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Primarie, varate le regole. Tre nomi già in campo

• da Europa del 24 settembre 2008, pag. 3

di Rudy Francesco Calvo

Il coordinamento del Pd ha varato ufficialmente ieri il regolamento per le primarie che il 17 e 18 ottobre segneranno la nascita del movimento giovanile del partito. Il testo è già disponibile sul sito  www.partitodemocratico.it e a breve lo saranno anche i moduli per la raccolta delle firme. Le candidature a segretario nazionale dovranno essere presentate entro il 3 ottobre, sottoscritte da 600 persone. Diversamente dallo scorso anno, ai candidati a segretario non saranno collegate liste per l’elezione dei delegati alle assemblee regionali e nazionale. Questi ultimi saranno infatti scelti all'interno di una lista unica a livello provinciale e la possibilità per ogni elettore di esprimere una doppia preferenza, maschile e femminile. Per candidarsi alle assemblee bastano 30 firme per quella nazionale e 15 per quelle regionali e ci sarà tempo fino al 14 ottobre. A leggere le bozze di lavoro circolate nell'ultimo mese, appare evidente che i dirigenti seniores del Pd sono intervenuti per limare alcuni punti del documento, che era stato approntato inizialmente dal comitato promotore dei giovani democratici. Ad esempio, rimandando l'elezione degli organismi territoriali, abbassando il numero delle firme necessarie a presentare le candidature e riducendo il ruolo dei comitati regionali (nominati da Roma) e provinciali (nominati da quelli regionali) alla sola organizzazione delle primarie, mentre prima mantenevano una funzione di coordinamento politico anche dopo.

 

Una conferma del fatto che Veltroni ha voluto dare a queste primarie un segno di apertura quanta più ampia possibile. Ma la sua moral suasion si è spinta anche oltre, nel tentativo di affermare una candidatura unitaria, almeno all'interno dei due movimenti fondatori, Sinistra giovanile e Giovani della Margherita. Il nome su cui si basa la convergenza è quello di Fausto Raciti, segretario uscente della Sg, che assumendo il ruolo di segretario dei giovani "bilancerebbe" la nomina di Pina Picierno a ministro ombra. Anche se la spiegazione, ovviamente, viene ufficialmente negata.

 

Gli ex Dl non hanno apprezzato il lavoro dietro le quinte dello staff veltroniano, che, a loro dire, farebbe apparire troppo "istituzionale" la candidatura di Raciti. Un timbro che d'altronde lo stesso segretario della Sg vuole evitare. Per questo ha chiesto esplicitamente «a Veltroni e al Pd di sostenerci, ma di non fare opera di ingerenza nell'organizzazione dei giovani del Pd». Un appello che lo ha riavvicinato agli ex GdM, anche se tra questi ultimi c'e chi non ha ancora rinunciato alla possibilità di presentare un nome alternativo a quello di Raciti.

 

A fare da outsider, comunque, ci sono già altri due candidati. La prima ha annunciato la sua discesa in campo qualche giorno fa dalle pagine di Europa. E’ Giulia Innocenzi, dell'associazione radicale Luca Coscioni che ha gia pronte le sue prime battaglie: «Chiederò che vengano convalidate le firme che abbiamo già raccolto, dato che dei moduli "ufficiali" non c'è ancora traccia, e che nostri rappresentanti entrino a far parte dei comitati promotori regionali». A fianco della sua battaglia per la celebrazione di primarie aperte si sono già schierati due paladini della materia, come Arturo Parisi e Mario Adinolfi. L'impossibilità di trovare i moduli per la raccolta delle firme è lamentata anche dal bresciano Dario Marini, promotore su Facebook del movimento La giovanile che vorrei, che si presenterà alle primarie per portare «aria fresca» tra i giovani del Pd. «Voglio rappresentare la novità - spiega - contro la dominanza dei vecchi partiti anche nelle strutture della giovanile e per proporre un movimento che non sia autonomo rispetto al Pd, ma rappresenti semplicemente un luogo d'incontro in più».



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