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Tito (Pz): ore 17, "Contro i veleni industriali e politici della Basilicata" comizio con Marco Cappato e Maurizio Bolognetti

Tito (Pz), 19 luglio 2009

“CONTRO I VELENI INDUSTRIALI E POLITICI DELLA BASILICATA”

E' ora di reagire: contro le eco-mafie, per la bonifica dell'ambiente. E delle istituzioni.

Manifestazione organizzata

da Radicali Lucani – Associazione Coscioni

Sit-in e Pubblico Comizio

Tito

Domenica, 19 luglio

A partire dalle ore 17.00

In Piazza del Seggio

Interverranno

Marco Cappato,

Segretario Associazione Luca Coscioni

Maurizio Bolognetti

Segretario Associazione Radicali Lucani

Pietro Dommarco

Presidente OLA(Organizzazione Lucana Ambientalista)

“CONTRO I VELENI INDUSTRIALI E POLITICI DELLA BASILICATA”

E' ora di reagire: contro le eco-mafie, per la bonifica dell'ambiente. E delle istituzioni.

Di Marco Cappato, Segretario Associazione Coscioni e Maurizio Bolognetti, Segretario Associazione Radicali Lucani

Dopo 20 anni, la bonifica dell’area industriale di Tito Scalo, devastata dalla presenza di sostanze inquinanti riversate illegalmente, langue.

Il Ministero dell’Ambiente, nel verbale della “Conferenza dei Servizi decisoria”, tenutasi a Roma il 22 dicembre 2008, afferma: “…a distanza di tre anni e mezzo le aziende e gli altri soggetti interessati hanno dimostrato limitato interesse e volontà nell’adoperarsi per conoscere e quindi, ove possibile, limitare la diffusione dell’inquinante che rappresenta un rilevante pericolo per la salute umana.”

Domenica 19 luglio, saremo in piazza per chiedere che si proceda quanto prima al risanamento ambientale dell’area, ma anche per rivendicare il diritto dei cittadini lucani a poter conoscere per deliberare. Non un solo documento inerente alla bonifica dell’area industriale di Tito Scalo è disponibile in rete, ad iniziare dalle Ordinanze emesse dal Sindaco di Tito sulla vicenda. Niente sul sito dell’Arpab(ma non è una novità); niente sul sito della Regione.

Legalità, Trasparenza, Conoscenza, Tutela della salute pubblica e dell’Ambiente. Forse chiediamo troppo, ma è nostro dovere farlo: assumerci la responsabilità di denunciare ritardi e inadempienze, superficialità e incongruenze.

In attesa che il Ministero e la magistratura diano risposte, noi vogliamo interrogare tutti gli enti interessati.

La Regione Basilicata, il Presidente Vito De Filippo, l’Assessore Vincenzo Santochirico hanno qualcosa da dichiarare? A proposito, vogliamo ricordare a lor signori che da giorni abbiamo inoltrato una richiesta ufficiale, finalizzata a poter disporre dei dati inerenti al monitoraggio delle matrici ambientali del Vulture-Melfese.

Il Direttore dell’Arpab, Vincenzo Sigillito, quello che sulla vicenda Melfi si trincera dietro “il segreto istruttorio”, vorrà farci udire la sua voce, visto che all’Arpab spetta un ruolo di vigilanza e monitoraggio? O anche in questo caso c’è da apporre un qualche “segreto”? In quale altro paese dell’occidente democratico potrebbe accadere che un’Agenzia per la Protezione ambientale tenga per sé informazioni che i cittadini avrebbero il diritto di conoscere?

E il Sindaco di Tito, Pasquale Scavone, a cui la legge assegna il compito di salvaguardare la salute dei cittadini, perché non ha pubblicato sul sito del Comune i documenti di cui è in possesso? Il signor Sindaco aveva nei suoi cassetti alcuni dati riferiti al monitoraggio ambientale dell’area, ma li ha tenuti per sé. Eppure, in una delibera del Consiglio comunale di Tito del 22 aprile 2009 si afferma: “Il permanere di detta situazione di grave inquinamento, rischia di compromettere, in maniera irreversibile, le falde acquifere con gravi possibili ripercussioni sulla salute pubblica.”

Miele inquinato dagli idrocarburi nella Val d’Agri, siti da bonificare adiacenti ai grandi centri abitati, dati sul monitoraggio secretati, falde acquifere inquinate, monitoraggio di gravi inquinanti carente , aumento esponenziale delle malattie tumorali e poi l’ombra delle ecomafie.

In queste ore sta andando in onda il solito minuetto, lo sport nazionale: lo scaricabarile. Il Ministero afferma che ci sono responsabilità della Regione, la Regione dice che ci sono responsabilità del Ministero; il sindaco di Tito afferma che le responsabilità vanno distribuite equamente tra Regione e Ministero. Comunque sia, gioverà ricordare che l’art. 17 del Decreto Ronchi stabilisce con chiarezza quali sono responsabilità e competenze. L’unica cosa che nessuno smentisce è la presenza di sostanze inquinanti, con buona pace, si fa per dire, dei cittadini di Tito e della Lucania tutta.

Occorre bonificare, ma forse la bonifica più urgente è la bonifica della politica e delle Istituzioni dalle scorie e dai veleni prodotti da un Regime incapace di offrire soluzioni e risposte.



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