE

I Dai Vecchi ai nuovi radicali

1 Il primo Partito Radicale (1955-1962)

2 Il centro-sinistra e l'ottimismo tecnocratico del benessere

3 Le nuove opposizioni in Europa

4 L'eredità del movimento goliardico

5 La sinistra radicale

"Note"

II La solitudine di una minoranza

1 La faticosa ripresa del nuovo gruppo

2 L'»Agenzia Radicale e le sue battaglie: Eni, assistenza, scuola

3 Unità e autonomia: si configura il conflitto con la vecchia sinistra

4 I radicali di fronte alle proposte di unificazione della sinistra

5 L'isolamento di una cultura politica diversa. Verso il congresso di rifondazione (1964-1967)

"Note"

III La campagna per il divorzio

1 La nascita e lo sviluppo del movimento divorzista con la Lid

2 Il movimento popolare e l'azione di pressione sul parlamento

3 Dal divorzio al referendum

4 I radicali nel movimento divorzista: significato politico generale

"Note"

IV Un partito alla ricerca di se stesso. Dal congresso di rifondazione (1967) a quello di rilancio (1972)

1 Attraverso il sessantotto

2 Le nuove iniziative: giustizia, sessualità, Concordato, liberazione della donna

3 Con antimilitarismo e obiezione di coscienza una caratterizzata presenza militante

4 I radicali e il sistema politico dalle elezioni del '68 a quelle del '72

5 Le difficoltà del partito verso il Congresso di rilancio (Torino 1972)

"Note"

V Con i diritti civili l'opposizione al regime

1 Dopo il rilancio, si moltiplicano le iniziative con un partito assai fragile

2 Gli otto referendum e il referendum sul divorzio

3 L'estate calda del 1974: la battaglia per l'informazione porta Pannella in Tv

4 I radicali di fronte alla »questione socialista

"Note"

VI Per una rivoluzione democratica

1 Azione diretta e azione popolare per l'aborto

2 Ancora sui diritti civili prende forma il partito federale. La carta delle libertà

3 Con le elezioni del 20 giugno 1976, i radicali in Parlamento

"Note"

VII Nel paese e nel Parlamento

1 Una minoranza in Parlamento

2 Il progetto referendario come progetto alternativo

3 Il conflitto tra comunisti e radicali

4 I motivi di vent'anni di storia radicale

"Note"

Parte seconda

ELETTORATO, MILITANTI, MOVIMENTO: UNA INTERPRETAZIONE SOCIOLOGICA

I I militanti radicali: composizione sociale e atteggiamenti politici

1 Premessa

2 La composizione sociale

3 I radicali e il Partito

4 Atteggiamenti politici generali

5 Il profilo socio-politico

6 Conclusioni

"Note"

II Il voto radicale nelle elezioni del 20 giugno 1976

1 Le caratteristiche generali del voto

2 Un consenso elettorale urbano

3 Un voto d'opinione

4 Le preferenze: la concentrazione su Pannella

5 Analisi di un caso: la Toscana

6 Considerazioni conclusive

"Note"

III Dalla società corporativa ai movimenti collettivi: natura e ruolo del Partito Radicale

1 Partito politico, gruppo di pressione, movimento: l'atipicità del Pr

2 Norme, strutture, carisma: le contraddizioni

3 Aggregazioni degli interessi, controllo sociale e movimenti spontanei

4 Sistema politico e società corporativa

5 Dalla contrattazione al conflitto

"Note"

APPENDICI

I Statuto del Partito Radicale

II Gli organi centrali del Pr

III Cronistoria delle principali vicende dei movimenti federati e delle leghe

IV Fonti e orientamento bibliografico

("I NUOVI RADICALI", Storia e sociologia di un movimento politico - Massimo Teodori, Piero Ignazi, Angelo Panebianco - Arnoldo Mondadori Editore, ottobre 1977)

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PREMESSA DEGLI AUTORI

Questo volume intende rispondere all'esigenza di colmare quel vuoto di analisi che riguarda il "fenomeno" del Partito Radicale. In una letteratura come quella italiana, per altri versi così ricca di contributi storici, politologici e sociologici sulle forze politiche, vecchie e nuove, e sui fenomeni politici anche marginali dell'ultimo decennio, stupisce l'assenza pressoché totale di studi riguardanti i radicali. Si può discutere il valore e il significato del Partito Radicale ma non si può contestare il fatto che esso rappresenti uno dei fenomeni per eccellenza nuovi ed originali dell'ultimo ventennio. Sono, certo, comprensibili le difficoltà di studi e ricerche su una forza politica così diversa da tutte quelle tipologizzate dalle scienze storiche e sociali; e sono anche comprensibili le difficoltà nell'affrontare lo studio di un gruppo-partito-movimento che ha prodotto un'assai scarsa cultura politica scritta, basandosi essenzialmente sull'azione, sulla trasmissione dei contenuti attraverso la significati

vità dell'azione stessa, e su un dibattito, interno ed esterno, prevalentemente orale.

Gli autori pertanto hanno inteso presentare con "I nuovi radicali" un contributo che, per essere il primo, apre il dibattito sul Partito Radicale più che offrire uno studio definitivo.

Il volume è composto di due parti. La prima offre un'interpretazione storica del Partito Radicale fondata sulla puntuale ricostruzione delle diverse fasi della vicenda radicale dalla fine degli anni cinquanta a oggi. La seconda, si articola in un'analisi sociologica del fenomeno radicale attraverso tre diverse ricerche: un'indagine empirica sui militanti condotta in occasione del congresso Pr del novembre 1976: un'interpretazione qualitativa dei risultati elettorali radicali del 20 giugno 1976; e un saggio teorico centrato sul rapporto tra movimenti collettivi e Partito Radicale.

Con l'uso di diversi tipi di indagini e con l'eterogeneità degli strumenti impiegati, gli autori hanno inteso non già giustapporre saggi separati e specialistici ma piuttosto contribuire ad un lavoro con obiettivo unitario: chiarire cioè lo stesso fenomeno illuminandolo di luci diverse ma convergenti. Il lettore giudicherà se alle speranze e ambizioni corrispondano adeguati risultati.

Occorre poi esplicitamente dichiarare che gli autori hanno condotto le loro ricerche con un'osservazione partecipante del fenomeno radicale, dato il rapporto simpatetico esistente tra l'oggetto analizzato ed i propri valori politici ed ideali. Dei tre autori Massimo Teodori è stato parte attiva e protagonista della vicenda radicale fin dal suo primo costituirsi a metà degli anni cinquanta; Piero Ignazi e Angelo Panebianco ne sono partecipi anch'essi da un certo numero di anni.

Ma la conoscenza dall'interno, che ha aiutato a superare alcune delle difficoltà che la ricerca poneva, non ha significato che gli autori non abbiano cercato di porre in essere il rigore ed il metodo critico che l'indagine scientifica necessariamente comporta, pena la sua stessa validità. Gli autori, consapevoli della parzialità di ogni verità e, al tempo stesso, della necessità di cautelarsi in una qualche misura contro i propri stessi valori, hanno cercato di applicare, nello studio del Partito Radicale, tutte quelle verifiche critiche che il caso comportava.

La "storia del Partito Radicale" (parte prima) è di Massimo Teodori. L'inchiesta sulla "composizione sociale e gli atteggiamenti politici dei militanti e simpatizzanti radicali" è di Piero Ignazi (a cui si deve tutta l'impostazione metodologica e la conduzione della ricerca) e Angelo Panebianco. "Il voto radicale nelle elezioni del 20 giugno" è di Angelo Panebianco con la collaborazione di Massimo Teodori. Il saggio "Dalla società corporativa alla politica dei diritti civili", è di Angelo Panebianco. L'"orientamento bibliografico" è opera di Massimo Teodori e Lorenzo Strik Lievers. Tutti e tre gli autori hanno discusso, sia in fase di impostazione che in quella di elaborazione, tutte le parti del volume, scambiandosi reciprocamente indicazioni e valutazioni.

Gli autori devono ringraziare quanti, nel corso della preparazione del volume, hanno avuto modo di fornire informazioni, valutazioni e suggerimenti per questa o quella parte della ricerca. In particolare occorre qui ricordare: Lorenzo Strik Lievers che ha letto, appuntato e puntualmente discusso tutta la parte storica, fornendo preziose riflessioni di cui è stato tenuto ampiamente conto; Gianfranco Pasquino che ha discusso e dato suggerimenti per l'analisi elettorale ed il saggio sulla società corporativa; Alberto Marradi e Roberto Cartocci che hanno contribuito all'impostazione metodologica della ricerca empirica sui militanti; e infine Alessandro Pizzorno con il quale gli autori hanno avuto modo di discutere ricevendo suggerimenti per la ricerca sociologica sui militanti. La responsabilità degli scritti resta interamente degli autori.

 
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