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Testamento e coppie di fatto sotto le forche caudine

• da Europa del 3 ottobre 2008, pag. 8

di Federico Orlando

Cara Europa, sento alla radio, in un servizio da Parigi, che la ministra delle pari opportunità Mara Carfagna ha annunciato l’apertura di un grande cantiere per combattere le discriminazioni fra uomo e donna; e avrebbe aggiunto di star preparando una legge in favore delle coppie gay. Sarebbe il modello francese delle pari opportunità applicato all’Italia. Ma il giornale che compro tutte le mattine, e reca il servizio da Parigi, non fa alcun riferimento all’accenno del ministro alle coppie. Totalmente censurato. Invece spara a tutta pagina l’ultimo (se Dio vuole) documento di Betori, ex segretario della Cei, in partenza per Firenze, contro l’autodeterminazione del paziente in fin di vita: che significa niente testamento biologico, mentre alla camera si finge di cominciarne la discussione, niente diritto del malato di dire no all’idratazione e all’alimentazione forzata. La persona espropriata di se stessa, il se stesso trasferito ad altro uomo, il medico. Ma siamo nel terzo millennio o cosa sta succedendo? Maria Rivellini, Roma

 

Risponde Federico Orlando: Cara signora, niente di nuovo. Sono due anni che procediamo con la finzione di discutere di testamento biologico e di riconoscimenti di diritti soggettivi nelle unioni di fatto sia eterosessuali che omosessuali, ma lei vede bene che, al dunque, da destra sinistra e centro la santa alleanza ruiniana è in piena attività e blocca tutto. Il suo giornale l’avrà anche informata che la Cei benedice le multe alle prostitute, «sono un buon modo di combattere la prostituzione», non si trattava dunque di battaglia per il decoro cittadino e per il buongusto.
Del resto, Betori, Ferrara, teodem, ripetono quel che hanno sempre detto, salvo il cambiamento delle parole: quello che ieri si chiamava clericalismo oggi si chiama sana laicità, e, come ci ha insegnato Orwell, la neolingua crea neocondizioni per cambiare etica, legislazione, politica, potere e gestione del potere. Lei ha visto che nell’incontro a tre Bertone-Tremonti-D’Alema, quest’ultimo s’è trovato solo a sostenere che «la laicità dello stato è principio non negoziabile».
In maggioranza è la linea Tremonti (ex manifesto, ex psi, ex patto Segni, ex varie ed eventuali) che individua il problema nel «confine tra ciò che è etico e ciò che è non etico». Sul tema , sono stati scritti alcuni milioni di volumi in tre o quattromila anni, dalla Bibbia in giù, e il disaccordo resta totale. Quando in una società manca la condivisione dei valori, il confine ,ci insegna la storia, lo stabilisce volta a volta il vincitore. Oggi il vincitore è la destra clerico-materialista. Io spero, tuttavia, che questo vincitore esista davvero: temo molto di più, infatti, che si finisca con un vero e proprio caravanserraglio di vincitori, tutti a cantare lo stesso salmo, definendolo bipartisan (neolingua anche questa). Quanto a me personalmente, ho fatto il testamento biologico col modulo diffuso dal senatore Veronesi, ho chiesto il rifiuto di qualsiasi cura o terapia da me non desiderata (con buona pace dell’eventuale medico “curante”), ho mandato il tutto all’Associazione Luca Coscioni per testimonianza, faccio il tifo per il ddl del senatore Marino che esclude la privatizzazione del malato da parte del medico.
Stranamore o meno che egli sia.

 



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