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Napolitano: «Fate legge su testamento biologico»

• da Liberazione del 26 novembre 2008, pag. 3

Sui temi della vita «è necessario il massimo sforzo di convergenza, in parlamento, tra i diversi modi» per un intervento legislativo «ormai indispensabile e non più procrastinabile». Lo afferma il Capo dello Stato Giorgio Napolitano in una lettera inviata a Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, che l'ha resa nota. L' associazione aveva scritto a sua volta al presidente sulla vicenda di Eluana Englaro. E con riferimento al "caso Welby", il capo dello Stato ricorda come «allora auspicai un confronto reale perché il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio, la sospensione o l'elusione di ogni responsabile chiarimento. Ribadisco oggi questo mio convincimento».
«Bravo Presidente. C'è bisogno di una legge e bene ha fatto Giorgio Napolitano a ricordare che deve essere fondata su adeguati punti di equilibri tra i fondamentali beni costituzionali coinvolti». Lo ha affermato Silvio Viale, membro della direzione nazionale dell'associazione Luca Coscioni e del comitato scientifico di Exit-Italia. «In altre parole - sottolinea Viale - ci vuole una legge per il testamento biologico e non contro il testamento biologico, che ampli le garanzie di scelta e non le riduca. Per una singolare coincidenza la lettera del Presidente Giorgio Napolitano al Movimento per la vita giunge nel giorno in cui Eluana avrebbe compiuto 38 anni. Ora - conclude - tocca al Parlamento avviare una discussione franca, senza veti e senza tabù, senza disciplina di partito e ricatti ai "nominati". Se cosi accadrà, sono certo, che questo Parlamento non potrà che decidere come farebbe l'80% degli italiani». Parallelamente si dice contento pure monsignor Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita: «Non posso che rallegrarmi. Si vede che sente anche lui l'esigenza del Paese di legiferare in una situazione che con il caso di Eluana Englaro è divenuta drammatica».


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