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In piena corsa la lobby pro-eutanasia

• da E' Vita (Avvenire) del 30 aprile 2009, pag. 1

di Lorenzo Schoepflin

Se qualcuno pensa che, con la morte di Eluana, la macchina della propaganda su autodeterminazione, testamento biologico ed eutanasia si sia fermata, si sbaglia. Al contrario, l`attività di coloro che più o meno direttamente hanno sostenuto la battaglia di Beppino Englaro continua freneticamente. Tra i protagonisti delle varie iniziative disseminate su tutto il territorio italiano, spiccano i nomi legati alla Consulta di bioetica, l`associazione che dal 1995 è stata al fianco del padre di Eluana, e numerosi rappresentanti dei Radicali e dell`Associazione radicale Luca Coscioni. Molto significativo il convegno tenutosi a Lecce, il 24 aprile, al quale hanno partecipato tra gli altri Beppino Englaro, Mario Riccio, l`anestesista che si occupò del caso Welby, e Maurizio Mori, presidente della Consulta. Quest`ultimo ha parlato chiaramente di quale sia il progetto ad ampio respiro dell`associazione da lui presieduta: la proposta di «valori morali nuovi per la società italiana»: «Noi riteniamo che sia stato morale ed etico sospendere l`alimentazione e l`idratazione perché Eluana non avrebbe mai voluto continuare così», ha detto Mori dopo aver auspicato «l`accettazione del pluralismo etico» nel dibattito pubblico. Quali siano le idee che dovrebbero animare tale pluralismo (che però giudica aspramente ogni dissenso) lo si può capire dai riferimenti culturali della Consulta che lo stesso Mori ha citato, come ad esempio Peter Singer, autore del libro Ripensare la vita. La vecchia morale  non serve più. Come pluralismo non c`è male. Radicali italiani e Associazione Luca Coscioni, come detto, non stanno con le mani in mano: il 23 aprile Marco Cappato, che per i Radicali è parlamentare europeo e della Coscioni è segretario, assieme a Marco Pannella ed Emma Bonino, ha partecipato alla consegna delle firme, raccolte durante due mesi di intensa campagna, per la presentazione al Comune di Roma della delibera popolare per l`istituzione di un registro dei testamenti biologici. Cappato ha parlato di una «lotta per il riconoscimento legale del diritto a decidere delle cure e quindi del testamento biologico». Emma Bonino ha invitato a usare «ogni giorno, ogni ora, ogni minuto perché cresca una consapevolezza che riesca a evitare una legge barbara», con riferimento al testo già discusso al Senato, per evitare di dover ricorrere a un referendum e affinché non si ripetano gli «orrori della legge 40». Chi ancora esita di fronte a un impegno culturale a difesa della vita prenda nota. n grande attivismo culturale sta caratterizzando anche Micromega, il bimestrale diretto da Paolo Flores d`Arcais, che il 21 febbraio scorso ha organizzato la manifestazione «Sì al testamento biologico. No alla tortura di Stato» a Roma. Il numero di aprile della rivista è dedicato a questo tema e ospita numerosi interventi. Tra essi, quelli di Beppino Englaro e di Carlo Alberto Defanti, il neurologo che ha seguito Eluana fino alla sua morte, già presidente della Consulta di bioetica. Un intreccio di nomi e associazioni che sta intensificando il proprio impegno per la promozione del testamento biologico e dell`eutanasia in Italia. Loro non stanno a guardare. E noi?  La macchina della propaganda su autodeterminazione e testamento biologico va a tutta velocità: convegni, raccolte firme, dossier giornalistici... Tutto per diffondere l`idea "pluralista che «la vecchia morale non serve più»



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