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"Quando è finita nessun dolore: ero contenta per lui"
Intervista a Mina Welby

• da La Stampa del 5 febbraio 2009, pag. 4/5

di Daniela Daniele

L`ultima cosa che gli ho chiesto è stata: lo vuoi davvero? Lui ha risposto sì. Allora, ho ribattuto, dico sì anch`io. E` stata la mia ultima prova d`amore per luì». Mina Welby ha dolcezza e sorriso nella voce mentre ricorda gli ultimi istanti del marito Piergiorgio.

 Poi, quando si è resa conto di aver vinto la battaglia?

«E` stato lui a vincerla».

 Ma lei l`ha sempre sostenuto.

 «Sì, e con grandissimo dolore. Ma quando ho realizzato che lui era stato accontentato nel suo desiderio, ho accettato che finisse così.  Dapprima non ero pronta a sopportarlo, ma quando ho visto che la sua vicenda aveva causato un`eco più grande, e tutta quella gente al suo funerale l`ha confermato, ho capito che dovevo prendere da lui il testimone».

Quando Piergiorgio le comunicò che voleva morire, come reagì?

«Come una persona che ami un`altra e non voglia lasciarla andare via. Ero attaccatissima a lui. Piero aveva un atteggiamento talmente dignitoso...non si lamentava mai. Solo ogni tanto diceva "non respiro, non ce la faccio più". E la sofferenza aumentava. Ho capito che dovevo aiutarlo».

 Cosa le diceva per convincerla?

«Ha sofferto tanto. Anche perché io non capivo. Tante volte mi ha detto che comprendeva il mio stato d`animo, poi aggiungeva: vedrai, quando tutto sarà finito, capirai».

Come ricorda le ultime ore?

 «Quel pomeriggio, il peso che provavo era così grande che mi sentivo come se dovessi morire io. Gli ho detto: quando sarà tutto finito, me ne andrò via, non mi farò più trovare. E lui mi ha risposto: il Calibano, però, deve andare avanti. Era il suo nickname nel blog (un personaggio de La Tempesta di Shakespeare, n.d.r.). Lì ho capito: mi aveva passato il testimone. L`avevo sempre aiutato, è vero, ma da sola? Poi tutto è venuto in modo naturale e ora vado avanti come un treno e collaboro con i radicali e l`associazione Luca Coscioni».

Il primo pensiero quando ha chiuso gli occhi?

«Un senso di liberazione per lui. Ho pensato: hai vinto».

 Lei è religiosa?

 «Sì. Mi sono ancora più fortificata nella mia fede e faccio tutto con maggiore motivazione. Inoltre, sento Piergiorgio ancora più vicino».

 Cosa pensa del dibattito sul testamento biologico?

«C`è una bruttissima proposta, il ddl Calabrò e una, quella del senatore Marino, che invece rispetta i diritti del cittadino».

 Sulla vicenda Englaro?

«Sono stati molto più cattivi con loro che con noi».


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