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Radicali e consulta, coppia in nero

• da E' Vita (Avvenire) del 19 febbraio 2009, pag. 1

di Elena Pasquini

Immagini, intervista, schegge di tg: così si è aperto il convegno organizzato da Radio Radicale, sabato scorso a Roma. Spezzoni di un`informazione che diffonderebbe, secondo gli organizzatori, menzogne scientifiche sull`eutanasia, sul caso Englaro, su cosa sia o non sia lo stato vegetativo, su cosa si debba intendere per alimentazione artificiale, su quanto tempo ci inetta un corpo per morire di disidratazione... «Un problema di parole, di espressioni, di titoli, di telegiornali che hanno spostato anche l`opinione pubblica», ha sostenuto Massimo Bordin, direttore di Radio Radicale e coordinatore di un appuntamento che ha consentito di toccare con mano ciò che pensano davvero gli "ideologi" del caso Englaro. Con ribaltamenti sbalorditivi della realtà e momenti profondamente imbarazzanti.

Ad agire sarebbe stato nientemeno che un sistema di distrazione di massa, secondo Edoardo Fleischner: falsità diffuse da una stampa che avrebbe «additato le suore Misericordine come V vere eroine, quando negli ultimi tempi hanno ecceduto nell`andare in televisione», ha aggiunto senza pudori Maurizio Mori, presidente della Consulta di Bioetica (organismo pro-eutanasia che ha seguito passo passo l`intera operazione), «perché è falso credere che la soluzione di lasciare Eluana alle suore fosse la migliore: dare elemosina non richiesta è umiliare la persona, il presunto beneficiamo». Affermazioni davvero incredibili. Ma non è tutto: sarebbero state propalate falsità scientifiche anche dai medici, «dettate non dalla volontà di smentire, ira dal loro essere ottenebrati da un`ideologia», secondo Carlo Albero Defanti, medico di Eluana. Per spiegare la `verità" sul palco del Piccolo Eliseo è salito Piergiorgio Strata, ordinario di Neurologia all`Università di Torino e copresidente dell`associazione radicale Luca Coscioni.

“Se ci fosse un po` d`acqua non mi dispiacerebbe, ma vedo che siamo disidratati», ha esordito con raro pessimo gusto suscitando l`eloquente ilarità della platea e spiegando che avrebbe resistito tre giorni, perché «bastano tre giorni di disidratazione perché la vita cessi, quella dei 15 giorni era solo una cautela». Un po’ di cautela l`ha mostrata Defanti che sabato ha ammesso: la «leggera sedazione potrebbe aver accorciato un po` l`iter» della morte di Eluana. I relatori poi si sono inoltrati su altri terreni scivolosi: «Era più alta la probabilità che il mio treno deragliasse, piuttosto che quella di un risveglio», ha aggiunto Maurizio Mori, convinto che «stiamo assistendo a una rivoluzione biomedica che cambia i nostri rapporti con la vita. Per combattere questa nuove situazione si sono raccontate falsità».  Quelle che riguarderebbero l`alimentazione assistita, per esempio: «La nutrizione artificiale è un trattamernto medico non è una misura ordinaria di assistenza, ma si configura come la ventilazione meccanica o la emodialisi. E se l`alimentazione artificiale è una terapia, nel caso di Eluana non c`è stata nessuna eutanasia», secondo Mori, sempre più lontano dalla realtà. Il contrario, ovvero che l`alimentazione artificiale rappresenti una forma di assistenza sarebbe un`idea basata sull`opinione «di un Comitato nazionale di bioetica formato da sagrestani». E all`accenno di Stefano Rodotà alle incertezze sulla natura dell`alimentazione artificiale, arriva la secca replica di Ignazio Marino: «L’alimentazione la prescrive il medico, non il cuoco». Humour nero, è il caso di dire.



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