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Testamento biologico

• da l'Avanti! del 18 febbraio 2009, pag. 2

Big dell`area cattolica in campo per fermare l`idea di un referendum sul testamento biologico. Sia Francesco Rutelli, sia Franco Marini si sono consultati con il segretario del Pd Walter Veltroni chiedendogli di non sposare l`ipotesi lanciata da Ignazio Marino ancora prima che una legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento fosse licenziata dal Parlamento, Marino, appena sostituito come capogruppo del Pd in commissione Sanità di Palazzo Madama dalla cattolica Dorina Bianchi, sabato scorso, durante un convegno dei radicali, si è scagliato contro il testo del ddl predisposto dalla maggioranza arrivando a proporre una consultazione popolare qualora questo fosse approvato dalle Camere senza sostanziali modifiche. L’idea del referendum scrive il Velino - è stata bocciata anche dalla Bianchi che l`ha definita un "grave errore" e che sabato scorso, su Repubblica, ha espresso la convinzione che "sia sbagliato descrivere l`idratazione e la  nutrizione come un accanimento terapeutico". Sarà proprio lei a rappresentare la linea del Pd in commissione Sanità al Senato dove questa settimana proseguirà l`esame del ddl della maggioranza sul testamento biologico, messo a punto da Raffaele Calabrò (Pdl), e sul quale si cerca una convergenza bipartisan. Dopodomani scade il termine per la presentazione degli emendamenti. Il testo base, nato dalla sintesi dei diversi ddl presentati in materia, ritiene idratazione e alimentazione "forme di sostegno vitale" che non possono in alcun caso essere sospese, a differenza per esempio del ddl presentato da Marino e sottoscritto da 101 esponenti del Pd, che contempla la possibilità di una sospensione in virtù di una completa libertà di scelta del paziente sul fine vita. Il senatore e chirurgo ha spiegato in un`intervista al Corriere della sera di non sentirsi per nulla isolato: da un lato per sostenere Marino "hanno chiamato in tanti". Tra i primi Giuliano Amato da New York. E poi Gianrico Carofiglio,  Marinaro, Cuperlo, Pollastrini, Dall`altro c`è la componente cattolica del partito che ha dato più di un segnale di apertura e appoggio alla linea seguita dal governo e dalla maggioranza. Il dibattito esce intanto dalle Aule parlamentari e investe la società civile: qualora venisse promulgata una legge, i notai si dicono pronti a fare la loro parte. Diverse proposte, fra cui il ddl Calabro, prevedono infatti che il documento con le dichiarazioni anticipate di trattamento sia firmato da un medico e depositato da un notaio. La posizione è emersa durante il convegno "La tutela dei diritti garantiti dalla Costituzione nella funzione notarile" e d`altronde, ha ricordato il presidente del Consiglio nazionale del notariato Paolo Piccoli, "è dal 2004 che stiamo segnalando al Parlamento e alle forze politiche che questo tema è particolarmente sentito dall`opinione pubblica". Dicono no a "forzature inaccettabili" come quelle sul caso una trentina di soci dell`Associazione civilisti italiani. Hanno sottoscritto un appello, primo firmatario Guido Alpa, professore alla Sapienza e presidente del Consigli o nazionale forense, nel quale invitano il Parlamento a non "espropriare la persona del diritto elementare di accettare la morte che la malattia ha reso inevitabile, di combattere il male secondo le proprie misure, senza rimanere prigioniera, per volontà di legge, di meccanismi artificiali di prolungamento della vita biologica". Stefano Rodotà, Carlo Flamigni, Giulio Cossu, Mario Riccio, Gianni Vattimo, Corrado Augias, Concita De Gregorio, Paolo Franchi, Emanuele Macaluso, Gian Paolo Pansa, Carlo Rognoni, Chicco Testa figurano invece fra le cento personalità del mondo della cultura che hanno firmato la petizione su "Autodeterminazione, eutanasia e testamento biologico" promossa dall`associazione Luca Coscioni che per il 20 febbraio ha organizzato una nuova raccolta di firme in diverse città.



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