Sedici rose rosse per la lotta di Eluana Englaro. SediÂci come gli anni trascorsi dalÂla giovane lecchese in un letto di un clinica, in stato di coma vegetaÂtivo, alimentata e idratata con un sondino nasogastrico. Una «non viÂta» pesante come un macigno per la famiglia di Eluana che, per lunÂgo tempo, ha gridato nel silenzio la sua richiesta di inÂterrompere questa tortura indolore per una figlia persa in una terribile notte del gennaio del '92, per le conseguenze di un incidente d auÂto lungo la ex statale 36. Venerdì 18 gennaio a Lecco verrà celebrata la «Giornata per la libertà di EluaÂna», una manifestazione di riflesÂsione su una vicenda che solo reÂcentemente ha scosso le coscienze dell'opinione pubblica. Merito anÂche di una sentenza della CassazioÂne che, nel novembre 2007, ha riaÂperto il caso di Eluana, rimandanÂdo il suo fascicolo in Corte d’Appello, dopo otto dinieghi pronunciati dai giudici nel corso degli anni.
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La manifestazione nella città manzoniana, organizzata dalla cellula locale dell'associazione Luca Coscioni sarà divisa in due momenti. Al pomeriggio, nell'ospedale cittadino, dalle 16 saÂrà celebrato - ed è la prima volta che questo accade nel luogo di naÂscita di Eluana - l'annuale conveÂgno della Consulta di Bioetica di Milano quest'anno intitolato «Eluana Englaro 16 anni dopo: che prospettive doÂpo la sentenza della Cassazione?». Dopo la chiusura dei lavori, alle 20,45, i partecipanti al meeting si trasfeÂriranno nelle strade di Lecco per una fiaccolata che partirà da piazza Diaz, davanti al Municipio, per chiudersi in via San Nicolo, dove il papa di Eluana, Beppino, riceveÂrà il mazzo di sedici rose rosse e dove sarà letta una poesia. Al convegno e al corteo parteciperanno perÂsonaggi come Mina Welby, vedova di Piergiorgio Welby e Maria Antonietta Coscioni ex moglie di Luca Coscioni. Due casi simili, in parte, a quello di Eluana Englaro. PotrebÂbe intervenire anche Mario Riccio, il medico cremonese che sedò e staccò la spina a Piergiorgio Welby.
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La «Giornata per la libertà di EluaÂna» è stata preceduta, un mese fa, dal lancio di un manifesto a sosteÂgno della libertà di scelta nell'interÂruzione delle cure mediche. Un'iniÂziativa della cellula lecchese dell'asÂsociazione Luca Coscioni che, a ogÂgi, ha raccolto oltre 150 adesioni, da politici nazionali di entrambi gli schieramenti, associazioni locaÂli e non (hanno firmato, fra gli alÂtri, sodalizi di Napoli, Catanzaro, Catania e Sassari) e della tavola valdese. «La nostra battaglia - spiega Beppino Englaro - è sempre stata trasparente.
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La Cassazione è intervenuta prima che lo facessero i politici. Ma la noÂstra classe dirigente, purtroppo, non è al passo con i tempi e con i cambiamenti della società ». VenerÂdì 18, prima del convegno, andrà in scena un dibattito fra Mina WelÂby e Don Franco Cecchin, da tre mesi prevosto a Lecco. «Se i mediÂci mi garantissero che per Eluana ci troviamo di fronte a un caso di accanimento terapeutico - chiariÂsce - non avrei problemi a sosteneÂre che bisogna interrompere le cure».