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Domanda & Risposta - Giulia Innocenzi

• da Left del 10 ottobre 2008, pag. 9

di Marcantonio Lucidi

Quando la riminese Giulia Innocenzi ha deciso di presentarsi candidata alle primarie giovanili nel Pd (previste per il 17 e 18 ottobre) le hanno messo un po’ di bastoni fra le ruote. Lei allora ha organizzato sit-in, denunce via email, raccolta firme, per rompere il muro di silenzio nel partito. Eppure: ha mamma inglese, papà umbro di Montefalco imprenditore turistico a Rimini, un anno in America, Erasmus a Parigi, laurea in Scienze politiche, attualmente si sta specializzando in Amministrazione pubblica alla Luiss. Ha 24 anni e confessa di stare bene di famiglia. Perfetta per Veltroni. «Mi aspettavo che Walter rispondesse alla mia lettera aperta. Come un vero leader».

 

Invece niente, vero?

La tecnica è il silenzio. Nessuno mi ha mai risposto. Non mi fanno neanche sapere quante firme sono state consegnate per le varie candidature. Nel Pd ci sono le correnti. Rappresento una candidatura esterna, sono iscritta ai Radicali italiani e all’associazione Luca Coscioni: quindi parlo di una storia e di una eredità che vorrei portare fra i Democratici. Intendo riformare questo partito dall’interno.

 

Saranno contenti nel Pd di tali buoni propositi?

Bisogna che siano garantite condizioni uguali a tutti i candidati: accesso all’indirizzario, inviti alle web tv dei Democratici, attenzione di Unità ed Europa. E poi il Pd dovrebbe appellarsi ai media generalisti per darci visibilità.

 

Càspita, lei pretende addirittura un po’ di democrazia?

Se non si parla di queste primarie giovanili, si fa il gioco di chi dice che i giovani non sono interessati alla politica. Non a questa politica.

 

Giusto, ma a lei chi glielo fa fare d’infilarsi in quel ginepraio? Cosa ne pensano i suoi genitori?

Mi vorrebbero a Rimini a occuparmi dell’azienda di famiglia. Abbiamo degli alberghi e un tour operator. Invece abito in un appartamento sulla Nomentana con altre tre studentesse, non ho la macchina, mi hanno rubato la bici e vado in giro con il motorino dei miei quattordici anni. Però voglio essere eletta per fare in modo che ci siano veramente i giovani democratici nel Pd. Sfruttando le primarie, intendo aprire il partito.

 

Vera passione politica. Quando le è nata? 

I miei sono di centrodestra. A 16 anni ho preso la tessera di Azione giovani. Ci sono stata un mese e mezzo, ma non faceva per me. Poi, grazie a uno stage organizzato dalla Luiss, mi sono trovata nell’associazione Luca Coscioni a occuparmi del congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica.

 

Ha paura di brogli? 

Rispondo così: io sono per la legalità. Se le regole sono certe, non c’è nulla da temere. 



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