La libertà di ricerca è "un requisito per la democrazia". Secondo la dichiarazione finale del primo Congresso mondiale per la libertà scientifica, che si tenne nel 2000 in Campidoglio, è "un diritto civile e politico". E ieri al Parlamento europeo si è aperta la seconda edizione del congresso, promosso dai Radicali e dall`Associazione Luca Coscioni, intitolata "Dal corpo dei malati al cuore della politica". E proprio li, al cuore della politica e della società , puntano la maggior parte degli interventi in programma, dal Nobel per la Chimica Kary B. Mullis (il quale, peraltro, sostiene che non esiste alcuna correlazione scientificamente provata tra Hiv e Aids), al giudice della Corte d`appello di Milano e cofondatore della Consulta di bioetica, Amedeo Santosuosso, fino a Stephen Minger, il ricercatore del King`s College di Londra che lavora sugli embrioni chimera uomo-animale (ma che non è riuscito a far investire un penny sugli ibridi nemmeno nella sua liberissima Inghilterra). Tutti preoccupati di come "affrontare l`ondata proibizionista" e di come si possa elaborare un "indice-indicatore qualitativo della libertà della ricerca scientifica", un po` come quello che indica la libertà di stampa o il pil, l’intervento più atteso, rimandato a oggi, è quello del Nobel per la Medicina Martin Evans, scopritore della possibilità di coltivare cellule staminali embrionali (gli studi premiati dal Nobel sono su embrionali di topo). Il suo intervento è intitolato: "Cellule staminali, dov`è il problema?". Già , dove? Forse nel fatto che i successi più significativi nel campo dimostrano ormai che non c`è bisogno di embrioni umani da sacrificare. Chissà se a Bruxelles si parlerà della nuova ricerca britannico-canadese che riesce a ottenere staminali pluripotenti da tessuti adulti senza i rischi presentati da precedenti tecniche. Dì certo si protesterà contro il bando del ministero del Welfare che finanzierà con otto milioni di curo soltanto le ricerche sulle staminali adulte. L`esclusione esplicita del finanziamento agli studi sulle embrionali umane era stato chiesto al governo dalla Conferenza stato-regioni.