Il VI Congresso della Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica si svolgerà dal 15 al 17 febÂbraio in Campania, la regione sommerÂsa dai rifiuti - non, per fortuna, Salerno, la bella città che ci ospita -, dal dissesto idrogeologico e ambientale, ma sopratÂtutto dal degrado istituzionale. La scelta della sede avvenne cogliendo la generoÂsa disponibilità locale: dobbiamo ora trasformarla in una grande opportunità . Non tanto e non solo per i militanti delÂla Coscioni o per i Radicali, ma per i citÂtadini di questo Paese. Mentre scriviaÂmo, siamo agli inizi di una crisi politica dagli esiti incerti, che si inserisce in una profonda crisi istituzionale e sociale.
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Le condizioni di illegalità sistematica che rendono impraticabile il gioco demoÂcratico sono, nel Mezzogiorno, ancor più soffocanti. Il congresso della nostra assoÂciazione è chiamato dunque a essere anÂche il congresso dell'iniziativa - a partire dal Mezzogiorno ma non solo per il Mezzogiorno - per una riforma possibile della politica, partendo da quei temi della liÂbertà individuale e dei nuovi diritti civili che investono in primo luogo il «corpo dei malati»: il perimetro del corpo, della salute e della malattia dal quale la rivolta individuale si può trasformare in rivoluÂzione civile e non-violenta, come compreÂsero e vollero Coscioni e Welby. Dal corÂpo di cittadini malati e disabili assediati dalla malapolitica (che questo è il vero nome di ogni malasanità ) possono arrivaÂre energie e risorse per la riforma laica e liberale del nostro Paese. È la grande scoÂperta dei nostri tempi, e non solo per l'IÂtalia. Uno slogan radicale degli anni '60 diceva, riferendosi a Roma: «Capitale corrotta, nazione infetta».
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Oggi, è la nazione tutta a essere corÂrotta, corrotta nel cuore delle sue istituÂzioni, là dove dovrebbe fondarsi la vita democratica: cioè il rispetto delle regole. Per curare la «nazione corrotta», nell'ulÂtimo anno, gli unici progressi, le uniche riforme laiche e di libertà , sono state quelle compiute a partire dal corpo dei malati organizzati nella nostra associazione: dal corpo di Piergiorgio Welby inÂnanzitutto, con il prezioso contributo forÂnito al dibattito sul testamento biologico, il proscioglimento del dottar Mario RicÂcio e l'impegno strappato al governo perÂché stanziasse 10 milioni di euro per ridare la parola a migliaia di disabili resi muÂti dal male; dal corpo di Eluana Englaro, fatto oggetto di trattamenti imposti da quindici anni, con il pronunciamento delÂla Corte di Cassazione sulla validità di «direttive anticipate» anche in assenza di una legge sul testamento biologico; dai corpi dei portatori di malattie genetiche ai quali i tribunali di Cagliari e Firenze hanno consentito l'analisi genetica preÂimpianto per ridurre il riÂschio di mettere al mondo un figlio gravemente malato; dal corpo di Giovanni NuvoÂli, che si è sottratto con otto giorni di iniziativa non-violenta al ricatto di chi usò perÂfino le forze dell'ordine per prolungarne la tortura.
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Proseguiremo riportanÂdo sui singoli casi concreti i discorsi astratÂti, le definizioni di «sana» e «buona» laiÂcità usate per nascondere l'incapacità di fare le riforme necessaria Molto spesso, tra preferenze morali ipocritamente auÂspicate e concrete leggi dello Stato valide per tutti, passa un abisso che non si fa nulÂla per rimuovere: e invece è alla donna che vuole accedere all'analisi pre-impianto o all'aborto farmacologico o alla pillola-del-giorno-dopo che si deve rispondeÂre, subito e con chiarezza, indicandole se può prendere le sue decisioni legalmente oppure se - con il trucco di una moratoria non criminalizzante o la prevaricazione di farmacisti che esercitano l'«imposizione di coscienza» e ospedali che accettano «obiettori» della 194 - dovrà rivolgersi all'estero o alla clandestinità . Partire dal corÂpo dei malati, dai casi indiviÂduali, significa muoversi su un terreno molto fragile, otteÂnendo risultati che possono facilmente essere ribaltati, in un Paese dove la classe politiÂca è paralizzata da chi usa la religione come strumento di potere, da chi ritiene che proprio le scelte più difficiÂli, più belle e drammatiche della vita debÂbano essere sottratte alla libertà e responÂsabilità individuale. Sull'amore, sulla famiÂglia, sul sesso, sulle cure, sulla morte, sulla riproduzione, sulla vita, per costoro la liÂbertà è ridotta e svilita a mero capriccio, a consumo, a desiderio, cioè a disvalori da denunciare e porre sotto accusa, per sostituirli con le false certezze dei dogmatismi di cui si ergono a soli arbitri e custodi.
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L'ultimo congresso di un soggetto raÂdicale nel Mezzogiorno d'Italia si tenne nel 1978 a Bari. Oggi l'Associazione Luca  Coscioni riparte dalla Campania, e l'occaÂsione del Congresso di Salerno non va dissipata. Una partecipazione in più o in meno potrà essere decisiva. Un medico, un malato, un militante, un cittadino in più presente a Salerno può fare la differenza, perché porta una storia, un volto, una testimonianza, una esigenza personaÂle dalla quale può affermarsi nuova liÂbertà per tutti. Uno scienziato o una perÂsona con disabilità che donino tempo, solÂdi ed energie preziose per stare due giorÂni insieme, a discutere il da farsi sulla ricerca scientifica, sulla «vita indipendenÂte», sull'autodeterminazione nelle cure, sulle politiche per il rilancio della ricerca e dell'università , possono essere determiÂnanti. Uno in più conterà anche perché, clandestini come siamo - come è stato LuÂca fino al giorno della sua morte, nonoÂstante l'appoggio dei 57 Premi Nobel alla sua candidatura per le elezioni politiche del 2001, come è stato per anni il dirigenÂte radicale Piergiorgio Welby, noto tutt'al più ai naviganti del forum di www.radicali.it - l'annuncio del nuovo possibile, di una democrazia in grado di governare la tecnica e il progresso invece di consegnarÂli nelle mani di governi antidemocratici e fondamentalisti, viaggerà sui corpi e sulle parole di chi avrà scelto di esserci.
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Per questo ti chiediamo di essere puntuale,! 15 febbraio alle 14.30, al PalazÂzo di Città di Salerno, e di rimanere fino al primo pomeriggio del 17 febbraio. DoÂvremo decidere - e il dibattito precongresÂsuale è già aperto su www.lucacoscioni.it - su cosa impegnarci, su quali forme dovrà darsi l'associazione con le sue cellule locaÂli o tematiche sul territorio, nelle università e negli ospedali, interferendo con le elezioni nelle università o degli ordini dei medici, riprendendo il grande progetto di Luca Coscioni del Congresso mondiale per la Libertà di Ricerca. Infine ti chiediamo, se non lo hai già fatto, di iscriverti alÂl'associazione Coscioni per il 2008. Con Maria Antonietta Coscioni e Gilberto Corbellini, con Piergiorgjo Strata e con Mina Welby, ti aspettiamo a Salerno. Â