Laicità e trasparenza sono i rimedi dei Radicali «al regime partitocratico che governa in Italia». Temi ripresi dall`assemblea interregionale dei Radicali Italiani, che ieri domenica a Mestre, alla presenza della segretaria nazionale Antonella Casu e di Maria Antonietta Farina Coscioni, dell`associazione Luca Coscioni, ha fatto il punto della situazione del movimento a Nordest. Ne è emerso che qualcosa si muove, se è vero che di Anagrafe degli eletti, ad esempio, dopo il niet ricevuto dalla Provincia di Venezia, pare stiano discutendo alcune amministrazioni locali. E anche a livello veneziano si registra un qualche fruscio contro quello che Piero Capo- ne, del Comitato Nazionale dei Radicali Italiani, ha definito "socialismo municipale", quel sistema che ha finora rese fumose le informazioni su cariche e compensi, non solo degli eletti, ma soprattutto dei nominati, «quelli che vivono di politica - ancora secondo Capone - piuttosto che per la politica». A Mestre centro è stato il consigliere Davide Scano dei Verdi di Mestre, invitato a parlare all`assemblea Radicale, a presentare in Municipalità un ordine del giorno, già depositato e assunto anche dalle altre Municipalità , per rendere pubblici cariche, impegni effettivi e compensi di politici e tecnici. Su un piano più generale è sempre Capone a sotto- lineare come «dobbiamo fare una vera e propria battaglia per l`informazione perché l`opinione pubblica è spesso d`accordo con i nostri temi, ma quasi sempre non sa che si tratta di battaglie dei Radicali», mentre più a livello locale hanno parlato i Radicali veneziani, Franco Fois e Michele Bortoluzzi, ricordando in particolare il successo della visita veneziana del Dalai Lama, voluta dai Radicali, e la battaglia sostegno di Paolo Ravasin, il trevigiano malato di sclerosi laterale amiotrofica che ha affidato suo testamento biologico, con un "no" all`accanimento terapeutico, all`associazione Luca Coscioni.