Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 05 mag. 2024
  cerca in archivio   RASSEGNA STAMPA
Caro Prodi, i disabili...

• da Europa del 27 marzo 2008, pag. 1

di Marco Cappato

Signor presidente Prodi, quando la corporazione degli autotra­sportatori organizzò il blocco nata­lizio dell'Italia, il suo governo im­piegò poche ore a trovare le ingen­ti risorse per saziare i rivoltosi. Non sono invece bastati sette anni per un atto dovuto di rispetto per le persone disabili.

 

 E cioè il rinnovo del "nomenclatore", cioè l'elenco delle strumentazioni che lo stato fornisce per il superamento di disabilità. Evidentemente la "colpa" di questi cittadini è quella di non essere fisicamente in grado di riunirsi in corporazione per bloccare strade e aeroporti, o ricattare entrambi gli schiera­menti.

 

Il "nomenclatore" è fermo dal 1999, no­nostante la legge preveda sia rinnovato al massimo ogni tre anni. Durante il decennio trascorso, il progresso ha fatto passi da gigan­te nelle strumentazioni per la comunicazio­ne, come quelle die consentirono a Luca Coscioni e Piero Welby di fare lotta politica nonostante la prigione di un corpo muto e immobile. Sarebbe stato sufficiente rispetta­re la legge e aggiornare gli elenchi, ma in Italia i termini di legge sono davvero obbligatori solo per i cittadini, mentre per lo stato sono facoltativi.

 

E così, dopo cinque anni di inerzia del governo Berlusconi, il ministro della salute Livia Turco ha messo in piedi una commis­sione governativa, che ha lavorato per due anni. Il risultato è stato consegnato alla Con­ferenza stato-regioni, con un pubblico impe­gno da parte del ministro di arrivare a una decisione il 6 marzo scorso, rinviata poi al 20. In quella data, con un capolavoro di impre­parazione, la decisione è stata rinviata ancora. Pare il governo abbia scoperto, dopo sette anni, un problema di copertura finanziaria, relativo a cifre ridicole se comparate a quelle elargite agli autotrasportatori.

 

Come i cittadini disabili, anche i portato­ri di malattie geneticamente trasmissibili non sono organizzati per la rivolta di piazza e le clientele. Sarà per questo che da otto mesi le linee guida della legge sulla fecondazione assistita sono scadute - e le precedenti non sono nemmeno più in vigore, perché annul­late dalla magistratura - senza che il ministro Turco abbia provveduto a rinnovarle. Nel frattempo, i malati sono privati delle garanzie giuridiche sulla fecondazione e l'analisi gene­tica pre-impianto. Un esempio: Barbara S. - con la quale posso metterLa in contatto - ha un figlio di pochi mesi, affetto da atrofia mu­scolare spinale, condannato a morire per soffocamento nel giro di poco tempo. Barba­ra e il marito sono portatori sani. Vorrebbero un altro figlio, e si preparano ad andare all’estero, pronti a pagare di persona l'assoluta incertezza del diritto, nonché la inerzia del governo da Lei presieduto.

 

Invio questa lettera per conoscenza al presidente della repubblica, come garante della legalità istituzionale. La invio anche ai candidati premier, sperando non la conside­rino come un eccesso di concretezza legali­taria rispetto alla grande disfida mediatica che li vede impegnati. Trattandosi di atti dovuti, e quindi realizzabili anche in "disbri­go degli affari correnti", mi auguro, signor presidente del consiglio, che Lei vorrà inter­venire immediatamente, come è nel potere, e quindi nel dovere, del Suo governo. In al­ternativa, mi auguro che chi ci legge per conoscenza non vorrà restare inerte di fronte a ferite forse "piccole" (?), ma certamente emblematiche dell'impotenza del potere italiano.


IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail