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Mai più un ‘caso Eluana’

• da Lab il socialista del 26 novembre 2008, pag. 1

di Fiorella Anzano

Il presidente della Repubblica torna sulla dolorosa vicenda di Eluana per sottolineare che "Non è più procrastinabile una legge sul fine di vita" e, in una lettera di risposta al Movimento per la vita, auspica "Massimo sforzo di convergenza, in Parlamento, tra i diversi modi di vedere l’intervento legislativo". In una missiva inviata al presidente del Movimento per la vita Carlo Casini, Napolitano registra "il formarsi di un sempre più ampio consenso in ordine alla necessità di adottare una specifica normativa sulla materia che - come ha auspicato anche la Corte costituzionale - sia ‘fondata su adeguati punti di equilibrio tra i fondamentali beni costituzionali coinvolti’.

 

E a questa necessità si congiunge ovviamente quella del massimo sforzo di convergenza, in Parlamento, tra i diversi modi di vedere l’intervento legislativo fattosi ormai indispensabile e non più procrastinabile". Pur ricordando che il Capo dello Stato non ha poteri in materia, il Presidente ha però scritto nella lettera che tra le sue responsabilità ‘Ti è però quella di ascoltare con la più grande attenzione quanti esprimono sentimenti e pongono problemi che riguardano, come anche ora accade, situazioni e temi di particolare complessità etica e giuridica sui quali diverse sono le opinioni e le sensibilità degli esponenti politici, degli studiosi e dei cittadini tutti". "Rispondendo a una lettera inviata da Piergiorgio Welby, precisai che, nel loro tragico carico di sofferenza, tali situazioni e temi impongono una non frettolosa riflessione e possono determinare un confronto sensibile e approfondito, qualunque possa essere in definitiva la conclusione approvata dai più". Napolitano poi ha aggiunto: "Auspicai allora un confronto reale perché il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio, la sospensione o l’elusione di ogni responsabile chiarimento. Ribadisco oggi questo mio convincimento".

 

La riflessione della più alta carica dello Stato riannoda i fili di una polemica mai sopita, proprio nel giorno in cui la povera Eluana avrebbe compiuto 38 anni. "Nessuno però ne festeggia il compleanno - ha fatto notare Silvio Viale, membro della Direzione nazionale dell’Associazione Luca Coscioni e del Comitato scientifico di Exit-Italia - Non lo fa Carlo Casini. E non lo fa Eugenia Roccella. Nessuno le può augurare buon compleanno e chi lo fa, come sul sito de ‘Il Foglio’, le augura ‘che sia fatta la TUA volontà".

 

"Sono certo che questo Parlamento non potrà che decidere come farebbe 1’80% degli italiani - ha poi sottolineato Viale - Come per l’aborto e per il divorzio non e’ stato imposto nulla a chi era contrario e rimane contrario, ma non e’ possibile che per ottenere ciò che la Costituzione prevede occorra peregrinare per nove gradi di giustizia".

 

"In Parlamento - si sottolinea già da giorni dal Nuovo Psi - ci sono più progetti di legge, uno di questi sostenuto dagli onorevoli Caldoro e Barani, che hanno l’obiettivo di disciplinare una delicata materia ed e’ compito del legislatore intervenire per superare il vuoto legislativo".

 

Bene che si pervenga ad una normativa condivisa per la parlamentare Gabriella Carlucci, ma è "necessaria una legge rigorosa che escluda e scongiuri qualunque deriva eutanasica nel nostro Paese". Ormai un intervento normativo che riceva un largo consenso parlamentare, come chiede Napolitano, e colmi il vuoto attuale non è più rinviabile per il presidente Renato Schifani che ricorda di aver già sollecitato la Commissione competente del Senato ad occuparsene: "La Commissione ha già iniziato i propri lavori e dopo la sessione di bilancio avvierà subito la discussione generale". 



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