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Caro Walter, da radicale mi candido a guidare i giovani Pd

• da Europa del 18 settembre 2008, pag. 4

di Giulia Innocenzi

Caro Walter Veltroni,  nel suo discorso di chiusura alla scuola estiva del Partito democratico, lei ha dichiarato che il bisogno di un partito «aperto e democratico» è quello di «rinnovare continuamente la sua classe dirigente, attingendo a giovani leve». Un discorso rivolto ai ragazzi che hanno «fiducia nelle ragioni del riformismo», e che in vista delle primarie per la candidatura a segretario dell’organizzazione giovanile del Pd, viene raccolto proprio da chi vuole mettere a disposizione le proprie energie e le proprie idee per la costruzione di un partito «dai cittadini stessi promosso e organizzato».

 

Mi rivolgo a lei da radicale e da cittadina che, animata da una passione politica e da uno spirito di responsabilità civica, non ha mai preso parte a una certa politica che gioca alla «composizione e scomposizione di alleanze fini a se stesse, privi di visione e di comune sensibilità sui programmi». Proprio per questo, mi rivolgo a lei per chiederle che le primarie dei giovani democratici siano aperte, sia in termini di candidati che di elettori, per non permettere che i criteri burocratici e partitocratrici possano determinare l’esclusione di candidature a segretario nazionale e a delegato all’Assemblea nazionale e regionale. Non raccogliere questa sfida, e trincerarsi in una spartizione di cariche fra i postumi di Ds e Margherita, significherebbe tradire il moto ispiratore della sua battaglia: Yes, we can!. I giornali e i telegiornali italiani hanno seguito con trepidazione le primarie del Partito democratico d’Oltreoceano.

 

E perché, se non per la profonda competitività di quella elezione e per il coinvolgimento di tutti gli elettori americani che, come recita l’art. 2 della Carta del Partito democratico, sono «in buona fede Democratici»?

 

Gli studenti Luca Coscioni sono certamente interessati a far parte dell’"organizzazione giovanile popolare, a vocazione europea e riformatrice", come recita il Manifesto fondativo dei Giovani democratici. Lo vogliono fare sulla scorta della preziosa eredità di cui sono portatori: il metodo radicale, che è quello della promozione della trasparenza, della legalità e della democraticità di ogni procedimento decisionale, e le battaglie, che sono quelle di Luca Coscioni e di Piergiorgio Welby, della libertà di ricerca scientifica, dell’antiproibizionismo, dell autodeterminazione.

 

Perché le primarie possano essere, come chiese Marco Pannella un anno fa, proponendo la sua candidatura a segretario del Pd, «annunciatrici di una politica riformata, democratica, nei mezzi e nei metodi usati, che pre-figurano e condizionano gli obiettivi, le ragioni, gli esiti che si professa di perseguire». Perché non si erigano, ancora una volta, le barriere legate a vecchi schemi nemici del nuovo, ma perché ci si faccia promotori di una vera politica partecipativa.

 

Con l’auspicio di poter fare parte di primarie che ci permettano, insieme, di portare avanti ciò che Gandhi diceva: «Sii tu il cambiamento che vorresti nel mondo».

 


NOTE


coordinatrice studenti Luca Coscioni


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