Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 02 mag. 2024
  cerca in archivio   RASSEGNA STAMPA
Ultimi in Europa con la legge Calabrò

• da Le nuove ragioni del socialismo del 3 aprile 2009, pag. 6

di Laura Landolfi

Consumatosi l`ultimo faticoso round al Senato (il 26 marzo scorso), il diritto di disporre liberamente del proprio corpo sembra, per ora, essere stato affossato del tutto. Finisce così in una "legge truffa", come l`hanno definita i Radicali, una questione che ha diviso l`Italia e ancor peggio i due maggiori partiti: il Pd e il neonato Pdl, in uno scontro ideologico con tanto di gara a destra e a sinistra tra chi meglio difendeva "la cultura della vita contro la cultura della morte". L`improvvisa comparsa dell`articolo 7 nel ddl sul testamento biologico ha definitivamente fatto naufragare la speranza di scegliere liberamente una fine dignitosa dato che il medico ha la possibilità di disattendere le dat (dichiarazione anticipata di trattamento), nelle quali ad ogni modo era già esclusa l`opzione di poter sospendere idratazione e alimentazione perché considerate forme di sostegno vitale. In pratica l`articolo riafferma il concetto, caro a certa destra ( e a quanto pare a certa sinistra), di uno Stato che vieta rispetto a uno Stato che consente libertà di scelta. In pratica il testamento biologico diventa "carta straccia", come ha sostenuto un indignato Ignazio Marino, mentre ancora una volta, come nel caso del pacchetto sicurezza che gli permette di denunciare immigrati clandestini, ai medici tocca la patata bollente: sono loro ad avere l`ultima parole ("Quante cose devono fare i medici in questo Paese: occuparsi dei clandestini, denunciarli,sostituire le mie volontà, insomma un nuovo ruolo poliziesco anche per tutelare - dite voi - il bene collettivo e certamente a fin di bene" ha recitato Emma Bonino nel suo intervento in Senato nel corso del dibattito sulla legge). Un ruolo che però essi rifiutano di svolgere visto che la Federazione degli Ordini dei Medici ha chiesto al Parlamento di "fermarsi a riflettere" e magari migliorare la legge alla Camera dove potrebbero aprirsi nuovi spazi di consenso. Insomma il disegno di legge Calabrò è a rischio di incostituzionalità perché sembra offendere il diritto alla libertà personale come ben sottolinea nel suo articolo apparso sulla Stampa (26-03) Michele Ainis in quanto va contro l`art. 13 della Carta costituzionale, che significa anzitutto diritto di proprietà sul nostro corpo e il potere di disporne e l`art. 32, che a sua volta implica il rifiuto delle cure. Quanto al potere della legge di disporre trattamenti sanitari obbligatori essa può farlo solo ed esclusivamente quando sussiste un interesse pubblico. D`altro canto la dichiarazione di illegittimità costituzionale dell`articolo 14 della legge sulla fecondazione assistita riguardante «un unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre» degli embrioni e del comma 3 dello stesso articolo, nella parte in cui non prevede che il trasferimento degli embrioni debba essere effettuato senza pregiudizio della salute della donna fa ben sperare visto che le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tar del Lazio e di Firenze, vertevano sui medesimi articoli della Costituzione che sembrano essere violati dalla legge sul testamento biologico: oltre ai già menzionati 13 e 32 anche il 2 (là dove garantisce i diritti inviolabili dell`uomo) e il 3 (pari dignità sociale). Tuttavia la legge Calabrò ha ricevuto il sostegno di un Rutelli più realista del re visto che persino Marcello Pera si è rifiutato di sostenerlo, e di altri quattro parlamentari cattolici del Pd, mentre altri venti ex-popolari, tra cui Franco Marini, hanno preferito non partecipare al voto. Il Pd era infatti intento a compiacere la sua ala cattolico-integralista con sommo sdegno di Anna Finocchiaro che nel difendere il testamento biologico però continua a dichiararsi contraria all`eutanasia credendo in questo modo di spuntare le armi della destra che la brandisce come spauracchio per l`elettorato cattolico. Elettorato che però, secondo un sondaggio apparso nei giorni scorsi sul Corriere della sera, si professa al 55 % favorevole alla possibilità di scegliere attraverso il testamento biologico l`interruzione delle cure nel caso di coma irreversibile. Intanto il Partito democratico si fa sfilare da sotto il naso la battaglia per laicità. Innanzitutto da Di Pietro che, continuando ad occupare gli spazi lasciati vuoti dalla sinistra, ha già lanciato la campagna di raccolta firme per il referendum e addirittura da Gianfranco Fini che ha attaccato lo stato etico nientemeno che al congresso Pd]. Nel frattempo un`azione di contrasto adeguata sembra essere quella portata avanti dai radicali con la raccolta delle firme sulla proposta di delibera popolare per l`istituzione di un registro comunale del testamento biologico. «Il senso è quello di creare una rete di partecipazione. Il tutto prima che la legge passi alla Camera» sottolinea Josè De Falco dell`associazione Luca Coscioni fautrice dell`iniziativa. Il registro a livello comunale offrirebbe, tra l`altro, una più facile ed immediata applicazione evitando che si debba andare dal notaio, rendendo di fatto il testamento biologico accessibile a tutti. Insomma l`Italia sarebbe ancora in tempo a non ripetere l`esperienza della legge 40 creando una Rete per i diritti civili per recuperare il grande ritardo accumulato rispetto all`Europa. Anche se a livello europeo non esiste ancora una disciplina uniforme e ci si basa, per il momento, sulla raccomandazione n°779, adottata nel 1976 sui diritti dei malati e dei morenti, nella quale si afferma che i diritti da garantire ai malati sono: dignità, integrità, informazione, cure, il rispetto della volontà ed il diritto a non soffrire inutilmente. Nella raccomandazione vengono individuati tre casi in cui si crea la possibilità di rinunciare o meno all`intervento per prolungare le cure: malato preagonico, analgesia invasiva e le dichiarazioni di volontà con le quali persone capaci di intendere e volere rifiutano i trattamenti. La Convenzione sui diritti dell`uomo e la biomedicina del 1997 poi, fissa le norme di principio relative alla protezione della persona in tutte le sue condizioni esistenziali, di salute e malattia. Così i singoli Paesi si organizzano: se non stupisce che in uno Stato (seppur cattolico) dove domina un forte senso della laicità come la Spagna sia disciplinato "Il rispetto dell`autonomia del paziente", colpisce invece il fatto che persino la Conferenza Episcopale tedesca con il documento Disposizioni sanitarie del paziente cristiano siglato nel 1999, ha approvato l`eutanasia passiva e l`eutanasia indiretta, mentre, sempre in Germania, la Cdu - ovvero il partito con cui in Europa presumibilmente siederà il Pdl- ha presentato un testo in cui si ritiene che le direttive anticipate siano vincolanti e nessuno si sogna di stabilire per legge che idratazione a alimentazione artificiali non siano terapie. In Francia la legge autorizza il medico, nel quadro di una procedura collegiale, a prendere la decisione (benché suscettibile di porre il paziente in pericolo di vita) di limitare o interrompere il trattamento, nel caso in cui la persona malata non sia in grado di esprimere la propria volontà. Come è noto nei Paesi Bassi la legge arriva a definire l’assistenza al suicidio mentre in Gran Bretagna pur non essendo espressamente previsto dalla disciplina legislativa, il testamento biologico (living will) è riconosciuto da una consolidata giurisprudenza. Con la legge sui testamento biologico rischiamo,insomma, di essere fuori dall`Europa.



IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail