Il sindaco? E’ in campagna per le provinciali ma prende in giro i suoi elettori. La regione FVG adotti il piano di gestione del Sic
L’area denominata “I MAGREDI”, si estende sul territorio dei comuni di Cordenons, Maniago, Montereale Valcellina, San Giorgio della Richinvelda, San Quirino, Vivaro e Zoppola, rappresenta un importante valore naturalistico delle specie vegetali e animali e dell’habitat.
Oggi tale area è sottoposta a gravi minacce, in particolare dopo le dichiarazioni sulla stampa del sindaco di San Quirino che annunciano l’intenzione “di battersi per svincolare i limiti delle Zone di protezione speciale (Zps) e del Sito di interesse comunitario (Sic)” con il coinvolgimento di Luca Zaia, attuale Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
Va smascherato pertanto che l’utilizzo della protesta degli agricoltori per togliere i vincoli ambientali, ha puri fini elettoralistici. Va infatti chiarito che i vincoli per SIC (e ZPS), salvo il divieto di distruzione dei Magredi (compensato, a sua volta, dalla L.R. 9/2005), ancora non esistono, perché essi sono comunque subordinati all’adozione dei relativi Piani di gestione, adozione che però continua a essere rimandata anche da parte dall’attuale Amministrazione regionale.
L’attuale Sindaco continua, con superficialità , a fornire informazioni errate agli agricoltori e ai cittadini, che poi imputano erroneamente alla normativa ambientale i loro problemi. Va ricordato infatti agli agricoltori che se vogliono continuare ad essere finanziate dalla collettività (con i fondi europei), sono obbligati a rispettare delle norme di “condizionalità ambientale”, fra cui il mantenimento, appunto, di prati e pascoli permanenti, come i magredi.
Va invece chiesta con forza l’adozione, da parte della Regione FVG, di Piani di gestione di alto profilo qualitativo, entro i quali realizzare una collaborazione sinergica tra imprescindibili ragioni di tutela e ragioni di sviluppo aziendale.
L’attuale fase di stallo rappresenta infatti un’occasione persa per il nostro territorio per la valorizzazione di un vero gioiello della natura, attualmente non valorizzata . Purtroppo l’attuale maggioranza non è in grado di comprendere che la preservazione dell’ambiente rappresenti un concreto e potente incentivo al turismo e quindi alla crescita socio-economica.
Cavalcare la protesta dimostra l’indifferenza verso la normativa comunitaria e paralizza l’iter amministrativo di tutela, al completamento del quale la Regione è stata richiamata più volte, arrecando danno ai cittadini: le migliaia di euro già spese per i Piani di gestione e le attività di monitoraggio rischiano di venir sprecate invece di dar vita a una esperienza di conservazione ambientale coniugata con il rilancio turistico e con una agricoltura moderna.