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San Quirino: Santarossa, I magredi, occasione di sviluppo
Il sindaco? E’ in campagna per le provinciali ma prende in giro i suoi elettori. La regione FVG adotti il piano di gestione del Sic

Udine, 17 marzo 2009

• Dichiarazione di Stefano Santarossa, Capogruppo in consiglio comunale dell'Unione per San Quirino e Presidente di Radicali Friulani

L’area denominata “I MAGREDI”, si estende sul territorio dei comuni di Cordenons, Maniago, Montereale Valcellina, San Giorgio della Richinvelda, San Quirino, Vivaro e Zoppola, rappresenta un importante valore naturalistico delle specie vegetali e animali e dell’habitat.
Oggi tale area è sottoposta a gravi minacce, in particolare dopo le dichiarazioni sulla stampa del sindaco di San Quirino che annunciano l’intenzione “di battersi per svincolare i limiti delle Zone di protezione speciale (Zps) e del Sito di interesse comunitario (Sic)” con il coinvolgimento di Luca Zaia, attuale Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
Va smascherato pertanto che l’utilizzo della protesta degli agricoltori per togliere i vincoli ambientali, ha puri fini elettoralistici. Va infatti chiarito che i vincoli per SIC (e ZPS), salvo il divieto di distruzione dei Magredi (compensato, a sua volta, dalla L.R. 9/2005), ancora non esistono, perché essi sono comunque subordinati all’adozione dei relativi Piani di gestione, adozione che però continua a essere rimandata anche da parte dall’attuale Amministrazione regionale.
L’attuale Sindaco continua, con superficialità, a fornire informazioni errate agli agricoltori e ai cittadini, che poi imputano erroneamente alla normativa ambientale i loro problemi. Va ricordato infatti agli agricoltori che se vogliono continuare ad essere finanziate dalla collettività (con i fondi europei), sono obbligati a rispettare delle norme di “condizionalità ambientale”, fra cui il mantenimento, appunto, di prati e pascoli permanenti, come i magredi.
Va invece chiesta con forza l’adozione, da parte della Regione FVG, di Piani di gestione di alto profilo qualitativo, entro i quali realizzare una collaborazione sinergica tra imprescindibili ragioni di tutela e ragioni di sviluppo aziendale.
L’attuale fase di stallo rappresenta infatti un’occasione persa per il nostro territorio per la valorizzazione di un vero gioiello della natura, attualmente non valorizzata . Purtroppo l’attuale maggioranza non è in grado di comprendere che la preservazione dell’ambiente rappresenti un concreto e potente incentivo al turismo e quindi alla crescita socio-economica.
Cavalcare la protesta dimostra l’indifferenza verso la normativa comunitaria e paralizza l’iter amministrativo di tutela, al completamento del quale la Regione è stata richiamata più volte, arrecando danno ai cittadini: le migliaia di euro già spese per i Piani di gestione e le attività di monitoraggio rischiano di venir sprecate invece di dar vita a una esperienza di conservazione ambientale coniugata con il rilancio turistico e con una agricoltura moderna.



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