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Comitato Nazionale di Radicali Italiani: la Mozione Generale approvata
La riunione del Comitato Nazionale si è svolta a Roma, dall'11 al 13 gennaio 2008.

Roma, 13 gennaio 2008

Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma l’11, 12 e 13 gennaio 2008, rivendica il merito di aver impedito alle forze del regime partitocratico presenti sia nella coalizione di maggioranza (i “buoni a nulla”) che in quella della cosiddetta opposizione (i “capaci di tutto”) di provocare la fine anticipata della legislatura, un disegno oggettivamente eversivo, sconfitto solo grazie alla prova di esemplare lealtà ed autodisciplina istituzionale e di autentico “governo” assicurata dal movimento radicale tanto nelle istituzioni, che in Parlamento e nel paese.

E’ solo grazie all’impegno e all’azione radicale che si è evitato il vero e proprio irresponsabile salto nel buio che avrebbe implicato gravi ed imprevedibili conseguenze e la ricostruzione e il rafforzamento del blocco di potere e di regime mediante la ricomposizione, anche formale, dell’unità dei due schieramenti solo apparentemente contrapposti.

Il Comitato sottolinea che - nonostante questo tentativo di restaurazione gravido di ulteriori pericoli per un paese ancora ad evidente rischio di declino, parzialmente scongiurato dall’azione radicale - cominciano a prospettarsi alcune potenzialità di diverso segno sul piano in particolare della politica economica anche strutturale: potenzialità ancora ampiamente inadeguate rispetto alle necessità del paese e tuttavia apprezzabili alla luce delle contraddizioni e della qualità di questa coalizione di centro sinistra.

Il Comitato afferma che la trentennale eredità sia della prima che della cosiddetta seconda repubblica ha acceso un’ipoteca gravissima sulla vita della società italiana, pregiudicandone l’avvenire, dissipandone le possibilità di sviluppo ed aggiungendo una grave crisi sociale alla situazione di degrado istituzionale politico, civile ed ambientale e denuncia come, dopo decenni, si sia determinata una situazione tale che già ha fatto precipitare in una vera e propria miseria ceti e categorie che finora ne erano stati immuni.

E’ perciò necessario proseguire ma in modo ancora più coraggioso, lineare ed urgente il risanamento finanziario e assicurare un rilancio programmatico della coalizione che ha l’onere e il dovere di governare se di questo si rivelerà capace.

Il movimento radicale che rappresenta oggi tutte intere le ragioni costitutive e le ambizioni politiche anche laiche socialiste e liberali della Rosa nel Pugno rivendica la responsabilità ed i l merito nemmeno compreso dai compagni socialisti di avere costituito l’elemento determinante della vittoria elettorale dell’Unione conseguendo l’obiettivo dichiarato dell' “alternanza per l'alternativa” e da atto al Governo Prodi di non aver dissipato come i precedenti il contributo fondamentale dei radicali al raggiungimento dello straordinario risultato della moratoria universale della pena capitale.

La moratoria, conseguita resistendo ad operazioni tese a metterla in crisi ancora una volta, è il segno che è ancora possibile, ed alla portata delle democrazie, una politica di pace, fondata sulla promozione e il rispetto dei diritti umani, sul ripudio del nazionalismo, sul superamento delle intolleranze etniche e religiose e quindi sulla rimozione delle cause strutturali dei conflitti e della guerra.

Il Comitato individua nella necessità di “abolire la miseria” e di difendere la pace le due priorità dei radicali e denuncia la gravissima situazione di sostanziale e formale illegalità in cui versa la Repubblica italiana la cui responsabilità cade sull’intero ceto dirigente, sia quello con cui attualmente condividiamo le responsabilità di governo, sia quello che dovrebbe assolvere le funzioni di opposizione. Pertanto, nella coerenza e nella fedeltà alle ragioni di una alternanza assicurata per conquistare al paese una reale alternativa di legalità e di moralità, annunciano una iniziativa autonoma per denunciare la comune realtà che unisce i due opposti schieramenti nell’illusione di poter fondare la cultura e la prassi politica sull’illusorio espediente dell’illegalità e dell’irresponsabilità che corrompono irreparabilmente il rapporto di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni repubblicane.

Il Comitato, ascoltate le relazione della segretaria e della tesoriera, le approva e, per quanto riguarda la più volte ribadita necessità della trasformazione del movimento radicale in aggregazione politicamente e socialmente all’altezza delle esigenze di riforma delle istituzioni, della giustizia, dell’economia e delle politiche ambientali, rimette agli organi dirigenti la decisione di fissare tempi e modalità di un Comitato straordinario appositamente dedicato.


relazione della segretaria Rita Bernardini

relazione della tesoriera Elisabetta Zamparutti

mozione particolare sull'informazione sessuale nelle scuole

le mozioni particolari demandate dal VI Congresso al Comitato Nazionale

i lavori della prima giornata (audiovideo)

i lavori della seconda giornata (audiovideo)

i lavori della Direzione (alla fine della seconda giornata)

i lavori della terza giornata (audiovideo)


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