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Napolitano: 14mila messaggi sul testamento biologico

• da Corriere della Sera del 17 febbraio 2009, pag. 18

Appello del presidente della Repubblica sul testamento biologico. Giorgio Napolitano ha auspicato «una decisione il più possibile condivisa, che tenga conto del dovuto equilibrio tra i beni costituzionali coinvolti». Il Quirinale, in una nota, ha anche rivelato di avere ricevuto ben 13.968 messaggi tra lettere, mail, fax e telegrammi in relazione al caso di Eluana Englaro. «Il numero eccezionale di coloro che hanno voluto esprimere un parere sulla vicenda, con valutazioni e considerazioni di segno diverso mostra quanto essa abbia toccato nel profondo la sensibilità degli italiani». Il presidente della Repubblica ha rivelato che sono arrivati, oltre ai messaggi, anche 280 plichi contenenti testamenti biologici personali. Comunicazioni che, però, spiega  il Colle, «non possono essere intese che come manifestazioni di sensibilità personale, dato che alla Presidenza della Repubblica non compete alcuna funzione al riguardo, né la responsabilità di conservarle». «Nell`impossibilità di rispondere direttamente e personalmente a ognuno - si legge nella nota pubblicata sul sito del Quirinale - la Presidenza della Repubblica intende esprimere comunque un ringraziamento a tutti per il contributo offerto e per lo spirito di partecipazione democratica che li ha animati». Il capo dello Stato ha poi ricordato che di fronte all`esame in Parlamento di varie proposte di legge sul testamento biologico, intende «mantenere un atteggiamento di rigoroso riserbo nel rispetto dell`attività e delle scelte delle Camere».  Il dibattito sul testamento biologico prosegue a ogni livello. Francesco Rutelli, intervistato da Giuliano Ferrara a Radio24, a proposito del referendum abrogativo proposto dal pd Ignazio Marino ha chiosato: «Ma se la legge non c`è ancora?» aggiungendo che «l`ultima parola deve andare al medico e non alla famiglia, né ai sacerdoti e neanche allo Stato». Mentre la radicale Emma Bonino si domanda «in quale contesto avverrebbe il referendum», visto che nel «Paese c`è una situazione di non democrazia». L`Associazione Luca Coscioni ha rivelato i firmatari della petizione «Autodeterminazione, eutanasia e testamento biologico»: tra loro Stefano Rodotà, Alberto Abruzzese, Carlo Flamigni e Giulio Cossu, oltre a intellettuali, professori universitari e giornalisti.



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