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Eluana, «fronte del no» alla sospensione del cibo

• da Corriere della Sera del 14 luglio 2008, pag. 23

di M. Antonietta Calabrò

«Chiedo una moratoria per la sentenza di morte emessa per Eluana Englaro: vogliono affamare una persona umana viva, io sono contro l’omicidio. Mi aspetto che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, vada a trovare Eluana, così come fece con Beniamino Andreatta che per nove anni fu nella stessa condizione di coma vegetativo». È quanto ha detto Giuliano Ferrara in un editoriale sul Foglio e in un’intervista andata in onda ieri sera al Tgl. «È il tempo di agire», ha spiegato e ha lanciato l’idea di una «protesta compassionevole» e silenziosa: a cominciare da oggi ciascuno porti una bottiglia d’acqua per Eluana sul sagrato del Duomo di Milano. Cioè in quel «luogo collettivo della religione e del civismo», vero «simbolo della ragione» in quanto piazza, «sotto l’ombra di quel simbolo di fede che è la Cattedrale».

 

Aderisce all’iniziativa Carlo Casini, leader del Movimento per la vita. Il settimanale cattolico Tempi dedicherà all’«acqua per Eluana» la prossima copertina. «Si stanno mobilitando in tanti, ma questa non è un modo di far risorgere dalle ceneri la lista pro life», ci tiene a precisare Ferrara. Marco Cappato, radicale presidente dell’associazione Luca Coscioni, ritiene invece che l’iniziativa di Ferrara non faccia altro che «scaricare sul corpo di Eluana le loro ossessioni ideologiche e clericali».

 

La vicenda è seguita con attenzione anche a Roma, nei palazzi della politica. E anche se è esclusa qualsiasi possibilità di intervento dell’esecutivo richiesto da Volontè dell’Udc, si attende di conoscere quello che farà qualche novità è prevista proprio oggi - la Procura generale di Milano, cui spetta l’impugnazione della sentenza della settimana scorsa che permetterà la sospensione della alimentazione alla ragazza (che respira da sola e non è sottoposta a particolari cure mediche,). Il Procuratore generale sta valutando uno specifico profilo giuridico della vicenda messo in evidenza sulle colonne del Corriere dal sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella. La decisione dei giudici di appello infatti è immediatamente esecutiva anche se, per ipotesi dovesse essere annullata dopo un ricorso per Cassazione. Se nel frattempo quella sentenza fosse applicata, la donna morirebbe in virtù di una sentenza non ancora definitiva. Quindi, in quanto cittadino italiano, Eluana non avrebbe goduto di tutte le garanzie previste dalla legge. Cìoè si avrebbe una conseguenza irreparabile di una sentenza non ancora sottoposta all’ultimo vaglio.

 

Intanto una mozione firmata dal senatore a vita Cossiga e dal vicecapogruppo del Pdl Quagliariello chiede al Senato di sollevare davanti alla Consulta conflitto di attribuzioni nei confronti della Cassazione, perché il collegio presieduto da Gabriella Luccioli, invece di applicare le norme in vigore, avrebbe «espropriato» il Parlamento della sua potestà legislativa con una vera e propria invasione di campo. 



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