Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 05 mag. 2024
  cerca in archivio   RASSEGNA STAMPA
Accanimento non è cura

• da Left del 24 ottobre 2008, pag. 94

di Federico Tulli

Lo sviluppo della scienza e le nuove tecnologie sanitarie si dimostrano sempre più capaci di modificare l’evoluzione della vita umana, dalla nascita alla morte. Questo il tema del convegno "Etica e deontologia di inizio vita" promosso dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, in collaborazione con l’Ordine di Ferrara. L’incontro che si svolgerà il 24 ottobre al castello Estense offre lo spunto per un confronto tra diverse posizioni e diversi orientamenti, riguardo a un argomento tanto delicato e pressante che verrà considerato dal punto di vista tecnico, ma sopratutto etico e scientifico. Sono chiamati a esprimersi rappresentanti del mondo medico e bioetico, nonché associazioni confessionali e laiche, società scientifiche e associazioni per la tutela dei diritti del cittadino. E il confronto può essere occasione per riprendere il filo con la Carta di Firenze, il documento in cui nel 2006 le maggiori associazioni di neonatologia e ostetricia hanno espresso le "Raccomandazioni per le cure perinatali nelle età gestazionali estremamente basse (22-25 settimane)". «Rianimare sempre i prematuri, anche quelli destinati a non sopravvivere, va contro ogni evidenza scientifica», hanno ricordato, inascoltati, gli specialisti al ministro Sacconi nel luglio scorso. Un crudele accanimento perché, come spiegato da Maria Gabriella Gatti, neonatologa della terapia intensiva di Siena (vedi left n. 35 del 31 agosto 2007), «non c’è possibilità di sopravvivenza prima delle 24 settimane, e quando questa avviene è accompagnata da gravi danni neurologici». «La valenza dell’argomento - commenta l’associazione Luca Coscioni - merita un un confronto sociale e politico non ideologico. L’autonomia e la responsabilità della professione medica - conclude la nota dell’associazione - si pongono come garanti di un rapporto fondato sul rispetto dei reciproci valori, diritti e doveri ».



IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail