Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 26 apr. 2024
  cerca in archivio   NOTIZIE

I) La circolazione delle idee nella televisione italiana

Nell’anno trascorso l’informazione e la comunicazione politica televisiva nazionale hanno sostanzialmente mantenuto inalterate le caratteristiche assunte dall’assetto di regime nell’ultimo quinquennio.

Il controllo della (non) circolazione delle idee continua a passare attraverso il controllo dell’agenda setting, cioè dei temi che diventeranno oggetto di dibattito nell’opinione pubblica e di quelli che ne saranno invece espulsi.

Ciò avviene in particolare tramite i programmi di approfondimento politico, il cui arbitrario potere di selezionare gli invitati è funzionale a meglio garantire l’esclusione di alcuni temi attraverso l’esclusione dei soggetti politici che ne sono portatori.  La scelta degli invitati risponde, naturalmente, anche alle pure logiche di marketing (la tesi berlusconiana per cui se hai il 30% dello spazio tv ha il 30% del consenso).

Sia i telegiornali (cronicamente lottizzati) che i talk show seguono la regola non scritta -e fuori legge- della sostanziale corrispondenza tra il tempo dedicato ai singoli partiti ed il loro voto alle elezioni politiche (per cui se hai il 2,4% dei voti, avrai il 2,4% del tempo nei tg e nei talk), con la variante cd dei “tre terzi” (uno al governo, uno alla maggioranza e uno alla opposizione) per quanto riguarda i tg.

L’erosione degli ascolti dei talk show, ha ridotto ancor di più la possibilità che spazi quantitativamente minori ma qualitativamente elevati possano incidere nell’opinione pubblica.

Le Tribune politiche degli anni 70’ cui aveva accesso il Partito radicale, seppur poche, consentivano di parlare a 10, 14, finanche 17 milioni di persone.

Oggi, in assenza di un significativo mix di presenze nei telegiornali e nei talk (e quindi sulla carta stampata), un soggetto politico o sociale non è in grado di mettere “in circolo” la sua idea. A noi Radicali, in questo anno è riuscito nel caso della lotta nonviolenta di Piergiorgio Welby; solo molto parzialmente con la pena di morte. Un altro mix rilevante, seppur in misura minore ed ai nostri danni, si è avuto con la “rottura” Capezzone/Radicali.

È tuttora in corso un’operazione calata dall’alto, il lancio del Partito Democratico: la quantità delle notizie che, tra giugno ed agosto, i telegiornali hanno riservato al PD è solo l’anticipo di quello che si preparano a fare i talk show, rafforzati da un provvedimento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che invita a riservare spazi adeguati alle elezioni primarie in virtù della loro “connotazione civica e di partecipazione democratica”.

 

Giugno-Agosto 2007: % di notizie dedicate al Partito Democratico tra il totale delle notizie di “Politica” dei Tg

TG1

TG2

TG3

RETE 4

CANALE 5

ST. APERTO

LA 7

SKY TG

14,5%

11,6%

16,1%

4,6%

7,9%

7,5%

20%

14,8%

 

Più in generale, si conferma la tendenza delle reti Mediaset e delle trasmissioni vicine al centro destra ad un più efficace utilizzo dello spin doctoring, mentre quelle di centro sinistra sono, per cultura,  più portate alla cancellazione e alla deformazione delle notizie.

In questo contesto, il Vaticano rimane perno centrale per entrambe le aree di potere, accrescendo ulteriormente la sua presenza quotidiana nei telegiornali.

La programmazione radiofonica nazionale, poi, rimane un buco nero, privo di monitoraggio alcuno.

 

 

 

II) I Radicali nella televisione italiana

La valutazione dell’ultimo anno televisivo dei Radicali richiede un’analisi di contesto che non si limiti al solo aspetto quantitativo.

Le nostre presenze sui telegiornali rispecchiano in percentuale la consistenza elettorale, ferma restando però l’anomalia Capezzone, conteggiato pur essendo portatore di politica altra. L’anno è stato anche segnato dall’affermarsi nei telegiornali e poi ovunque del termine “sinistra radicale”.

Marco Pannella continua ad essere escluso dai talk show: zero presenze in tutti nell’ultimo anno con l’esclusione di Primo Piano. Stesso trattamento ha avuto la Segretaria di Radicali Italiani, mentre a Emma Bonino e Marco Cappato sono stati ghettizzati in argomenti settoriali.

I giornali hanno in questi giorni scoperto il “caso Bertinotti”, un consenso costruito da overdose di tv; rimane ancora tabù il “caso Pannella”.

 

2001-2007: Presenze di Pannella e Mastella sui tre principali Talk-show

PANNELLA

 

Dicembre 2001/

giugno 2006

Settembre 2006/

Agosto 2007

MASTELLA

Dicembre 2001/

giugno 2006

Settembre 2006/Agosto 2007

Porta a Porta

5

0

Porta a Porta

51

10

Ballaro’

0

0

Ballaro’

5

1

Matrix

1


IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail