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Eluana a Udine tra veglie, preghiere e sit-in

• da Il Gazzettino del 4 febbraio 2009, pag. 3

di Lorenzo Marchioni

«Ora io non parlo più e deciderò alla fine se varrà la pena o meno di farlo». Per Beppino Englaro è giunto il momento del silenzio. Eluana ha lasciato Lecco in ambulanza, nel cuore della notte tra le proteste degli esponenti dei movimenti per la difesa della vita che cercavano di impedirne il trasferimento in Friuli Venezia Giulia. A Udine, a poche decine di chilometri dai momenti della originaria Paluzza, è arrivata poco prima delle 6 di mattina, accolta solo da giornalisti, fotografi e cameramen impegnati nel loro mestiere di raccontare i fatti.

 Eluana Englaro, dalle 5.54 di ieri è ricoverata nella casa di cura La Quiete, Una struttura abituata ad accogliere gli anziani alleviandone gli ultimi anni di vita e che per la prima volta ne favorirà, invece, il distacco volontario, secondo sentenze legali che hanno dato ragione alla volontà tanto riaffermata del padre Beppino, intenzionato a staccare il sondino che da 17 anni nutre la figlia. Una figlia che in un così lungo periodo di coma vegetativo, nel corpo ha ben poco dell`aspetto ritratto nelle immagini dei primi - anni`90. Il viaggio di 370 chilometri tra Lecco e Udine è stato coperto ad alta velocità. Papà Beppino ha accompagnato la figlia, stesa su una lettiga coperta da un lenzuolo bianco e legata al sondino per l`alimentazione artificiale, fino all`altezza di Bergamo per poi separarsi da lei, salvo recarsi a farle visita ieri pomeriggio nel capoluogo friulano. A Udine, all`esterno della Quiete stazionavano carabinieri e polizia della locale questura, tenendo a bada i giornalisti e pronti a intervenire nel caso gli incidenti di Lecco si fossero ripetuti. Ma l`ingresso nella casa di riposo è avvenuto senza alcun imprevisto.

 Uscita dall`autostrada al casello di Udine Sud, l`ambulanza ha poi imboccato viale Venezia, passando davanti alla casa di cura privata "Città di Udine" che per prima aveva dato la disponibilità all`accoglienza, salvo poi fare marcia indietro in seguito all`intervento del ministro Sacconi. Alla Quiete, questi problemi non si sono posti visto che la struttura di proprietà del Comune - opera solo in regime di convenzione con la Regione autonoma, come residenza protetta per anziani. Sotto la pioggia, la notte scorsa, l`ambulanza che trasportava la donna è potuta quindi passare per un ingresso secondario, senza dover nemmeno azionare sirene o lampeggianti. E mentre Eluana veniva accolta nelle stanze a lei riservate, iniziava il teorico conto alla rovescia per iniziare le procedure di interruzione dell`alimentazione e idratazione come ottenuto dalla famiglia. L`esecuzione del protocollo terapeutico predisposto da tempo è affidata ai medici e infermieri volontari costituitisi nell`«Associazione per Eluana Englaro», che provvederanno al trattamento sanitario che condurrà giorno dopo giorno - la donna a porre fine alla sua esistenza.

Si prevede che dopo tre giorni dedicati a verificare le condizioni di Eluana l`equipe coordinata dal primario del primo reparto di Anestesia dell`ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, Amato De Monte, possa iniziare a diminuirne progressivamente l`alimentazione e idratazione, che avviene attraverso un sondino infilato nel naso. Il tutto potrebbe iniziare già dopodomani. Secondo l`Ordine dei medici di Udine, che qualcuno vorrebbe chiamare in causa, ci si scontra in questi casi con due principi per la categoria: il non dover attuare procedure di eutanasia e il rispettare la volontà del paziente nel non sottoporsi alle cure mediche prescritte, onde evitare l`accanimento terapeutico. E proprio quest`ultimo punto è stato ribadito dal tribunale-di Milano, che ha preso in considerazione la legislazione italiana ancora carente in materia. Restano valide, e rispettabili, le posizioni sul piano etico e religioso, che dividono gli esponenti locali del Popolo della libertà come quelli del Partito democratico.

Ieri solo gli iscritti friulani all`associazione Luca Coscioni, vicina al partito radicale, hanno organizzato in serata un "sit-in" davanti alla casa di riposo, sorvegliata dalle forze dell`ordine. Ieri sera c`erano una ventina di persone, con lo striscione dell`associazione e cartelli a favore del testamento biologico. L`arcivescovo di Udine, monsignor Pietro Brollo, era invece intervenuto in tarda mattinata invitando i fedeli «alla preghiera continua. Su questa linea invito a orientarsi tutta l`attività diocesana. Ho chiesto una preghiera costante in questo tempo - ha aggiunto monsignor Brollo perché le coscienze trovino luce sempre più profonda per riscoprire la dignità dell`uomo che si concretizza nella presa di coscienza della sacralità della vita. Non è qualcosa da buttare, la vita, ma un valore importante da difendere». E ieri sera nella chiesa delle Grazie, basilica che si trova poco distante dalla casa di riposo, il parroco padre Cristiano Cavedon dei Servi di Maria, ha celebrato la messa delle 18.30 all`altare della Madonna Addolorata, anziché come avviene abitualmente sull`altare della Madonna delle Grazie. L`appuntamento davanti a questo altare si ripeterà anche nei prossimi giorni; insieme al rosario. Forse qualche veglia potrà esserci nei prossimi giorni, ma anche dalla Consulta diocesana dei laici l`invito è al raccoglimento personale, anche se qualche associazione di difesa della vita pensa a una giornata di digiuno totale.



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