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Ma se il Comitato di bioetica non si occupa di ovociti, che ci sta a fare?

• da Il Foglio del 24 ottobre 2007, pag. IV

di Assuntina Morresi

Al direttore - Sull’Espresso del 25 ottobre Gilberto Corbellini critica l’operato del Comitato nazionale di bioetica, denunciando che “in sette mesi di attività il Cnb si sia occupato di due sole mozioni, e che abbia impegnato gran parte del suo tempo in una mozione che condanna la compravendita di ovociti: un fenomeno che in Italia non esiste. […] il Comitato italiano appare zavorrato da idee premoderne”.

Insieme a Laura Palazzani e Lucetta Scaraffia ho presentato la mozione di condanna alla compravendita degli ovociti, che in vari articoli e molte dichiarazioni di membri del Comitato nazionale di bioetica pare diventata la pietra dello scandalo.

E’ strano che Gilberto Corbellini critichi il fatto che il Cnb si occupi di fenomeni che non esistono in Italia: proprio la settimana scorsa l’Associazione Luca Coscioni, di cui Corbellini è co-presidente, ha invitato – meritoriamente – tutti i membri del Cnb all’audizione di Stephen Minger, responsabile di uno dei due gruppi di ricerca che vuole creare embrioni interspecie uomo/animale
(le cosiddette chimere). Ma questa è una ricerca che in Italia non esiste e non può esistere. Perché occuparsene?

Fra le mozioni approvate negli anni precedenti, inoltre, ce n’è una che riguarda la condanna della clonazione riproduttiva: forse non bisognava proporla, visto che neppure questo avviene in Italia? E che dire di quella che condannava la compravendita di organi a fini di trapianto?

E’ bene spiegare che la seduta di aprile, in cui è stata discussa la prima versione del testo, si è conclusa con la condivisione della finalità etica della mozione, cioè “la stigmatizzazione di ogni cessione di ovociti che venga realizzata a scopo di profitto” e con la richiesta alle tre proponenti di riscriverla tenendo conto delle osservazioni emerse in discussione. Tutti i presenti – compreso Gilberto Corbellini – ad esclusione di Cinzia Caporale, erano d’accordo.

Si è dovuto invece arrivare alla plenaria di luglio per riuscire a mettere in votazione il testo modificato. A maggio, per esempio, dopo una lunga discussione, una parte dei membri del Comitato ha lasciato la seduta a votazione appena iniziata, facendo mancare il numero legale. Ma il Comitato nazionale di bioetica è un organo di consulenza scientifico, non un Parlamento in cui in una votazione si possa puntare a far mancare il numero legale.

Chi si opponeva alla mozione ne voleva semplicemente il ritiro, e non ha mai proposto nessun testo scritto alternativo (come chiedevano le proponenti).

Vorrei sottolineare che il fenomeno della compra-vendita degli ovociti è stato oggetto di una risoluzione del Parlamento europeo, nel 2005, votata anche dall’onorevole Giovanni Berlinguer, uno dei presidenti onorari del Cnb. Le procedure di fecondazione eterologa e la ricerca sugli embrioni umani necessitano di ovociti, difficili da reperire: è un problema mondiale, e il commercio di ovociti ne è la conseguenza. La stessa ricerca sugli embrioni interspecie, che anche Corbellini ha presentato ai parlamentari, nasce dalla mancanza di disponibilità di ovociti umani, che andrebbero sostituiti con quelli animali.

La seconda mozione approvata, presentata da Luca Marini, riguarda “la raccolta, la conservazione e l’utilizzo di cellule staminali derivate da cordone ombelicale”, uno dei cavalli di battaglia della Luca Coscioni e dei parlamentari radicali, in questi ultimi mesi. Più volte nel corso delle plenarie Luca Marini ne ha illustrato il nesso con l’imminente recepimento della direttiva europea 2003/63/CE, di cui si è occupato anche il ministro Livia Turco. Quali sarebbero quindi le idee premoderne che zavorrano il Comitato nazionale di bioetica?

Debbo francamente aggiungere che i toni delle polemiche di queste ultime settimane sono stati troppo spesso sopra le righe: se è ovvio che in un organo come il Comitato nazionale di bioetica vi sia una forte dialettica interna, è altrettanto evidente che certi attacchi mirano a delegittimare il Comitato, o almeno la sua presidenza.


NOTE


membro del Comitato nazionale di bioetica


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