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Eluana, ricorso a Strasburgo: tempi lunghi

• da Il Mattino del 21 novembre 2008, pag. 12

di Marisa Alagia

Troppo rumore attorno al letto silenzioso di Eluana. Papà Beppino, che da tempo si batte per toglierla dallo stato vegetativo permanente in cui si trova da quasi 17 anni, ha deciso che la sua voce non si sentirà più. «Non posso impedire agli altri di parlare, intervenire, dire ciò che vogliono - dichiara sconsolato - dal punto di vista umano non c’è più nulla da dire e da questo momento andrò avanti in silenzio». Dichiara quindi il suo silenzio stampa Beppino Englaro, mentre la Corte europea di Strasburgo per i diritti dell’uomo proprio ieri ha aperto un fascicolo in relazione al ricorso di 34 associazioni italiane, senza però accogliere la richiesta di procedura d’urgenza, decisione che allunga i tempi e li rende molto più incerti. Allo stato attuale, quindi, il ricorso non è stato accolto, ma non è stato neppure respinto: la procedura è stata incardinata e protocollata, e seguirà la via ordinaria. Questo apre potenzialmente la strada a una discussione nel merito e le associazioni, tramite i propri legali, hanno già chiesto di fissare un’udienza. «Prendo solo atto di questo ulteriore ostacolo, io ho agito con grande limpidezza, loro stanno facendo di tutto per ostacolare quello che è stato deciso - aveva dichiarato papà Beppino, prima di annunciare la sua intenzione di non parlare più - Noi abbiamo un decreto che è attuabile, loro le stanno provando tutte». Ad una settimana esatta dalla decisione della Cassazione che ha dato il via libera all’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione per Eluana, non si placano le voci di tanti in difesa della vita della donna. Il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, a proposito del ricorso a Strasburgo commenta che «è molto importante ed indicativo che il ricorso non sia stato respinto». Un dato fondamentale, ha aggiunto il sottosegretario, è che siano state «proprio le associazioni dei malati, finora di fatto inascoltate, ad aver presentato il ricorso». Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale membro della commissione Affari Sociali e co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni invita invece a verificare se, da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo, «si tratti di una decisione presa o non invece dell’apposizione di un numero di protocollo». Intanto, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ha promosso momenti di preghiera e rosari meditati per Eluana nelle parrocchie della diocesi di Genova. L’iniziativa è stata organizzata da monsignor Piero Pigollo, direttore dell’ufficio diocesano per la Famiglia e la vita. Mentre il vescovo di Como, Diego Coletti, ha chiesto ai fedeli della diocesi di pregare per Eluana, domenica, in occasione della solennità di Cristo Re. «Provo dolore e rincrescimento per la piega che la vicenda di Eluana ha preso», afferma Coletti. E lancia un appello, ricordando che «la comune coscienza etica ci trattiene dal levare la nostra mano per dare la morte. Ci spinge invece, come il buon samaritano, a chinarci su ogni fratello bisognoso di vicinanza e di cura, tutte cose a cui i giudici della suprema Corte non hanno voluto dare ascolto». Eluana, che compirà 38 anni tra cinque giorni, il 25 novembre, ne ha trascorsi quasi la metà in stato vegetativo, dopo che nella notte del 18 gennaio 1992, sbandando con la sua auto sull’asfalto ghiacciato andò a sbattere violentemente contro un muro. E, dopo tante battaglie legali, cominciate a metà degli anni Novanta, il padre sta ora valutando quale sia l’hospice o il luogo di cura adatto, come ha stabilito la Corte di appello di Milano, per accompagnare Eluana, ricoverata nella clinica Beato Luigi Talamoni di Lecco, alla morte. Ultime fasi di una lotta che lo hanno logorato fino allo stremo. «Ringrazio tutti i media dell’aiuto e del sostegno che mi hanno offerto in tutti questi anni ma ritengo che non mi resti altra scelta di quella di non parlare più, altrimenti non uscirò mai da questo vortice - ha detto ieri - ormai mi sento distrutto e devo conservare le poche forze che mi rimangono per portare a termine quello che la mia Eluana si aspetta da anni da me».


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