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I giovani democratici peggio dei grandi E’ rissa sulle primarie

• da La Stampa del 24 settembre 2008, pag. 9

di Francesca Schianchi

Le primarie degli «young democrats» s’hanno da fare, il 17 e 18 ottobre. Da ieri è scritto, con tanto di regolamento, sul sito del partito: chiamati ai gazebo ragazzi dai 14 ai 29 anni per eleggere il segretario dei giovani democratici («young democrats», ha proposto di chiamarli Veltroni). E’ un record: mai nessun under 16 si è cimentato in elezioni che non fossero quelle del capoclasse. Dunque, una novità, che il partito veltroniano non vuole assolutamente perdere.

 

Date e scadenze sono state definite ieri: mentre le decisioni venivano prese ai piani alti di Sant’Andrea delle Fratte, sede del partito, davanti all’entrata di uno sparuto gruppetto di radicali che era protagonista di un presidio a sostegno della loro candidata, la 24enne Giulia Innocenzi, coordinatrice degli «Studenti Luca Coscioni». «Per avere regole certe per partecipare alle primarie»: fino a ieri pomeriggio infatti, denunciano, nessun regolamento ufficiale era reperibile. «Ho scritto due lettere aperte a Veltroni, per chiedere democraticità. Non ho avuto risposta», dice lei.

 

A sostenerla, è intervenuto l’ex ministro Arturo Parisi, che da mesi non vede proprio di buon occhio l’organizzazione del partito: «Son sicuro che tutti i giovani democratici condivideranno la sua battaglia perché le primarie dei giovani siano realmente democratiche». E ha aggiunto: «Approfittiamo anche del dibattito aperto dalle primarie dei giovani per dire ancora una volta sì alle primarie; come scelta trasparente e diretta, purché siano vere».

 

Il leaderino su cui i big puntano per fare contenti tutti è il siciliano Fausto Raciti, ex segretario della Sinistra giovanile. Scelta che placherebbe gli animi dei diessini irritati dal doppio incarico della omologa giovanile della Margherita, Pina Picierno: già capolista in Campania alle elezioni, è stata poi scelta da Veltroni come ministro ombra delle Politiche giovanili. Scatenando i giovani ds, che a pochi minuti dall’annuncio, nel maggio scorso, si sono dimessi dall’Assemblea costituente in polemica con le «vecchie logiche», offesi perché non era stato consultato il comitato promotore dei giovani democratici.

 

Il fatto è che anche in area juniores si parla di correnti neanche troppo sotterranee, con aspiranti segretari che potrebbero spuntare in corner: i rutelliani, per esempio (definito «portabandiera» dei valori ambientalisti l’under 30 Andrea Casu), i dalemiani, un florilegio di ex popolari. Per ora, oltre alla combattiva Innocenzi, l’unica candidatura già dichiarata è quella di un ragazzo di Brescia, Dario Marini, che non è però espressione delle correnti. Ma da qui al 3 ottobre, scadenza per presentare le firme, tutto può ancora succedere.



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