Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 09 mag. 2024
  cerca in archivio   RASSEGNA STAMPA
Int. a Marco Cappato: prima demoliamo la partitocrazia

• da L'Altro del 12 giugno 2009, pag. 4

di Alan

Obiettivo numero uno: la riforma istituzionale e quella dei partiti. Poi si vedrà. Marco Cappato, dirigente radicale e segretario dell`associazione Luca Coscioni, vuole vederci chiaro prima di dire sì ad un "nuovo" centrosinistra.

Cappato, Bertinotti parla di un soggetto politico dal Prc ai radicali...

Quando abbiamo creato la Rosa nel pugno, quel progetto era esplicitamente aperto a una, sintesi delle istanze liberali, socialiste e radicali. Il nostro punto di riferimento però è un partito aperto di tipo anglosassone. Prima le riforme e gli obiettivi, poi tutto il resto. No a operazioni di pulizia, rimescolamento o fusione, sarebbe una scelta sbagliata e perdente.

L`apertura delle forze di sinistra ai radicali è prematura?

No, semmai è tardiva. Già nello scorso congresso di Chianciano avevamo avviato un percorso cercando di coinvolgere molti, Vendola compreso. Avevamo da subito individuato la necessità di ripartire dalle riforme istituzionali e dei partiti. L`errore da non commettere è quello di mettere il carro dei partiti davanti ai buoi della lotta politica. La sinistra oggi è organizzata per modelli esclusivi, espulsioni, probiviri, scissioni. E’ un modo di fare politica che non ci interessa.

Giuliano Ferrara, sul Foglio, si spinge oltre: tutti dentro il Pd.

Ferrara fa completamente economia sia del modello istituzionale che della forma-partito. Senza queste riforme si produrrebbe un`operazione tutta interna alla partitocrazia che ci vedrebbe non solo disinteressati ma apertamente antagonisti. Oggi i partiti hanno compensato la perdita di iscritti e di consenso nella società con la concessione di sempre maggiori privilegi di tipo corporativo.

A quali condizioni?

A patto che si avvii una riforma sia del sistema elettorale - in senso uninominale - che dei partiti. Un partito unico del centrosinistra sarebbe possibile solo se fosse trasparente e aperto, con un rigoroso rispetto della democrazia interna, che ammetta la doppia o tripla tessera, e l`adesione multipla a soggetti politici e associativi. In questo caso saremmo interessati.

I radicali vogliono avere le mani libere?

Non possiamo considerare spacciata per sempre la possibilità di coinvolgere la maggioranza dei votanti. Lavorando sui progetti, come ad esempio la riforma della giustizia, si può coinvolgere anche qualcuno dall`altra parte, in termini di base e di elettorato. L`importante è organizzarsi in modo aperto e non settario. Il nostro obiettivo è disfarci di questo regime.



IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail