Mozione Particolare per il ripristino della legalità laica e repubblicana, la lotta alla casta, il consolidamento dei diritti civili

PRIMO FIRMATARIO: MARCO BELELLI

Il VI Congresso di Radicali Italiani, riunito a Padova dal 1° al 4° novembre 2007,

constatando che il livello della democrazia italiana ha raggiunto ormai livelli di guardia e rischia di compromettere la crescita del paese e la coesione sociale; valutando negativamente l’attività di larga parte della classe politica italica, distaccata in larga misura dalle esigenze reali del popolo e tesa al soddisfacimento delle proprie inconfessabili brame; ritenendo tuttavia che occorre fare il possibile per arginare il degrado morale ed etico che incalza vieppiù e rischia di tutto travolgere

IMPEGNA i Radicali Italiani a lottare senza quartiere:

1) Contro la casta e i suoi immondi privilegi per la restaurazione della Democrazia conculcata: il che implica una riforma della legge referendaria con l’abolizione del quorum (o il suo consistente ridimensionamento) e la applicazione dell’articolo 49 della Costituzione che sottragga ai segretari-dittatori il potere che ora hanno ( anche con l’introduzione delle primarie ad ogni livello di potere partitico);

2) Per l’abolizione della famigerata Legge Merlin e la legalizzazione della prostituzione di ogni sesso in campo nazionale;

3) Per l’abolizione delle misure discriminatorie nei riguardi della categoria del paranormale (che uno Stato davvero laico dovrebbe tutelare al pari delle altre espressioni della libertà religiosa);

4) Per l’adozione di misure di integrazione etnica che implichino l’incondizionata accettazione - da parte degli immigrati – dei principi di laicità dello Stato;

5) Per una rivisitazione del dossier “Turchia” che ribadisca alcune condizioni inderogabili per l’eventuale ingresso in Europa, tra le quali: il riconoscimento del genocidio armeno, dei diritti dei curdi, degli alauiti, delle donne e dei gay nonché della laicità dello Stato turco in tutte le sue articolazioni;

6) Per l’adozione di misure che garantiscano l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge senza discriminazione di sesso ( il che implica – ad esempio – la non introduzione del sistema delle “quote” per la composizione degli organi legislativi: Camera e Senato).

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