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E alla Quiete comincia oggi la riduzione del nutrimento

• da Il Riformista del 5 febbraio 2009, pag. 6

di Alessandro Da Rold

Il personale sanitario della clinica "La Quiete" di Udine inizierà a ridurre il nutrimento artificiale cui è sottoposta da 17 anni Eluana Englaro già nella giornata di oggi: è questo l`ultimo capitolo della giornata che ieri ha visto di nuovo al  centro delle polemiche la ragazza di Lecco in si 1o vegetativo permanente per un incidente stradale, per la quale il padre Beppino chiede da tempo l`interruzione di alimentazione e idratazione assistita. A spiegare le procedure che porteranno alla riduzione graduale dei nutrimenti è Carlo Alberto Defanti, neurologo che seguirà la donna fino agli ultimi suoi istanti di vita. Secondo il medico milanese, ci sarà inizialmente una diminuzione drastica, di circa il 50 per cento, e poi sempre più graduale. «Non sarà un processo brutale»: per De Capitani, Eluana «non soffrirà».

 In ogni caso, successivamente potrebbero servire dalle due alle tre settimane prima che la ragazza di Lecco cessi di respirare. Nel frattempo, di fronte alla clinica friulana si è radunata la stampa. E si manifesta. Ieri sera la Comunità Giovanni XXIII ha iniziato una preghiera sotto le finestre dell`azienda ospedaliera e ha proclamato un digiuno a oltranza. Martedì sera, invece, l`Associazione Luca Coscioni ha tenuto un presidio per chiedere al governo di discutere al più presto e varare una norma sul testamento biologico. Ma si parla anche di altro a Udine, ad esempio delle misure che potrebbe adottare il ministero della Sanità all`ultimo minuto per salvarla. Maurizio Sacconi, infatti, non vuole arrendersi.

 Il governo sta valutando l`idoneità della clinica "La Quiete" e le modalità del ricovero della giovane. La questione è legale, perché la casa di ricovero Azienda sanitaria Medio Friuli e l`associazione «Per Eluana» hanno firmato un protocollo congiunto per attuare il decreto della Corte d`Appello di Milano. Volontà che la clinica ha espresso in una nota pure alla regione Friuli. E su questo percorso adottato, Sacconi intende vedere chiaro per verificarne la legittimità o il contrasto con i principi del servizio sanitario nazionale che, spiega Sacconi, «è teso a curare le persone, non a ucciderle». Eugenia Roccella, sottosegretario alla Salute, afferma che l`assessorato non darà l`assenso. Ma intanto è la legge sul testamento biologico il tema su cui la politica inizia a confrontarsi, strumento che potrebbe essere usato proprio come strumento per evitare polemiche di questo tipo.


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