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Radicali-Veltroni, duello sulle scelte. Pannella fa lo sciopero della sete

• da Corriere della Sera del 6 marzo 2008, pag. 8

di Gianna Fregonara

«Siamo alle solite, anche questa volta giocano sulla cotenna di Maria Antonietta Coscioni». Non usa il fioretto Marco Pannella, in sciopero della sete da ieri mattina per protestare contro la «parola infranta» da Walter Veltroni che non ha garantito i nove posti sicuri nelle liste per i radicali. Non una svista del vertice del Pd, quei tre posti «incerti» e in particolare il quinto posto in Friuli per la moglie di Luca Coscioni. Ma secondo Pannella tin vero e proprio atto politico contro una delle figure più rappresentative della lotta dei radicali per la libertà di ricerca.


Da ieri è guerra aperta tra i radicali e il Pd. E’ vero che i candidati pannelliani hanno firmato dal notaio l’accettazione della candidatura, anche se manca ancora il sì della Bonino. Proprio a lei ieri ha telefonato, molto arrabbiato, Walter Veltroni che le ha detto: non tirate troppo la corda perché siete fuori. In pubblico il leader del Pd è stato altrettanto duro: «Le liste non si possono modificare - ha spiegato parlando a Massa -. Con i radicali abbiamo fatto un patto e non è stato semplice. È cominciata una cosa faticosa: prima chiedevano i soldi e glieli abbiamo dati, poi di mettere per iscritto un patto e lo abbiamo fatto. Ma un accordo politico non è un tram dove si prenotano i posti e si Viene portati». E ancora: «Le candidature non sono un buon motivo per fare lo sciopero della sete, meglio farlo per grandi battaglie civili».


Pannella ha cominciato comunque la sua protesta. Ufficialmente non per le tre candidature incerte, ma contro


Dalle rivendicazioni di inizio giornata in serata Pannella frena un po’ e dice che non «vuole nessuna trattativa» e che è una questione di principio. Non è chiaro se le proteste di Veltroni e il no a trattare abbiano avuto effetto. Al Loft temono un Pannella rinsecchito dalla sete che appare in tv domenica, mentre vengono presentate le liste rinnovate del Pd.
Nella giornata di campagna elettorale di ieri Veltroni ha anche annunciato, sollecitato dalle domande insistenti del pubblico di Parma, che un eventuale governo da lui guidato «la farà». «Stia tranquillo - ha detto un po’ indispettito -. La differenza è che lei è rimasto fermo ai 15 anni scorsi in cui non si è fatto altro che urlare sulla legge sul conflitto di interessi e poi non si è mai fatta».


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